RICHIESTA DELL’ANCI AL GOVERNO
17/10/2008
Azzeramento della fiscalità su tutta la filiera dell'edilizia
popolare, definitiva assimilazione urbanistica dell'alloggio
sociale a servizio, e snellimento delle procedure per
l'approvazione di nuovi interventi residenziali. Le proposte
dell’Anci per uscire dall'emergenza abitativa sono
sostanzialmente le stesse di un anno fa.
“Siamo davanti a un bisogno crescente e in costante evoluzione di nuovi alloggi” - ha affermato a nome di tutti i Comuni italiani l'assessore milanese alla Casa Gianni Verga - secondo cui “occorre superare la logica dalla straordinarietà delle risposte per arrivare a un piano organico e continuativo, sul quale confrontarsi con il Governo in modo sereno e costruttivo”.
In vista dell'approvazione del piano casa, l'Anci ha quindi redatto un documento, da sottoporre all'attenzione del Governo, in cui spicca la richiesta di una defiscalizzazione totale per gli interventi di edilizia sociale, anche sul fronte della gestione e delle manutenzioni, e l'alleggerimento delle imposte su tutte le tipologie degli alloggi con canoni fuori dal libero mercato.
“Non è possibile - ha affermato Verga - che i Comuni debbano pagare le tasse per interventi di edilizia sociale, pur essendo parte dello Stato”. Se i Comuni apprezzano il recepimento, contenuto sia nella Finanziaria 2008 sia in un recente decreto del Ministero delle Infrastrutture, della proposta di fare della casa sociale un servizio (che evita ogni variante urbanistica per nuove costruzioni), resta, per l'Anci, il problema delle lungaggini procedurali, che potrebbero essere risolte con la concentrazione delle fasi autorizzative in un'unica conferenza dei servizi.
“Le procedure - ha chiarito ancora Verga - sono il dramma di questo Paese, per cui oggi si impiega più tempo a svolgere tutti i passaggi procedurali che a costruire”. Un altro capitolo del documento Anci è poi rappresentato dalla necessità di avviare, di concerto con l'amministrazione centrale, piani di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio esistente, per liberare risorse necessarie a nuove edificazioni e alla riqualificazione dei tradizionali quartieri popolari. Con questo pacchetto di proposte di carattere strutturale l'Anci è convinta di riuscire a offrire, nel corso dei prossimi anni, una risposta a una domanda di alloggi sociali quantificabile ormai intorno alle 650 mila nuove unità. Nell'immediato, l'associazione dei Comuni ritiene tuttavia indispensabile intervenire anche sulla leva fiscale legata alle locazioni nelle proprietà private. ''In questo modo - ha sottolineato Verga - è possibile da subito rigenerare l'interesse della proprietà a rimettere i propri alloggi a disposizione degli affitti”.
Fonte: www.demaniore.com
© Riproduzione riservata
“Siamo davanti a un bisogno crescente e in costante evoluzione di nuovi alloggi” - ha affermato a nome di tutti i Comuni italiani l'assessore milanese alla Casa Gianni Verga - secondo cui “occorre superare la logica dalla straordinarietà delle risposte per arrivare a un piano organico e continuativo, sul quale confrontarsi con il Governo in modo sereno e costruttivo”.
In vista dell'approvazione del piano casa, l'Anci ha quindi redatto un documento, da sottoporre all'attenzione del Governo, in cui spicca la richiesta di una defiscalizzazione totale per gli interventi di edilizia sociale, anche sul fronte della gestione e delle manutenzioni, e l'alleggerimento delle imposte su tutte le tipologie degli alloggi con canoni fuori dal libero mercato.
“Non è possibile - ha affermato Verga - che i Comuni debbano pagare le tasse per interventi di edilizia sociale, pur essendo parte dello Stato”. Se i Comuni apprezzano il recepimento, contenuto sia nella Finanziaria 2008 sia in un recente decreto del Ministero delle Infrastrutture, della proposta di fare della casa sociale un servizio (che evita ogni variante urbanistica per nuove costruzioni), resta, per l'Anci, il problema delle lungaggini procedurali, che potrebbero essere risolte con la concentrazione delle fasi autorizzative in un'unica conferenza dei servizi.
“Le procedure - ha chiarito ancora Verga - sono il dramma di questo Paese, per cui oggi si impiega più tempo a svolgere tutti i passaggi procedurali che a costruire”. Un altro capitolo del documento Anci è poi rappresentato dalla necessità di avviare, di concerto con l'amministrazione centrale, piani di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio esistente, per liberare risorse necessarie a nuove edificazioni e alla riqualificazione dei tradizionali quartieri popolari. Con questo pacchetto di proposte di carattere strutturale l'Anci è convinta di riuscire a offrire, nel corso dei prossimi anni, una risposta a una domanda di alloggi sociali quantificabile ormai intorno alle 650 mila nuove unità. Nell'immediato, l'associazione dei Comuni ritiene tuttavia indispensabile intervenire anche sulla leva fiscale legata alle locazioni nelle proprietà private. ''In questo modo - ha sottolineato Verga - è possibile da subito rigenerare l'interesse della proprietà a rimettere i propri alloggi a disposizione degli affitti”.
Fonte: www.demaniore.com
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