Regione Emilia Romagna: un accordo tra Regione e Anci per l'energia
28/02/2012
Siglato, nei giorni scorsi, un accordo tra Regione e Anci
Emilia-Romagna per proseguire le azioni delle amministrazioni
pubbliche nell'applicare il Piano attuativo per il triennio
2011-2013 del Piano energetico regionale.
Il documento è stato sottoscritto dall’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente dell’Anci Emilia-Romagna, e sindaco di Imola, Daniele Manca.
Per l’accordo in campo energetico la rivoluzione è già in atto, con il passaggio da una architettura basata su poche e grandi centrali a una che fa leva su reti di distribuzione intelligenti e un sistema a generazione distribuita; del resto, la crescente importanza dell’efficienza energetica è ormai diventata anche una politica di tutela di famiglie e imprese dai continui aumenti della bolletta energetica.
Tanti gli interventi possibili: da quelli consentiti grazie al Fondo Kyoto che sarà operativo dal prossimo 1 marzo (impianti di micro generazione diffusa, produzione di energia da fonti rinnovabili, sistemi energetici nell’agricoltura…), alla copertura con pannelli fotovoltaici delle Polisportive (già avviata in alcune province), sino allo sfruttamento capillare della geotermia sono solo alcuni esempi che possono venire applicati in tutto il territorio regionale.
L’importanza dell’amministrazione comunale nella realizzazione di queste azioni è strategica: da un lato interviene sul proprio patrimonio edilizio e sul fabbisogno energetico che richiede al mercato (riscaldamento edifici di proprietà, illuminazione pubblica, acquisiti, trasporti eccettera) consegnando così alle generazioni future una pubblica amministrazione più leggera e sostenibile, dall’altro stimola e sostiene la collettività (famiglie e imprese) alla realizzazione di interventi analoghi, generando consapevolezza diffusa su cosa e come si può fare già oggi a costo zero (finanziando cioè gli interventi di oggi con i minori costi della bolletta energetica futura e gli incentivi economici vigenti).
La Commissione europea ha sancito definitivamente il ruolo delle amministrazioni comunali con la definizione del meccanismo del Patto dei sindaci, atto formale con il quale il sindaco, con il sostegno del consiglio comunale, impegna l’amministrazione a ridurre la quota di emissioni di CO2 relativa all’intero territorio Comunale almeno del 20% entro il 2020. Il patto dei sindaci, ovvero la sua adesione consapevole da parte delle amministrazioni comunali e delle unioni di comuni, è infatti il cuore della strategia condivisa da Regione e Anci Emilia-Romagna nell’accordo istituzionale.
Il ruolo del Comune previsto da patto dei sindaci è complementare alla pianificazione energetica di area vasta che la Regione ha definito con il Piano triennale attuativo 2011-2013 del Piano energetico regionale. In campo energetico la legislazione europea, nazionale e regionale è, come le tecnologie e le conoscenze nel settore, in continua e rapida evoluzione ed è pertanto necessario che anche l’amministrazione comunale sia nelle condizioni di esprimere una propria politica locale coerente.
© Riproduzione riservata
Il documento è stato sottoscritto dall’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente dell’Anci Emilia-Romagna, e sindaco di Imola, Daniele Manca.
Per l’accordo in campo energetico la rivoluzione è già in atto, con il passaggio da una architettura basata su poche e grandi centrali a una che fa leva su reti di distribuzione intelligenti e un sistema a generazione distribuita; del resto, la crescente importanza dell’efficienza energetica è ormai diventata anche una politica di tutela di famiglie e imprese dai continui aumenti della bolletta energetica.
Tanti gli interventi possibili: da quelli consentiti grazie al Fondo Kyoto che sarà operativo dal prossimo 1 marzo (impianti di micro generazione diffusa, produzione di energia da fonti rinnovabili, sistemi energetici nell’agricoltura…), alla copertura con pannelli fotovoltaici delle Polisportive (già avviata in alcune province), sino allo sfruttamento capillare della geotermia sono solo alcuni esempi che possono venire applicati in tutto il territorio regionale.
L’importanza dell’amministrazione comunale nella realizzazione di queste azioni è strategica: da un lato interviene sul proprio patrimonio edilizio e sul fabbisogno energetico che richiede al mercato (riscaldamento edifici di proprietà, illuminazione pubblica, acquisiti, trasporti eccettera) consegnando così alle generazioni future una pubblica amministrazione più leggera e sostenibile, dall’altro stimola e sostiene la collettività (famiglie e imprese) alla realizzazione di interventi analoghi, generando consapevolezza diffusa su cosa e come si può fare già oggi a costo zero (finanziando cioè gli interventi di oggi con i minori costi della bolletta energetica futura e gli incentivi economici vigenti).
La Commissione europea ha sancito definitivamente il ruolo delle amministrazioni comunali con la definizione del meccanismo del Patto dei sindaci, atto formale con il quale il sindaco, con il sostegno del consiglio comunale, impegna l’amministrazione a ridurre la quota di emissioni di CO2 relativa all’intero territorio Comunale almeno del 20% entro il 2020. Il patto dei sindaci, ovvero la sua adesione consapevole da parte delle amministrazioni comunali e delle unioni di comuni, è infatti il cuore della strategia condivisa da Regione e Anci Emilia-Romagna nell’accordo istituzionale.
Il ruolo del Comune previsto da patto dei sindaci è complementare alla pianificazione energetica di area vasta che la Regione ha definito con il Piano triennale attuativo 2011-2013 del Piano energetico regionale. In campo energetico la legislazione europea, nazionale e regionale è, come le tecnologie e le conoscenze nel settore, in continua e rapida evoluzione ed è pertanto necessario che anche l’amministrazione comunale sia nelle condizioni di esprimere una propria politica locale coerente.
fonte www.regione.emilia-romagna.it
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