Puglia: Vendola su investimenti fotovoltaico in area ex Miroglio
01/02/2011
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha rilasciato la
seguente dichiarazione: “Trovo singolare, ma forse non casuale, che
proprio nel momento in cui la mia Regione sta rafforzando il
sistema dei controlli ambientali e paesaggistici in materia di
nuovi impianti per la produzione di energie rinnovabili e sta
mettendo il Governo di fronte alle proprie responsabilità per
un’inerzia legislativa che dura da troppo tempo, vengano esibiti
dinanzi all’opinione pubblica fantasmagorici programmi di
investimento nel fotovoltaico. Sono apparse sui media notizie in
ordine ad un impianto di oltre 120 megawatt proposto da una società
svizzera (la Be4Energy), che - a sentire le dichiarazioni dei
proponenti - sarebbe già in parte autorizzato e da realizzarsi a
partire da aprile e in grado di riassorbire una parte dei
lavoratori della Miroglio. Ad oggi, la Be4Energy ha richiesto alla
Regione Puglia a metà novembre 2010 unicamente un'autorizzazione
per circa 37 MW. La procedura è attualmente sospesa in attesa della
VIA della Provincia di Taranto; VIA richiesta solo qualche giorno
fa (dopo oltre 2 mesi dalla richiesta di autorizzazione). Ogni
valutazione amministrativa è pertanto tecnicamente impossibile sia
sui 37 MW richiesti che sugli oltre 80 anticipati dalla stampa. E,
comunque, nessuna valutazione sarebbe legittimamente possibile nei
tempi ipotizzati dall'azienda. La questione della delicatezza
ambientale di un progetto di così vaste proporzioni in più
occasioni è stata fatta presente dalla Regione a tutte le parti in
causa (Ministero dello Sviluppo Economico, Miroglio, Be4Energy,
Sindacati e lavoratori). Ciò, piuttosto che consigliare la
Be4Energy a presentare istanze adeguate ai vincoli ambientali, ha
spinto invece la società a dare alla stampa notizie del tutto
infondate. Ovviamente, avvalorate da dichiarazioni politiche di
sostegno che denunciano 'ritardi' della Regione su domande nemmeno
presentate. Tutto appare corrispondere ad un disegno studiato a
tavolino per 'forzare la mano' a Regione e Provincia in una materia
così delicata. E' doveroso smentire i rappresentati della Be4Energy
che hanno dichiarato ai media - quasi a voler descrivere un
esclusivo movente sociale - che la iniziativa non utilizza
incentivi. In realtà, la Be4Energy ove dovesse essere autorizzata
ad installare pannelli per quasi 400 ettari (tanta sarebbe la
superficie coinvolta) incasserebbe circa un miliardo di euro in 20
anni. Un miliardo tutto a carico delle bollette pagate dai
cittadini. Non sono inoltre chiare le modalità con cui la Be4Energy
ha acquisito i terreni, dal momento che occorrerà escludere che ciò
non derivi dalla acquisizione di DIA ormai scadute. Sulla sorte dei
lavoratori della Miroglio si sta facendo dunque un gioco
pericoloso, che disegna scenari che non esistono, dà per scontati e
conclusi positivamente procedimenti amministrativi mai neppure
avviati, cerca di utilizzare lo sgomento e l’ansia di tante
famiglie che temono per il proprio futuro. Forse alcuni pensano,
illudendo i lavoratori e forzando la mano alle istituzioni locali
ed alle forze sindacali e sociali, di intimidire la Regione Puglia.
Si sbagliano, di grosso. Abbiamo già ribadito in più occasioni di
non voler cedere di un solo millimetro sul terreno della
salvaguardia ambientale e di considerare il rispetto delle regole
territoriali e paesaggistiche come la precondizione di qualunque
ipotesi di investimento industriale. Abbiamo richiamato il Ministro
Romani ad una maggiore attenzione nei confronti delle attività
istruttorie svolte dai suoi uffici in questa materia, perché non
riteniamo possibile, ma solo illusorio, dare vita a tavoli che non
partano dalla valutazione compiuta delle regole esistenti sia sul
piano nazionale che su quello regionale. Rivolgo un appello
accorato, infine, alle forze sindacali affinchè contribuiscano a
squarciare questo velo di facile e mistificante propaganda
mediatica. Bisogna dire la verità ai lavoratori, perché questo è
l’unico modo efficace per lavorare con serietà alla ricerca delle
soluzioni possibili”.
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a cura di www.regione.puglia.it
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