Professionisti e pagamenti tramite POS, lo schema di Regolamento
15/01/2014
Certi di far cosa gradita a chi avrà il tempo (oggi questa è
l'unica cosa che non manca) e la voglia di leggerlo, pubblichiamo
in allegato lo schema di decreto del Ministero dello sviluppo
economico, di concerto con il Ministero dell'economia e delle
finanza, recante il regolamento per la disciplina degli importi
minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti
interessati, relativamente all'obbligo di accettare anche
pagamenti effettuati attraversi carte di debito, ai sensi
dell'articolo 15, comma 5 del decreto legge 18 ottobre 2012, n.
179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n.
221.
Entrando nel dettaglio, il decreto è composto da 3 articoli:
Per quanto riguarda l'ambito di applicazione, l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito si applica a tutti i pagamenti superiori alla soglia di 20 euro per la vendita di prodotti o la prestazione di servizi. In sede di prima applicazione, tale obbligo si applica limitatamente ai pagamenti effettuati all'interno dei locali destinati allo svolgimento dell'attività di vendita o di prestazione di servizio, ed esclusivamente nel caso in cui i fatturato del soggetto che effettua la vendita di prodotti o la prestazione di servizi, come risultante dall'ultima dichiarazione presentata ai fini dell'IRAP e, in mancanza, dalle scritture contabili dell'anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento, per la parte riferibile alle sole transazioni con consumatori o utenti, è superiore a 300.000,00 euro. Decorsi 6 mesi all'entrata in vigore del decreto, il limite sarà ridotto a 200.000,00 euro.
Da segnalare come nella relazione illustrativa del decreto sia riportato che il decreto è collocato nel contesto delle azioni dirette a promuovere gli strumenti di pagamento elettronico, con l'intento di contribuire allo sviluppo di un mercato unico dei pagamenti nell'Unione Europea. In particolare, la relazione ha evidenziato che tra le principali criticità alla diffusione dei pagamenti elettronici, come emerso nel corso dei lavori per la realizzazione del programma denominato "Agenda Digitale Europea", vi è lo scarso utilizzo di detti strumenti soprattutto da parte dei consumatori nei rapporti con le imprese e i professionisti.
Lasciamo come sempre a voi ogni commento.
© Riproduzione riservata
Entrando nel dettaglio, il decreto è composto da 3 articoli:
- art. 1 - definizioni;
- art. 2 - ambito di applicazione;
- art. 3 - disposizioni finali.
Per quanto riguarda l'ambito di applicazione, l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito si applica a tutti i pagamenti superiori alla soglia di 20 euro per la vendita di prodotti o la prestazione di servizi. In sede di prima applicazione, tale obbligo si applica limitatamente ai pagamenti effettuati all'interno dei locali destinati allo svolgimento dell'attività di vendita o di prestazione di servizio, ed esclusivamente nel caso in cui i fatturato del soggetto che effettua la vendita di prodotti o la prestazione di servizi, come risultante dall'ultima dichiarazione presentata ai fini dell'IRAP e, in mancanza, dalle scritture contabili dell'anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento, per la parte riferibile alle sole transazioni con consumatori o utenti, è superiore a 300.000,00 euro. Decorsi 6 mesi all'entrata in vigore del decreto, il limite sarà ridotto a 200.000,00 euro.
Da segnalare come nella relazione illustrativa del decreto sia riportato che il decreto è collocato nel contesto delle azioni dirette a promuovere gli strumenti di pagamento elettronico, con l'intento di contribuire allo sviluppo di un mercato unico dei pagamenti nell'Unione Europea. In particolare, la relazione ha evidenziato che tra le principali criticità alla diffusione dei pagamenti elettronici, come emerso nel corso dei lavori per la realizzazione del programma denominato "Agenda Digitale Europea", vi è lo scarso utilizzo di detti strumenti soprattutto da parte dei consumatori nei rapporti con le imprese e i professionisti.
Lasciamo come sempre a voi ogni commento.
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