Regiona Siciliana: Relazione 2011 sull’andamento del settore dei contratti pubblici

03/10/2012

L'Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture dell'Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana ha, recentemente, pubblicato la Relazione sull'andamento del settore dei Contratti Pubblici in Sicilia nel 2011.
La relazione è basata, principalmente, su una consistente banca dati relativa allo sviluppo dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (dall'aggiudicazione al collaudo) alimentata via web dalle amministrazioni aggiudicatrici sul portale dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e dopo una opportuna introduzione tratta:
  • Il quadro normativo;
  • la programmazione dei lavori pubblici;
  • il protocollo di legalità;
  • il piano di indagini campionarie sui lavori pubblici;
  • l'attività di indirizzo sull'applicazione della norme sui contratti pubblici:
  • il mercato degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture - cig (codice identif.vo gara/contratto);
  • l'andamento dei lavori pubblici di importo superiore a € 150.000 nell'anno 2011;
  • l'albo delle imprese di fiducia;
  • l'attuazione della legge regionale per l'appalto dei lavori pubblici in forma centralizzata - attività urega;
  • i servizi e forniture;
  • le considerazioni conclusive.

La banca dati più ricca di informazioni è, comunque, quella relativa ai contratti di lavori pubblici, alimentata da più tempo attraverso i vari sistemi informativi attivati dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, mentre la rilevazione dei contratti di servizi e forniture è stata avviata sistematicamente dal 2008, a seguito di apposito comunicato del Presidente AVCP e Protocollo generale d'intesa tra Presidente AVCP e Presidente Conferenza Stato - Regioni e Province autonome.
Le informazioni precedenti alle aggiudicazioni, riguardanti le programmazioni dei lavori pubblici adottate dalle amministrazioni aggiudicatrici ed i bandi di gara di lavori pubblici vengono assunte le prime in forma cartacea e le seconde via web attraverso il sito regionale UREGA (che presenta duplicazioni) e il sito nazionale AVCP.
Le informazioni sui bandi di servizi e forniture vengono acquisite dall'AVCP.
Non si hanno informazioni sugli esiti di gara e le informazioni specifiche per la Sicilia relative all'attuazione del Protocollo di legalità nei lavori pubblici pervengono in forma cartacea.
In riferimento al protocollo di legalità sottoscritto il 12 luglio 2005 tra Regione, Ministero dell’Interno e sue forze territoriali (Capo della Polizia e Prefetture dell’isola) e Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, nell'ottica di prevenire ogni tentativo di infiltrazioni della malavita organizzata nella fase di aggiudicazione degli appalti pubblici e nel controllo degli investimenti pubblici, con particolare riferimento ai flussi finanziari messi in circolazione attraverso la Comunità europea è opportuno rilevare come a distanza di ben 5 anni dalla sottoscrizione dello stesso, si rilevi che a seguito di sollecito dell'Osservatorio regionale dei contratti pubblici, le amministrazioni comunali che hanno comunicato la loro adesione al Protocollo stesso sono soltanto 133 sul totale di 390 pari a circa il 34%; ncora più esiguo il umero di Provincie che hanno aderito: soltanto 2 su 9 pari al 22% circa.
L'unica provincia in cui si è avuta una adesione plebiscitaria delle amministrazioni comunali è stata quella di Enna in cui il numero di adesioni al protocollo di legalità è stato pari a 20 su 20 e, quindi, pari al 100%; la provincia con il > è stata Ragusa in cui nessuna delle 12 amministrazioni comunali ha aderito al protocollo di legalità.

Ricordiamo che, per dare applicazione agli impegni assunti con il Protocollo di legalità, la Regione ha emanato:
  • la circolare dell'Assessore per i lavori pubblici n. 593 del 31 gennaio 2006, con la quale sono state individuate alcune clausole integrative di legalità da inserire nei bandi di gare dei lavori pubblici di competenza della Regione;
  • il D.A. LL.PP. 4 maggio 2006, riguardante l'approvazione degli schemi di bandi tipo per i lavori pubblici con l’inclusione delle citate clausole;
  • la nota circolare n. 2157 del 13 luglio 2005 del Dipartimento della Programmazione, rivolta a tutti i dipartimenti regionali con particolare riguardo all'applicazione delle clausole nei bandi finanziati con fondi comunitari.
Le citate direttive della Regione sono divenute obbligatorie per l’Amministrazione regionale e per gli enti da essa controllati, vigilati o sottoposti a tutela, nei cui confronti ai vari rami della medesima Amministrazione è rimasto l'onere di darne ampia diffusione.
Per le restanti stazioni appaltanti
(quali per esempio i comuni e le province), l'applicazione delle clausole di legalità è da ritenersi obbligatoria per gli appalti che usufruiscono di finanziamenti, contributi, agevolazioni etc. regionali, mentre nelle restanti ipotesi è atto facoltativo di autodeterminazione e autotutela, denotante, comunque, la volontà di contrastare il fenomeno della infiltrazione mafiosa.

A cura di Paolo Oreto


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