RIAPERTA AL PUBBLICO LA VERSAILLES ITALIANA
13/06/2007
Con un concerto inedito di Michael Nyman, sono stati
riaperti il sabato 9 giugno scorso i Giardini della Reggia di
Venaria Reale (Torino) autentico parco delle meraviglie di un
grandioso complesso che l’Unesco ha considerato uno dei
Patrimoni dell’umanità. Per il Piemonte, per l’Italia e per il
mondo intero si tratta di un vero appuntamento con il bello, con il
recupero di un bene storico di incommensurabile valore abbandonato
a se stesso da secoli. La riapertura rappresenta un importante
tassello verso la consegna dell’intero complesso restaurato
prevista per il 2011. A coronare l’apertura di questi giardini,
andati completamente distrutti e riportati alla loro leggiadria da
200 esperti tra architetti e botanici e da 40.000 nuove
piantumazioni, c’è anche l’intervento di uno dei maggiori artisti
italiani, Giuseppe Penone, chiamato dalla Regione Piemonte e
dalla Compagnia San Paolo (che ha investito del progetto il
Castello di Rivoli al quale ha dato 2,1 milioni di euro) a ideare,
entro settembre, 14 istallazioni, le prime delle quali sono già
godibili.
Tra queste “Tra scorza e scorza” due monumentali cortecce in bronzo che racchiudono un albero, “Disegno d’acqua”, un grande specchio d’acqua dove appare e scompare un’impronta digitale, “Verso la luce”, un monolitico tronco molto alto che sembra guardare il cielo e “Pelle di marmo”, composto da 400 metri quadrati di lastre di marmo bianco venato. Tra i protagonisti dell’Arte Povera, Penone (che quest’anno rappresenta l’Italia alla Biennale di Venezia insieme con Francesco Vezzoli) ha sempre centrato la sua opera sul rapporto tra arte, materia e fenomeni della natura. Un artista ideale per un contesto come questo, immerso nella natura e immenso (non a caso il progetto dei Giardini si chiama “Verso l’Infinito”). Con soddisfazione la presidente della Regione Piemonte Mercedes Presso ha sottolineato come questo cantiere sia stato terminato nei tempi previsti dalla Ue, 8 anni, e come quello di Venaria sia “il più grande cantiere culturale aperto in Europa”.
Un progetto, quello del restauro della Reggia (abbandonata per secoli o usata impropriamente fino agli anni dell’ultima guerra quando divenne una base militare) che vede un finanziamento complessivo di 200 milioni e che vedrà la parola fine nel 2011 per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d’Italia. I Giardini della Reggia, (circa 100 ettari in totale), furono progettati nel XVII secolo dall’architetto Amedeo di Castellamonte per conto di Carlo Emanuele II di Savoia: nati come giardini all’italiana furono poi trasformati in giardini alla francese.
Fonte: www.demaiore.it
© Riproduzione riservata
Tra queste “Tra scorza e scorza” due monumentali cortecce in bronzo che racchiudono un albero, “Disegno d’acqua”, un grande specchio d’acqua dove appare e scompare un’impronta digitale, “Verso la luce”, un monolitico tronco molto alto che sembra guardare il cielo e “Pelle di marmo”, composto da 400 metri quadrati di lastre di marmo bianco venato. Tra i protagonisti dell’Arte Povera, Penone (che quest’anno rappresenta l’Italia alla Biennale di Venezia insieme con Francesco Vezzoli) ha sempre centrato la sua opera sul rapporto tra arte, materia e fenomeni della natura. Un artista ideale per un contesto come questo, immerso nella natura e immenso (non a caso il progetto dei Giardini si chiama “Verso l’Infinito”). Con soddisfazione la presidente della Regione Piemonte Mercedes Presso ha sottolineato come questo cantiere sia stato terminato nei tempi previsti dalla Ue, 8 anni, e come quello di Venaria sia “il più grande cantiere culturale aperto in Europa”.
Un progetto, quello del restauro della Reggia (abbandonata per secoli o usata impropriamente fino agli anni dell’ultima guerra quando divenne una base militare) che vede un finanziamento complessivo di 200 milioni e che vedrà la parola fine nel 2011 per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d’Italia. I Giardini della Reggia, (circa 100 ettari in totale), furono progettati nel XVII secolo dall’architetto Amedeo di Castellamonte per conto di Carlo Emanuele II di Savoia: nati come giardini all’italiana furono poi trasformati in giardini alla francese.
Fonte: www.demaiore.it
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