RILANCIO DELL'EDILIZIA, LE REGOLE PER GLI SPAZI VERDI
01/09/2009
I criteri approvati dalla Giunta forniscono, dunque, indicazioni tecniche e procedure da seguire in sede di progettazione e realizzazione degli interventi.
"La finalità della norma regionale - spiega Boni - è quella di migliorare la qualità complessiva degli insediamenti, riconoscendo al verde in ambito urbano funzioni essenziali di natura ecologica e ambientale, estetica e paesistica e di ausilio alla conservazione di un microclima più favorevole".
Obiettivo del documento è dunque quello di sottolineare come le nuove possibilità offerte dalla legge debbano essere colte come occasione di qualificazione complessiva dell'edificato e degli spazi attigui, con la finalità di migliorarne l'inserimento paesistico nel contesto e di innalzare la qualità dell'insediamento.
In sostanza, per godere del "bonus" volumetrico per
l'ampliamento del 35%, occorre che si verifichi una di queste due
condizioni: la prima, che l'intervento edilizio assicuri un
minimo del 25% di verde nel lotto interessato dalla
trasformazione; la seconda, che si preveda la
creazione di quinte arboree perimetrali, vale a
dire una sequenza continua di essenze arboree o di arbusti
realizzata nel rispetto delle tecniche agronomiche.
Nel primo caso la progettazione degli spazi verdi dovrà essere
coerente con gli altri spazi verdi pubblici e privati,
privilegiando la continuità del verde tra territorio rurale ed
edificato; nel secondo caso - le quinte arboree, preferibili in
interventi su aree produttive e di maggior impatto visivo - le
fasce arboree o arbustive dovranno essere realizzate su almeno due
lati perimetrali e, comunque, su tutti i lati della proprietà che
si affacciano su spazi e accessi pubblici.
Queste opzioni su cui si incardinano i criteri approvati dalla
Giunta, oltre ad essere vincolanti per fruire del "bonus"
volumetrico, sono legate all'esistenza dell'edificio oggetto della
trasformazione, secondo un piano di manutenzione oggetto di una
dichiarazione d'impegno a firma del proprietario, da presentare in
Comune insieme alla pratica edilizia.
"Coerenza e omogeneità con spazi verdi attigui, pubblici e privati,
valorizzazione e tutela di eventuali corsi d'acqua presenti e di
altri tratti caratteristici (rogge, percorsi, muretti di
delimitazione) - aggiunge Boni - sono alcune delle indicazione
generali da seguire nella realizzazione degli spazi verdi; per
quanto riguarda la scelta delle essenze arboree, sono da utilizzare
obbligatoriamente le specie autoctone lombarde (o,comunque, quelle
naturalizzate o consolidate nel paesaggio locale)".
Sotto i 600 metri si dovranno usare esclusivamente latifoglie; nel
caso di aree oltre i 15.000 metri quadri la progettazione degli
spazi verdi dovrà prevedere, a integrazione della pratica edilizia,
un progetto a firma di un tecnico agronomo-forestale che preveda un
piano di manutenzione del verde. Per ogni ettaro dovranno essere
piantumate almeno 200 essenze.
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