Processo Civile Telematico (PCT): nessun ritorno alla carta, scelta telematica irreversibile
28/07/2015
Ha destato scalpore il disegno di legge di conversione del
decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83 recante "Misure
urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di
organizzazione e funzionamento dell'amministrazione
giudiziaria" (c.d. Decreto Fallimenti) approvato il
24 luglio 2015 alla Camera dei Deputati ed ora all'esame dell'altro
ramo del Parlamento.
Come contestato dall'Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga), il ddl conterrebbe un articolo (art. 19 - Disposizioni in materia di processo civile telematico) che vanificherebbe i risultati conseguiti con l'implementazione del Processo Civile Telematico (PCT). Sembrerebbe, infatti, che tale articolo potrà dare la possibilità di regolamentare la cosiddetta copia di cortesia cartacea del Processo civile telematico, rischiando di creare un inutile doppio binario telematico/cartaceo.
"Da chi provengono le sollecitazioni che hanno portato ad introdurre nel decreto Fallimenti questa norma? - chiede Nicoletta Giorgi, presidente nazionale Aiga - Se non sarà gestita in maniera oculata, la "copia di cortesia" ci farà fare passi indietro, tornando di fatto alla prevalenza della carta. Tutto ciò avviene mentre il ministro della giustizia Andrea Orlando interviene nei convegni in tutta Europa rivendicando a ragione il valore di questa riforma come primo esperimento riuscito di telematizzazione del processo civile. Che valore hanno queste dichiarazioni alla luce del passo indietro che potrebbe derivare concretamente dall'apertura alla "copia di cortesia"?".
Pronta è arrivata la replica del Ministro Orlando che in merito ai contenuti dell'art. 19 ha precisato che "le misure organizzative per l'acquisizione anche di copia cartacea degli atti depositati con modalità telematica non introdurranno in alcun modo un doppio binario telematico e cartaceo ma hanno l'obiettivo di stabilire rigorosamente - in modo uniforme su tutto il territorio nazionale al contrario di quanto accaduto finora - i casi tassativi in cui è ammissibile l'acquisizione di copia di cortesia, ripartendo i relativi oneri tra uffici giudiziari e avvocatura".
"L'obiettivo del provvedimento - continua il Ministro Orlando - è dunque proprio quello di porre fine alle prassi distorte di un eccessivo ricorso alla copia di cortesia, come la stessa avvocatura ha denunciato più volte. La scelta dell'innovazione è per la giustizia civile italiana un percorso ormai positivamente avviato e che ha superato da tempo il punto del non ritorno: gli ottimi risultati fin qui ottenuti in questo cammino sono uno stimolo a procedere nella direzione della tecnologia con sempre maggiore determinazione".
Intanto il testo del decreto Fallimenti è stato assegnato in sede referente alla II Commissione Permanente (Giustizia) del Senato e si attendono i pareri delle commissioni I (Aff. costituzionali) per i presupposti di costituzionalità, V (Bilancio), VI (Finanze), VIII (Lavori pubblici), X (Industria), XI (Lavoro), XII (Sanità), XIII (Ambiente) e XIV (Unione europea).
© Riproduzione riservata
Come contestato dall'Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga), il ddl conterrebbe un articolo (art. 19 - Disposizioni in materia di processo civile telematico) che vanificherebbe i risultati conseguiti con l'implementazione del Processo Civile Telematico (PCT). Sembrerebbe, infatti, che tale articolo potrà dare la possibilità di regolamentare la cosiddetta copia di cortesia cartacea del Processo civile telematico, rischiando di creare un inutile doppio binario telematico/cartaceo.
"Da chi provengono le sollecitazioni che hanno portato ad introdurre nel decreto Fallimenti questa norma? - chiede Nicoletta Giorgi, presidente nazionale Aiga - Se non sarà gestita in maniera oculata, la "copia di cortesia" ci farà fare passi indietro, tornando di fatto alla prevalenza della carta. Tutto ciò avviene mentre il ministro della giustizia Andrea Orlando interviene nei convegni in tutta Europa rivendicando a ragione il valore di questa riforma come primo esperimento riuscito di telematizzazione del processo civile. Che valore hanno queste dichiarazioni alla luce del passo indietro che potrebbe derivare concretamente dall'apertura alla "copia di cortesia"?".
Pronta è arrivata la replica del Ministro Orlando che in merito ai contenuti dell'art. 19 ha precisato che "le misure organizzative per l'acquisizione anche di copia cartacea degli atti depositati con modalità telematica non introdurranno in alcun modo un doppio binario telematico e cartaceo ma hanno l'obiettivo di stabilire rigorosamente - in modo uniforme su tutto il territorio nazionale al contrario di quanto accaduto finora - i casi tassativi in cui è ammissibile l'acquisizione di copia di cortesia, ripartendo i relativi oneri tra uffici giudiziari e avvocatura".
"L'obiettivo del provvedimento - continua il Ministro Orlando - è dunque proprio quello di porre fine alle prassi distorte di un eccessivo ricorso alla copia di cortesia, come la stessa avvocatura ha denunciato più volte. La scelta dell'innovazione è per la giustizia civile italiana un percorso ormai positivamente avviato e che ha superato da tempo il punto del non ritorno: gli ottimi risultati fin qui ottenuti in questo cammino sono uno stimolo a procedere nella direzione della tecnologia con sempre maggiore determinazione".
Intanto il testo del decreto Fallimenti è stato assegnato in sede referente alla II Commissione Permanente (Giustizia) del Senato e si attendono i pareri delle commissioni I (Aff. costituzionali) per i presupposti di costituzionalità, V (Bilancio), VI (Finanze), VIII (Lavori pubblici), X (Industria), XI (Lavoro), XII (Sanità), XIII (Ambiente) e XIV (Unione europea).
A cura di Ilenia
Cicirello
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