Ristrutturazioni edilizie, bonus anche in caso di ricostruzione in sede diversa
03/02/2014
Il decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 (c.d. decreto del Fare)
convertito con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013, n. 98, ha
esteso il campo di applicazione delle detrazioni fiscali del 65%,
prevedendo la possibilità di fruire della agevolazione anche in
caso di demolizione e ricostruzione dell'edificio con modifica di
sagoma.
Ricordiamo, infatti, che il decreto del Fare ha rivisto la definizione di "ristrutturazione edilizia" contenuta nel Testo Unico Edilizia (D.P.R. n. 380/2001) eliminando all'art. 3, comma 1, lett. d) il riferimento alla "sagoma" dell'edificio. La nuova disposizione, quindi, fa rientrare nel concetto di ristrutturazione edilizia anche i lavori di demolizione e ricostruzione senza il mantenimento della sagoma originaria dell'edificio.
L'impatto principale della suddetta modifica è stato quello di aumentare la platea di interventi incentivabili con la detrazione fiscale del 65% prevista per le ristrutturazioni edilizie.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanza rispondendo ad un'interrogazione parlamentare ha chiarito un aspetto fondamentale della norma, ovvero che in caso di demolizione e ricostruzione di un fabbricato, l'eliminazione, dalla predetta categoria di intervento edilizio, del riferimento alla sagoma, consente, sul piano urbanistico, lo spostamento di lieve entità del fabbricato in fase di ricostruzione, rispetto all'area di sedime originaria.
Con la nuova nozione di ristrutturazione edilizia è, dunque, possibile estendere il campo applicativo previsto per:
© Riproduzione riservata
Ricordiamo, infatti, che il decreto del Fare ha rivisto la definizione di "ristrutturazione edilizia" contenuta nel Testo Unico Edilizia (D.P.R. n. 380/2001) eliminando all'art. 3, comma 1, lett. d) il riferimento alla "sagoma" dell'edificio. La nuova disposizione, quindi, fa rientrare nel concetto di ristrutturazione edilizia anche i lavori di demolizione e ricostruzione senza il mantenimento della sagoma originaria dell'edificio.
L'impatto principale della suddetta modifica è stato quello di aumentare la platea di interventi incentivabili con la detrazione fiscale del 65% prevista per le ristrutturazioni edilizie.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanza rispondendo ad un'interrogazione parlamentare ha chiarito un aspetto fondamentale della norma, ovvero che in caso di demolizione e ricostruzione di un fabbricato, l'eliminazione, dalla predetta categoria di intervento edilizio, del riferimento alla sagoma, consente, sul piano urbanistico, lo spostamento di lieve entità del fabbricato in fase di ricostruzione, rispetto all'area di sedime originaria.
Con la nuova nozione di ristrutturazione edilizia è, dunque, possibile estendere il campo applicativo previsto per:
- la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie;
- la detrazione del 65% per il risparmio energetico;
- l'IVA con l'aliquota ridotta del 10% per le prestazioni di servizi, dipendenti da contratti d'appalto, relative ad interventi di recupero incisivo sugli immobili.
A cura di Ilenia
Cicirello
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