Platee in c.a.: anche questo tipo di fondazioni può manifestare cedimenti differenziali
di Redazione tecnica - 15/03/2021
In questo approfondimento entreremo nel dettaglio di un intervento di stabilizzazione di una platea in cemento armato mediante micropali Precaricati infissi con martinetti idraulici per il consolidamento e il sollevamento di un impianto di depurazione.
Cosa sono le platee
Le platee o piastre sono una tipologia fondale che distribuisce i carichi su tutta la superficie (anche volgarmente dette “zatterone”) riducendo quindi molto il carico per centimetro quadrato. Purtroppo però, se il terreno su cui è impostata la platea, è molto compressibile, fino a elevate profondità, i cedimenti differenziali possono portare ad una rotazione/deformazione eccessiva con fuori piombo o, nei casi più gravi, rotture.
Tipologia di dissesto: cedimento con rotazione della platea
Parliamo in questo caso di una platea in c.a. di circa 30 cm di spessore, su cui sono impostati degli impianti di depurazione. Il manufatto è stato costruito su terreni alluvionali ad alta compressibilità fino a oltre 10 metri di profondità. Il cedimento ha comportato un progressivo fuori piombo, manifestatosi poco dopo la costruzione e ancora in evoluzione. Da qui la necessità di stabilizzare la struttura e soprattutto di recuperare la planarità, con una tecnica di consolidamento rapida e non invasiva che ha consentito di:
- lavorare in spazi abbastanza ristretti, evitando di disinstallare gli impianti già in opera
- esecuzione in tempi rapidi per poter rimettere in funzione l’impianto di depurazione
- stabilizzare la platea di cemento armato con un intervento di palificazione profonda garantito al 100%
- sollevare la struttura recuperando almeno in parte il cedimento e la planarità.
Si è quindi deciso di realizzare dei pali precaricati SYStab infissi a contrasto con la struttura esistente mediante martinetti idraulici. L’opera micro palificazione si è svolta in otto fasi distinte:
- carotaggio della platea di 30 cm;
- fissaggio delle piastre in acciaio alla struttura esistente;
- infissione dei micropali modulari di diametro 114 mm, con martinetti idraulici solidarizzati alle piastre;
- monitoraggio della struttura con livelli laser e monitoraggio delle pressioni di installazione;
- raggiungimento della profondità e delle pressioni di progetto;
- sollevamento operando con 6 martinetti contemporaneamente;
- fissaggio finale dei micropali con inghisaggio con resine epossidiche all’interno della platea oppure con piastre in acciaio;
- Ripristino della platea.
Vantaggi del consolidamento eseguito con pali precaricati
Il consolidamento fondazioni con i pali precaricati ha parecchi vantaggi che lo caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche di micropalificazione:
- tempi di realizzo rapidi rispetto alle metodologie classiche
- non produce materiali di risulta
- non vengono usati né fanghi né acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni)
- non produce vibrazioni dannose
- la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera
- precarico per l’annullamento dei cedimenti primari eseguito su ogni micropalo
- possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente.
Questo intervento di consolidamento fondazioni é durata 4 giorni ed ha consentito l’infissione di 13 micropali diametro 114 mm e lunghezza media 15 metri, compreso carotaggi della fondazione esistente e fissaggio finale dei micropali.
Lavoro eseguito da:
Committente: Pubblico
Data: dicembre 2019
Per ulteriori informazioni
https://www.systab.it/consolidamento-platea-impianto-depurazione/
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