RAPPORTO ENEA
21/12/2005
Il rapporto dell'ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e
l'ambiente), qui pubblicato in allegato evidenzia un trascurabile
uso delle fonti rinnovabili di energia in Italia. Dopo circa 15
anni dalla legge n.10/1991 che aveva stabilito i principi del
ricorso alle fonti rinnovabili di energia, in Italia le fonti
rinnovabili di energia che rappresentano comunque la principale
fonte di energia endogena hanno contribuito nel 2004 a poco più del
7% del consumo interno lordo. Tale percentuale, pur allineata alla
media europea, è dovuto essenzialmente al contributo
dell’idroelettrico e della geotermia che hanno coperto insieme
oltre il 65% del totale. Si estrapolano perciò le percentuali del
rapporto per la produzione di energia per fonte rinnovabile in
Italia nel 2004: a) geotermia 9%; b) biomassa e rifiuti 30,5; c)
idroelettrico 57,8%; d)eolico e solare 2,7%. Il contributo di
energia da biomasse e rifiuti, si attesta oltre il 30% mentre il
contributo di eolico e solare, le cosiddette “nuove rinnovabili”
non raggiunge complessivamente il 3% con un contributo del solare
inferiore allo 0,15%. Il trend di produzione energetica da
rinnovabili fatto segnare negli ultimi cinque anni mostra una forte
fluttuazione dell’idroelettrico condizionata dai fattori climatici.
Il rapporto assume particolare significato progettuale alla luce
delle nuove disposizioni normative emanate nel nostro ordinamento,
ed in particolare il decreto del Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti 27 luglio 2005 recante la norme per l’attuazione del
piano energetico nazionale e il decreto del Ministero delle
Attività produttive 28 luglio 2005 recante i criteri per
l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante
conversione fotovoltaica della fonte solare. Entrambi i citati
provvedimenti normativi sono reperibili su Lavoripubblici n.9/2005.
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