Prestazioni gratuite: Una voce fuori dal coro sulla sentenza del Consiglio di Stato
09/10/2017
Successivamente alla sentenza del Consiglio di Stato n. 4614 del 3 ottobre 2017 (leggi notizia) abbiamo sentito il coro unanime (alla sentenza stessa) delle voci contrarie di Giuseppe Capocchin Presidente del CNAPPC (leggi notizia), di Armando Zambrano Presidente del CNI (leggi notizia), di Gabriele Scicolone Presidente dell’OICE (leggi notizia), di Inarsind (leggi notizia), di Maurizio Mannanici Segretario di Federarchitetti (leggi notizia), di Egidio Comodo Presidente di Inarcassa (leggi notizia), di Francesco Peduto Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi (leggi notizia).
Arriva oggi una voce fuori dal coro ed è quella dell’arch. Giuseppe Lonetti, dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Catanzaro, che in una nota indirizzata al Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti ed a tutti i Consiglieri Nazionali avente ad oggetto “Vicenda incarico gratuito redazione P.S.C. Catanzaro. Ancora toni offensivi e diffamatori nei confronti di chi agisce solo nell'interesse della pubblica amministrazione” precisa quanto segue:
“Ritengo sconcertante e angosciante il contenuto dell'intervento del Presidente dell'Ordine Nazionale degli Architetti Giuseppe Cappochin. Definire "immorale e scandalosa " nonché, addirittura, azione di " caporalato" quanto ormai conclamato dal Consiglio di Stato - supremo organo della Giustizia Amministrativa cui si contesta di aver fatto una sentenza non finalizzata al perseguimento dell'interesse pubblico - rende evidente che l'attuale presidente Cappochin non ha adeguata contezza dei limiti afferenti i suoi compiti istituzionali.
Sin dall'inizio non ho avuto alcun dubbio sulla legittimità del procedimento portato avanti nel ruolo di dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Catanzaro insieme al collega architetto Fregola. Nel nostro ruolo di funzionari della Pubblica Amministrazione, abbiamo approfondito la normativa vigente soprattutto con riferimento al principio di concorrenza e libertà di mercato, principio cardine dell’Unione Europea. Il procedimento è stato gestito con la massima trasparenza e correttezza amministrativa nell'assoluto perseguimento dell'interesse pubblico, infatti, per garantire ulteriormente l'amministrazione comunale, abbiamo ritenuto, prima di indire il bando, di chiedere specifico parere alla Corte dei Conti incidendo tale procedimento sul contenimento della spesa pubblica; sulla scorta del parere dettagliatamente favorevole abbiamo dato corso al bando malgrado le ripetute offese mediatiche ricevute dagli Ordini locali.
Il Consiglio di Stato, superando la sentenza del TAR Calabria, le cui argomentazioni si sono rivelate in contrasto con la giurisprudenza del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha confermato, condividendo le motivazioni dell’esperto legale Avv. Valerio Zimatore difensore del Comune di Catanzaro, la legittimità della procedura con argomentazioni giuridiche insuperabili e, soprattutto, orientate al pieno rispetto e applicazione della normativa europea. In sostanza, sulla questione degli incarichi gratuiti si è sempre determinata favorevolmente la Cassazione Civile, la Corte dei Conti e ora il Consiglio di Stato.
Nonostante ciò, il presidente Cappochin si esprime con un intervento in cui non si limita a contestare ma addirittura offende non solo, nuovamente, il sottoscritto e l'architetto Fregola, iscritti all'Ordine degli Architetti, ma addirittura i magistrati del Consiglio di Stato. Questo comportamento non può essere accettato sotto il profilo deontologico specialmente da chi, come il sottoscritto, ha sempre difeso la propria appartenenza all'Ordine degli Architetti quando diversi colleghi, per motivazioni differenti, lo definivano una consorteria a tutela di interessi personali o, ancora, davanti alle affermazioni, contenute in contributi di autorevoli opinionisti, di condizionamento da parte degli Ordini professionali sulla politica e sul governo che avrebbe comportato un pesante aggravio della spesa pubblica incidendo sul pesante debito dello Stato.
In disparte ciò, è il caso di comunicare al Presidente Cappochin che alla gara, al momento riattivata in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, ha partecipato - considerate le intimidazioni formalmente esercitate dagli Ordini e che non potranno non essere attenzionate dall'AGCM ( Antitrust) che per motivi similari ha già sanzionato, con conferma del Consiglio di Stato nel 2016, il Consiglio Nazionale Forense per un importo di un milione di euro - solo una ATP ( Associazione Temporanea di Professionisti ) con una eccezionale esperienza professionale che garantirà un risparmio di almeno seicentomila euro al Comune di Catanzaro; risparmio da cui trarrà beneficio la comunità catanzarese in quanto le ridotte risorse economiche disponibili, considerata la nota carenza finanziaria di tutti i comuni, saranno utilizzate per interventi urgenti di messa in sicurezza delle scuole, delle strade o di un miglioramento del decoro urbano. I progettisti che saranno incaricati, invece, ne avranno forte immagine professionale e miglioramento dei curricula personali concretizzandosi le posizioni giuridiche assunte dalla Cassazione Civile, dalla Corte dei Conti e dal Consiglio di Stato nel rispetto della concorrenzialità e libertà di mercato principio cardine della Unione Europea.
Con riguardo al riferimento del presidente Cappochin alle modifiche normative introdotte dal decreto correttivo al codice appalti, in particolare alla reintroduzione del decreto parametri sulle prestazioni professionali, è bene ricordare le riserve negative espresse dal Consiglio di Stato alla luce del contrasto con la normativa europea. In prospettiva, tali modifiche potrebbero non avere vita giuridica lunga in seguito alle elezioni politiche della prossima primavera anche perché, ancora una volta, si va ad inficiare il Decreto Bersani sulla eliminazione dei minimi tariffari e, soprattutto, il principio fondamentale dell'Unione Europea di concorrenzialità e libertà di mercato.
Infine, intendo pubblicamente comunicare al mio Presidente Nazionale che i contenuti della nota, sicuramente non concertati col legale di fiducia dell'Ordine, considerate le sgargianti violazioni deontologiche e le offese indirizzate a tutti i soggetti che hanno ritenuto di agire nell'esclusivo interesse pubblico, mi obbligano per esclusiva difesa della mia dignità umana e professionale a comunicare i dettagli di questa vicenda a tutti gli Organi Istituzionali interessati e, in particolare, all'AGCM (Antitrust) in quanto è documentabile il condizionamento della concorrenzialità e libertà di mercato, al Ministero di Grazia e Giustizia e all’ANAC per valutare la correttezza dei comportamenti amministrativi in relazione al riformato status giuridico che pone gli Ordini in qualità di Enti Pubblici non economici, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Corte dei Conti per valutare se questo immotivato aumento di spesa pubblica incide negativamente sul Bilancio dello Stato e si pone in contrasto con la legge sulla spending review stante la certezza che, allo stato attuale, in seguito al reinserimento del Decreto parametri uno stesso intervento avrà per la pubblica amministrazione un costo minimo tre volte superiore a quello richiesto al privato che invece beneficia della concorrenza e libertà di mercato. Sul piano personale, mi rivolgerò al legale di fiducia per verificare se tutte le offese ricevute integrano il reato di diffamazione.
Concludo rivolgendomi ai colleghi consiglieri del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Architetti chiedendo se ritengono realmente che gli sgargianti contenuti offensivi a firma del Presidente Cappochin (se deliberati formalmente dal Consiglio) siano finalizzati alla difesa della categoria e delle norme deontologiche in quanto, ahimè, ritengo che dopo la sentenza del supremo organo della giustizia amministrativa si produrranno seri danni all'Ordine cui appartengo.
Il presidente Cappochin dovrebbe accettare il fatto che anche noi professionisti siamo ormai europei e non possiamo non armonizzarci al principio di concorrenza e libertà di mercato, diversamente non si farebbe altro che tutelare ancora gli interessi corporativi dei soli pregiati professionisti invece che promuovere la crescita professionale di tutti gli iscritti all’Ordine nel rispetto dei principi di uguaglianza, parità di trattamento e non discriminazione”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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