Regole anti-Covid: Il Consiglio dei Ministri approva con la formula “salvo intese” il Dl agosto
di Redazione tecnica - 08/08/2020
Il Consiglio dei Ministri n. 61 del 7 agosto 2020, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia (cosiddetto “Dl agosto”)
In verità come nel caso di altri recenti decreti-legge l’approvazione è avvenuta “Salvo intese” su un testo definitivo che, a tutt’oggi non c’è mentre circolano bozze (come quella allegata alla presente) in cui sono evidenziati appunti che evidenziano, appunto, che un testo definitivo deve vedere la luce.
Comunicato del Governo
Nel comunicato ufficiale del Governo che ha fatto seguito alla Conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte e di alcuni ministri
è precisato che, con il decreto in argomento il Governo ha
stanziato ulteriori 25 miliardi di euro, da
utilizzare per proseguire e rafforzare l’azione di ripresa dalle
conseguenze negative dell’epidemia da COVID-19 e sostenere
lavoratori, famiglie e imprese, con particolare riguardo alle aree
svantaggiate del Paese.
Risorse complessive pari a 100 miliardi di
euro
Con il decreto, le risorse complessive messe in campo per
reagire all’emergenza arrivano a 100 miliardi di euro, pari a 6
punti percentuali di PIL.
Di seguito le principali misure previste nei vari ambiti di
intervento.
Lavoro
Si introducono importanti agevolazioni fiscali per le aree
svantaggiate e ulteriori nuove indennità specifiche per alcuni
settori. Vengono inoltre prolungate e rafforzate alcune delle
misure a sostegno dei lavoratori varate con i precedenti
provvedimenti.
In primo luogo viene introdotto uno sgravio del 30 % sui
contributi pensionistici per le aziende situate nelle aree
svantaggiate, con l’obiettivo di stimolare crescita e occupazione.
Il decreto finanzia la misura per il periodo ottobre-dicembre 2020,
in attesa che questa venga estesa sul lungo periodo con prossimi
interventi. Prolungati per un massimo di
diciotto settimane complessive i trattamenti di
cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa
integrazione in deroga previsti per l’emergenza.
Per le aziende che non richiederanno l’estensione dei trattamenti
di cassa integrazione verrà riconosciuto l’esonero dal
versamento dei contributi previdenziali per un massimo di
quattro mesi, entro il 31 dicembre 2020. Fino a tale data, vengono
inoltre escluse dal versamento dei contributi previdenziali, per un
massimo di sei mesi dall’assunzione, le aziende che assumono
lavoratori subordinati a tempo indeterminato, in presenza di un
aumento dell’occupazione netta.
Per i datori di lavoro che non hanno integralmente fruito della
cassa integrazione o dell’esonero dai contributi previdenziali
resta precluso l’avvio delle procedure di
licenziamento individuali e restano sospese quelle avviate
dopo il 23 febbraio 2020. Inoltre, si conferma la sospensione delle
procedure di licenziamento collettivo. Queste disposizioni
non si applicano in caso di licenziamenti motivati dalla cessazione
definitiva dell’attività dell’impresa.
È possibile rinnovare o prorogare, per un periodo
massimo di 12 mesi (fermo restando il limite complessivo di 24
mesi) e per una sola volta, i contratti di lavoro
subordinato a tempo determinato anche in assenza di
causale.
Sono previsti ulteriori 400 euro per il reddito di
emergenza per le famiglie più bisognose.
Vengono prorogate per ulteriori due mesi la Nuova
assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) e l’indennità di
disoccupazione mensile “DIS-COLL” per i collaboratori coordinati e
continuativi il cui periodo di fruizione termini nel
periodo compreso tra il 1° maggio 2020 e il 30 giugno 2020.
Vengono introdotte nuove indennità per alcune
categorie di lavoratori. Tra queste, 1.000 euro per gli
stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello
spettacolo danneggiati dall’emergenza COVID-19 e per altre
categorie di lavoratori (iscritti al Fondo pensioni lavoratori
dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, dipendenti
stagionali appartenenti ad altri settori, gli intermittenti e gli
incaricati di vendite a domicilio). Si prevede un’indennità di 600
euro per i lavoratori marittimi e gli stagionali sportivi.
Viene aumentata di 500 milioni di euro per il biennio 2020-21 la
dotazione del Fondo nuove competenze introdotto dal “decreto
rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) per la formazione e
per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori.
Sostegno alle imprese
Il decreto-legge prevede ulteriori fondi per i settori del
turismo, della ristorazione e della cultura, che sono tra quelli
maggiormente colpiti.
È previsto uno specifico finanziamento per gli esercizi di
ristorazione che abbiano subito una perdita di fatturato
da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso
periodo del 2019. Potranno ottenere un contributo a fondo perduto
per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e
vitivinicole da materia prima italiana. Il contributo
minimo è di 2.500 euro.
Ulteriori 400 milioni di euro sono stanziati per contributi
a fondo perduto in favore degli esercenti dei centri
storici che abbiano registrato a giugno 2020 un calo del 50% del
fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. Il contributo minimo
è di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per i soggetti
diversi.
Vengono inoltre rifinanziati alcuni strumenti di supporto
alle imprese: 64 milioni per la “nuova Sabatini”; 500
milioni per i contratti di sviluppo; 200 milioni per il Fondo per
la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione
dell’attività di impresa; 50 milioni per il voucher per
l’innovazione; 950 milioni per il Fondo Ipcei per il sostegno alle
imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti
di interesse europeo.
Viene rifinanziato per 7,8 miliardi di euro (per
il triennio 2023-24-25) il Fondo di garanzia per le piccole
e medie imprese, per favorire l’accesso al credito
attraverso la concessione di una garanzia pubblica. Sempre per le
p.m.i. è prorogata anche la moratoria su prestiti e
mutui: dal 30 settembre 2020 il termine viene esteso al 31
gennaio 2021 (al 31 marzo 2021 per le imprese del comparto
turistico).
Sono aumentati di 500 milioni gli incentivi
statali per chi acquista e immatricola in Italia
autovetture a basse emissioni di CO2.
Vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per il rafforzamento
patrimoniale, il rilancio e lo sviluppo di società controllate
dallo Stato.
Viene potenziato lo strumento dei Piani individuali di
risparmio alternativi, con la soglia di investimento
annuale detassata che sale da 150.000 a 300.000 euro per gli
investimenti a lungo termine.
Vengono incentivati gli acquisti effettuati con forme di
pagamento elettroniche, nell’ambito del “piano cashless”,
con uno stanziamento di 1,75 miliardi di euro per il 2021 per il
rimborso di una parte degli acquisti effettuati con queste modalità
di pagamento.
Fra le ulteriori misure predisposte per il sostegno dei settori del
turismo e della cultura: il credito di imposta del 60% del
canone di locazione o leasing o concessione;
l’esonero dal pagamento della seconda rata dell’Imposta
municipale unica (IMU) 2020 per alcune categorie di
immobili e strutture turistico-ricettive, gli immobili per fiere
espositive, manifestazioni sportive, quelli destinati a discoteche
e sale da ballo, gli immobili destinati a cinema e teatri. Questi
ultimi vengono esonerati dal pagamento dell’IMU anche per
il 2021 e il 2022.
È incrementato di 265 milioni di euro per il 2020
il fondo per sostenere agenzie di viaggio, tour operator e
guide turistiche.
Stanziati 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021
per il credito d’imposta per la riqualificazione e i
miglioramenti effettuati dalle imprese del settore
turistico ricettivo e termale, compresi gli agriturismi e i
campeggi. Viene incrementato fino a 231 milioni di euro il
Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali e
sale a 335 milioni il Fondo emergenze cinema, spettacolo e
audiovisivo. Vengono destinati complessivamente 90 milioni
di euro ai musei statali.
Stanziati 60 milioni di euro per incentivare gli
investimenti pubblicitari in favore di leghe e società
sportive professionistiche e di società e associazioni sportive
dilettantistiche.
Con uno stanziamento complessivo di circa 200 milioni di
euro vengono potenziate le risorse a sostegno di diverse
attività di trasporto.
Fisco
Con un impiego di risorse di circa 6,5 miliardi di euro, vengono
adottate diverse misure in campo fiscale che puntano a fornire un
ulteriore e sostanziale supporto alla liquidità di famiglie e
imprese. In particolare vengono riprogrammate le scadenze relative
ai versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di
emergenza, in modo da ridurre sensibilmente nel 2020 l’onere che
altrimenti graverebbe sui contribuenti in difficoltà.
Nel dettaglio, sono rateizzati ulteriormente i versamenti
sospesi nei mesi di marzo, aprile e maggio: il 50%
del totale potrà essere versato, senza applicazione di
sanzioni o interessi, in un’unica soluzione entro il 16
settembre 2020 o mediante rateizzazione (fino a 4 rate
mensili di pari importo) con il pagamento della prima rata entro il
16 settembre. Il restante 50% può essere
corrisposto, senza sanzioni e interessi, con una
rateizzazione per un massimo di 24 rate mensili di
pari importo.
Rinviati i versamenti per i contribuenti ISA (Indici sintetici di
affidabilità) e forfettari che abbiano subito un calo di almeno il
33% nel primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del
2019: il termine di versamento della seconda o unica rata e
dell’acconto Irap è prorogato al 30 aprile 2021.
Viene spostata dal 31 agosto al 15 ottobre 2020 la data
finale della sospensione dei termini dei versamenti da cartelle di
pagamento e dagli avvisi esecutivi sulle entrate
tributarie.
Si proroga anche l’esonero dal pagamento della Tassa per
l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP) e del Canone per
l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) al 31
dicembre 2020 per le attività di ristorazione, gravemente
danneggiate dall’emergenza epidemiologica.
Enti territoriali
Sono stati incrementati i fondi istituiti dal decreto rilancio
per far fronte ai minori introiti fiscali, salvaguardare gli
equilibri di bilancio e garantire la regolarità dell’azione
pubblica a tutti i livelli di governo.
In particolare:
- il fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali è stato incrementato di 1,67 miliardi per il 2020. Le risorse complessive del fondo enti locali ammontano quindi a 5,17 miliardi (di cui 4,22 miliardi per i comuni);
- il fondo per l’esercizio delle funzioni delle regioni e delle province autonome è stato incrementato di 2,8 miliardi per il 2020. Le risorse complessive del fondo Regioni sono pari a 4,3 miliardi (2,6 miliardi per le Autonomie speciali e 1,7 per le Regioni a statuto ordinario).
Ulteriori risorse sono state destinate:
- al ristoro delle minori entrate dell’imposta di soggiorno, della TOSAP/COSAP e dell’IMU;
- al sostegno del trasporto pubblico locale, al sostegno degli enti locali in deficit strutturale e al contenzioso regionale;
- alla sospensione del pagamento delle quote capitale 2020 dei mutui MEF delle Autonomie speciali.
Infine, sono state rafforzate le misure per gli investimenti:
- per i comuni è previsto il raddoppio nel 2021 dei contributi assegnati per piccole opere e il rafforzamento delle misure per contributi per messa in sicurezza edifici e territorio;
- a favore degli enti locali è previsto l’incremento delle risorse destinate al finanziamento della progettazione definitiva ed esecutiva;
- per le province e le città metropolitane sono state previste risorse per la messa in sicurezza delle scuole.
È prevista l’istituzione di un’Autorità per la laguna di Venezia, che assume le competenze relative alla salvaguardia della città di Venezia e della zona lagunare e al mantenimento del regime idraulico lagunare, tra cui la gestione e la manutenzione del MOSE, nonché quelle attribuite al Magistrato alle acque.
Il decreto, infine, estende dal 20 settembre al 9 ottobre 2020 i termini per la concessione delle anticipazioni di liquidità degli enti locali, per favorire il pagamento dello stock di debiti al 31 dicembre 2019 nei confronti delle imprese, con benefici per l’intero sistema economico nazionale.
In allegato l’ultimo schema del decreto-legge approvato ieri con la formula del “salvo intese”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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