REGIONE E AIPO CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
20/11/2009
Un piano straordinario di gestione dei sedimenti nei corsi d’acqua
e un programma di interventi pluriennale per combattere il dissesto
idrogeologico è stato illustrtato il 19 novembre a Torino
dall’assessore regionale alla Difesa del Suolo, Daniele Borioli, e
dal direttore dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, Luigi
Fortunato, incontrando gli enti locali coinvolti.
Il sedimento è un materiale solido che si accumula nell’alveo del fiume, modificandone la superficie e dando luogo a situazioni di potenziale pericolo per il territorio circostante. La necessità di “tenere pulito” l’alveo viene da più parti segnalata come primaria. Partendo da ciò la Regione ha elaborato, per la prima volta sul bacino del Po, un programma di gestione dei sedimenti alluvionali dell’alveo che prevede 11 interventi lungo il percorso del fiume tra la confluenza con lo Stura di Lanzo e il Tanaro. Due quelli inseriti del primo programma operativo e pronti a partire: uno alla confluenza del Po con la Dora Baltea e uno alla confluenza con il Sesia. Per entrambi gli interventi è prevista la realizzazione di rami laterali di deflusso e aree di rinaturazione. Il programma operativo regionale sarà sottoposto e parere del comitato tecnico dell’Autorità di bacino e gli interventi saranno totalmente a costo zero.
“Quello che intendiamo fare per la prima volta in Piemonte - ha precisato Borioli - è avviare su questi interventi un metodo analogo a una concessione a beneficio di chi svolge i lavori. Ovvero, consentire alle imprese private di acquisire la proprietà della ghiaia che viene estratta dal letto dei fiumi, preziosa per le costruzioni. In questo modo riusciamo a mettere in sicurezza i nostri corsi d’acqua, senza costi aggiuntivi per le tasche dei contribuenti e con notevole vantaggio per le aziende che vi lavorano”.
Durante l’incontro è stato presentato anche il Piano Aipo: 115 milioni in tre anni per una serie di opere di ripristino, messa in sicurezza e manutenzione di argini e alvei. Previsti nel 2010 interventi per oltre 60 milioni, che riguardano in particolare interventi già avviati sulle aree a rischio idrogeologico molto elevato con priorità per le azioni e gli interventi considerati cantierabili nel corso dell’anno, quelli ricompresi nelle ordinanze di Protezione civile dell’alluvione del maggio 2008 e quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria degli argini esistenti e completamento di tratti necessari a difesa di centri abitati e infrastrutture.
© Riproduzione riservata
Il sedimento è un materiale solido che si accumula nell’alveo del fiume, modificandone la superficie e dando luogo a situazioni di potenziale pericolo per il territorio circostante. La necessità di “tenere pulito” l’alveo viene da più parti segnalata come primaria. Partendo da ciò la Regione ha elaborato, per la prima volta sul bacino del Po, un programma di gestione dei sedimenti alluvionali dell’alveo che prevede 11 interventi lungo il percorso del fiume tra la confluenza con lo Stura di Lanzo e il Tanaro. Due quelli inseriti del primo programma operativo e pronti a partire: uno alla confluenza del Po con la Dora Baltea e uno alla confluenza con il Sesia. Per entrambi gli interventi è prevista la realizzazione di rami laterali di deflusso e aree di rinaturazione. Il programma operativo regionale sarà sottoposto e parere del comitato tecnico dell’Autorità di bacino e gli interventi saranno totalmente a costo zero.
“Quello che intendiamo fare per la prima volta in Piemonte - ha precisato Borioli - è avviare su questi interventi un metodo analogo a una concessione a beneficio di chi svolge i lavori. Ovvero, consentire alle imprese private di acquisire la proprietà della ghiaia che viene estratta dal letto dei fiumi, preziosa per le costruzioni. In questo modo riusciamo a mettere in sicurezza i nostri corsi d’acqua, senza costi aggiuntivi per le tasche dei contribuenti e con notevole vantaggio per le aziende che vi lavorano”.
Durante l’incontro è stato presentato anche il Piano Aipo: 115 milioni in tre anni per una serie di opere di ripristino, messa in sicurezza e manutenzione di argini e alvei. Previsti nel 2010 interventi per oltre 60 milioni, che riguardano in particolare interventi già avviati sulle aree a rischio idrogeologico molto elevato con priorità per le azioni e gli interventi considerati cantierabili nel corso dell’anno, quelli ricompresi nelle ordinanze di Protezione civile dell’alluvione del maggio 2008 e quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria degli argini esistenti e completamento di tratti necessari a difesa di centri abitati e infrastrutture.
a cura di www.regione.piemonte.it
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