Piemonte: forum per il piano energetico ambientale regionale
23/04/2015
Ridurre le emissioni in atmosfera, incrementare l’efficienza
riducendo i costi energetici, favorire lo sviluppo delle fonti
energetiche rinnovabili e promuovere la green economy: sono gli
obiettivi del Pear, Piano energetico ambientale regionale del
Piemonte, di cui si è discusso oggi al Circolo dei Lettori di
Torino nel corso del Forum regionale per l’energia. Un primo passo
verso la redazione del Piano, con un confronto fra gli esperti del
settore e gli assessori regionali all’Ambiente, Alberto Valmaggia e
alle Attività produttive, Giuseppina De Santis.
“La Regione sta dando vita a un importante lavoro di squadra, mettendo in rete le diverse competenze e professionalità per intervenire in una materia trasversale come l’efficienza energetica”, ha detto Valmaggia. Un lavoro che non trascura il rapporto stretto con il territorio, per fare in modo che energia e sostenibilità ambientale non siano mai in conflitto. L’assessore all’Ambiente ha ricordato il caso dei campi fotovoltaici, in passato realizzati senza fare in modo che non andassero ad occupare terreni agricoli. “Poi si è optato per la costruzione dei pannelli sui tetti dei capannoni – ha proseguito – perché l’energia rinnovabile va bene ma non a tutti i costi”. Analogo il caso dell’eccessivo sfruttamento dell’energia idroelettrica, in merito al quale l’Unione europea ha avviato una indagine conoscitiva sulla Regione Piemonte. “Un ‘cartellino giallo’ – ha commentato Valmaggia – che in genere è l’anticamera della procedura di infrazione. Lo sfruttamento delle fonti idrauliche deve essere sempre raccordato alle ricadute ambientali, in modo da garantire il deflusso minimo vitale dei fiumi. Il ruolo della Regione deve essere proprio di contemperare le diverse esigenze programmando e pianificando gli interventi”.
Un’idea condivisa anche dall’assessore De Santis. “La scelta della Regione in tema di energia – ha detto - è di ‘delegificare’ piuttosto che creare delle ripetizioni di norme nazionali e obblighi comunitari, che non mancano. È ovvio che quanto accade, poi, a livello europeo dipenda da scelte e decisioni prese a livello locale. Bisogna quindi costruire uno scenario condiviso fra pubblico e privato, coinvolgendo tutti i soggetti interessati”.
Fra gli obiettivi condivisi c’è la creazione a Torino dell’Energy center nell’area ex Westinghouse in collaborazione con il Politecnico. “Un luogo modello – secondo l’assessore De Santis - per l’uso e il consumo corretto dell’energia, in cui si insedino imprese con progetti per la ricerca, e che sostenga il pubblico nell’elaborazione delle politiche energetiche”. De Santis ha ricordato che l’investimento previsto dal programma Por-Fesr è di 190 milioni di euro, per garantire, fra l’altro anche la costruzione della filiera e l’efficientamento energetico. “L’obiettivo – ha concluso l’assessore alle Attività produttive - è migliorare le attività di innovazione e di ricerca oggi frazionate in tre poli, concentrandole in uno solo sul tema energia”.
© Riproduzione riservata
“La Regione sta dando vita a un importante lavoro di squadra, mettendo in rete le diverse competenze e professionalità per intervenire in una materia trasversale come l’efficienza energetica”, ha detto Valmaggia. Un lavoro che non trascura il rapporto stretto con il territorio, per fare in modo che energia e sostenibilità ambientale non siano mai in conflitto. L’assessore all’Ambiente ha ricordato il caso dei campi fotovoltaici, in passato realizzati senza fare in modo che non andassero ad occupare terreni agricoli. “Poi si è optato per la costruzione dei pannelli sui tetti dei capannoni – ha proseguito – perché l’energia rinnovabile va bene ma non a tutti i costi”. Analogo il caso dell’eccessivo sfruttamento dell’energia idroelettrica, in merito al quale l’Unione europea ha avviato una indagine conoscitiva sulla Regione Piemonte. “Un ‘cartellino giallo’ – ha commentato Valmaggia – che in genere è l’anticamera della procedura di infrazione. Lo sfruttamento delle fonti idrauliche deve essere sempre raccordato alle ricadute ambientali, in modo da garantire il deflusso minimo vitale dei fiumi. Il ruolo della Regione deve essere proprio di contemperare le diverse esigenze programmando e pianificando gli interventi”.
Un’idea condivisa anche dall’assessore De Santis. “La scelta della Regione in tema di energia – ha detto - è di ‘delegificare’ piuttosto che creare delle ripetizioni di norme nazionali e obblighi comunitari, che non mancano. È ovvio che quanto accade, poi, a livello europeo dipenda da scelte e decisioni prese a livello locale. Bisogna quindi costruire uno scenario condiviso fra pubblico e privato, coinvolgendo tutti i soggetti interessati”.
Fra gli obiettivi condivisi c’è la creazione a Torino dell’Energy center nell’area ex Westinghouse in collaborazione con il Politecnico. “Un luogo modello – secondo l’assessore De Santis - per l’uso e il consumo corretto dell’energia, in cui si insedino imprese con progetti per la ricerca, e che sostenga il pubblico nell’elaborazione delle politiche energetiche”. De Santis ha ricordato che l’investimento previsto dal programma Por-Fesr è di 190 milioni di euro, per garantire, fra l’altro anche la costruzione della filiera e l’efficientamento energetico. “L’obiettivo – ha concluso l’assessore alle Attività produttive - è migliorare le attività di innovazione e di ricerca oggi frazionate in tre poli, concentrandole in uno solo sul tema energia”.
a cura di www.regione.piemonte.it
© Riproduzione riservata