Sardegna: fotovoltaico in agricoltura, norme per salvare gli incentivi
12/10/2010
L’impegno che il ministro Galan annuncia per agevolare il
fotovoltaico in agricoltura, in Sardegna è già una realtà, con
delibere e atti normativi che consentono di dotare serre e stalle
di impianti ad energia rinnovabile. Auspico che l’interessamento
del Ministro delle Politiche agricole per il fotovoltaico serva per
evitare che dal 2011 le aziende agricole, unico caso di attività
produttiva, perdano gli incentivi del Conto Energia e subiscano
irrigidimenti nelle procedure autorizzative”. Lo sottolinea
l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato commentando
quanto dichiarato oggi dal ministro Giancarlo Galan durante il
Forum italo-russo sulle energie rinnovabili, in corso a Verona.
L’agevolazione dell’utilizzo del fotovoltaico in agricoltura è uno
dei punti contenuti nella piattaforma proposta dalla Regione che
consente da una parte la riduzione dei costi aziendali, dall’altra
l’integrazione del reddito sia ai serricoltori che agli allevatori.
L’obiettivo della Regione Sardegna è ottenere per il comparto
agro-zootecnico 500 megawatt. Ma dal 2011, nonostante sentenze
della Corte Costituzionale affermino il contrario, le aziende
agricole potrebbero perdere gli incentivi perché non considerate
edifici a tutti gli effetti.
"Già nel giugno scorso - precisa Prato - lamentai come la Conferenza Stato-Regioni approvò un documento tecnico che mirava al declassamento e alla disincentivazione delle serre fotovoltaiche. E con la pubblicazione a fine agosto sulla Gazzetta ufficiale del nuovo Conto Energia si rischia di affossare definitivamente lo sviluppo dell’energia alternativa in agricoltura. Tutto questo mentre altri Paesi europei, vedi la Spagna, stanno realizzando centinaia di chilometri quadrati di serre fotovoltaiche, che produrranno pomodori sempre più convenienti grazie alla multifunzionalità agricolo-energetica e in grado di invadere i mercati affossando le nostre produzioni”.
“Dopo le dichiarazioni odierne a favore delle rinnovabili in agricoltura, che garantiscono tra l’altro occupazione (1 megawatt prodotto fa nascere 6 posti di lavoro) e tutela del paesaggio - conclude l’Assessore - auspico un forte impegno del ministro Galan che si traduca in atti concreti e tempestivi per evitare che dal 1 gennaio, con l’entrata in vigore del nuovo Conto Energia, la nostra agricoltura perda anche le opportunità del fotovoltaico vanificando anche il lavoro pionieristico della Regione Sardegna in questo campo”.
L’utilizzo dell’energia fotovoltaica in agricoltura in Sardegna riguarda, nel comparto serricolo, circa 700 imprese su 500 ettari complessivi, 18mila imprese suinicole, 7mila di bovini da carne e anche le 3mila del settore avicolo.
© Riproduzione riservata
"Già nel giugno scorso - precisa Prato - lamentai come la Conferenza Stato-Regioni approvò un documento tecnico che mirava al declassamento e alla disincentivazione delle serre fotovoltaiche. E con la pubblicazione a fine agosto sulla Gazzetta ufficiale del nuovo Conto Energia si rischia di affossare definitivamente lo sviluppo dell’energia alternativa in agricoltura. Tutto questo mentre altri Paesi europei, vedi la Spagna, stanno realizzando centinaia di chilometri quadrati di serre fotovoltaiche, che produrranno pomodori sempre più convenienti grazie alla multifunzionalità agricolo-energetica e in grado di invadere i mercati affossando le nostre produzioni”.
“Dopo le dichiarazioni odierne a favore delle rinnovabili in agricoltura, che garantiscono tra l’altro occupazione (1 megawatt prodotto fa nascere 6 posti di lavoro) e tutela del paesaggio - conclude l’Assessore - auspico un forte impegno del ministro Galan che si traduca in atti concreti e tempestivi per evitare che dal 1 gennaio, con l’entrata in vigore del nuovo Conto Energia, la nostra agricoltura perda anche le opportunità del fotovoltaico vanificando anche il lavoro pionieristico della Regione Sardegna in questo campo”.
L’utilizzo dell’energia fotovoltaica in agricoltura in Sardegna riguarda, nel comparto serricolo, circa 700 imprese su 500 ettari complessivi, 18mila imprese suinicole, 7mila di bovini da carne e anche le 3mila del settore avicolo.
fonte www.regione.sardegna.it
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