Programma nazionale rifiuti: Il decreto sulla gazzetta ufficiale
21/10/2013
Sulla Gazzetta ufficiale n. 245 del 18 ottobre scorso è stato
pubblicato il Decreto del Ministero dell’Ambiente e del
Territorio e del Mare 7 ottobre 2013 recante “Adozione e
approvazione del Programma nazionale di prevenzione dei
rifiuti”.
La direttiva europea quadro sui rifiuti (la 2008/98/CE recepita dall'Italia nel dicembre 2010) introduce l’obbligo, per gli Stati membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi. Lo scopo di tali obiettivi e misure è di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti.
Il documento adottato è il risultato di un percorso di condivisione iniziato lo scorso anno che, con modalità diverse, ha coinvolto i rappresentanti degli enti locali, del mondo della produzione, dell’associazionismo ambientale e della cittadinanza più ampia.
La Direttiva europea definisce “prevenzione” le misure adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventino un rifiuto e che quindi sono in grado di ridurre:
Sulla base dei dati rilevati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), il Programma fissa dunque i seguenti obiettivi di prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010:
L’Allegato al Decreto, successivamente all’introduzione che riporta, anche, la normativa di riferimento, contiene i seguenti paragrafi:
© Riproduzione riservata
La direttiva europea quadro sui rifiuti (la 2008/98/CE recepita dall'Italia nel dicembre 2010) introduce l’obbligo, per gli Stati membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi. Lo scopo di tali obiettivi e misure è di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti.
Il documento adottato è il risultato di un percorso di condivisione iniziato lo scorso anno che, con modalità diverse, ha coinvolto i rappresentanti degli enti locali, del mondo della produzione, dell’associazionismo ambientale e della cittadinanza più ampia.
La Direttiva europea definisce “prevenzione” le misure adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventino un rifiuto e che quindi sono in grado di ridurre:
- la quantità dei rifiuti (anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita);
- gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la salute umana;
- il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti.
Sulla base dei dati rilevati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), il Programma fissa dunque i seguenti obiettivi di prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010:
- Riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di Pil. Nell’ambito del monitoraggio per verificare gli effetti delle misure, verrà considerato anche l’andamento dell’indicatore Rifiuti urbani/consumo delle famiglie;
- Riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di Pil;
- Riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di Pil. Sulla base di nuovi dati relativi alla produzione dei rifiuti speciali, tale obiettivo potrà essere rivisto.
L’Allegato al Decreto, successivamente all’introduzione che riporta, anche, la normativa di riferimento, contiene i seguenti paragrafi:
- Obiettivi del programma
- Monitoraggio e Governance
- Impostazione del programma
- Indicazioni per i piani regionali di prevenzione dei rifiuti
- Misure generali
- Misure specifiche per flussi prioritari.
A cura di Gabriele
Bivona
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