Sedicimila Ingegneri in eccesso rispetto alla domanda del sistema produttivo in Italia

12/12/2013

Sono quasi sedicimila i laureati in ingegneria in eccesso rispetto alla domanda del sistema produttivo in Italia del 2012. In sostanza sedicimila nuovi disoccupati nel sistema lavorativo italiano. Questo è il dato che emerge dal quaderno n. 140/2013 Occupazione e remunerazione degli ingegneri in Italia - Anno 2012 pubblicato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Il quaderno del Centro Studi ha evidenziato per il 2012 degli ingegneri una nuova fase di difficoltà rispetto alle opportunità occupazionali. Il peso della forte crisi che sta vivendo il Paese ha cominciato a coinvolgere nel 2012 pesantemente anche quei segmenti del mercato del lavoro tradizionalmente considerati più forti e stabili, gravando su tutti i settori produttivi. Inevitabili dunque le ripercussioni sull'occupazione delle figure professionali che sembravano meno esposte alla recessione.

Nonostante la forte capacità di adattamento dimostrata dalla categoria professionale degli ingegneri che nel 2011, a dispetto dell'aumento di laureati in ingegneria (arrivati a quota 600 mila), aveva addirittura registrato una diminuzione del tasso di disoccupazione interno sceso al 3,4%, a livelli quindi pari a quelli degli anni antecedenti la crisi, il tasso di disoccupazione del 2012 tocca il suo massimo mai raggiunto negli ultimi anni (4,4%) e tra i giovani laureati, ad un anno dal conseguimento del titolo, supera addirittura il 10%.

La conseguenza è che sul territorio nazionale vi sono complessivamente nel 2012 circa 16mila ingegneri in più di quanti richiesti dalle imprese. E per la prima volta il saldo occupazionale è negativo in tutte le aree geografiche: anche le imprese del Nord-Ovest, infatti, da sempre particolarmente ricche di possibilità occupazionali, risentono della crisi e se fino allo scorso anno la domanda di competenze ingegneristiche superava la disponibilità di professionisti sul territorio, nel 2012 si registrano circa 3.000 posti in meno rispetto al numero di ingegneri disponibili. Nel Nord-Est sono 2.200 i posti in meno, nel centro 3000 e nel Sud e isole il numero arriva addirittura a 7.750 per un totale complessivo di 15.950.

Un altro dato interessante che emerge dall'indagine del Centro Studi è che gli ingegneri italiani sono i più apprezzati, i più richiesti, ma anche i meno pagati se confrontati con i loro colleghi stranieri di Francia, Spagna e Regno Unito. Sono stati presi in esame alcuni profili ingegneristici, tra i più richiesti, e messe a confronto le retribuzioni annue lorde offerte loro dalle imprese in Italia, Spagna, Francia e Regno Unito a parità di mansioni e di condizioni. Il quadro che ne è venuto fuori per gli ingegneri italiani è desolante: retribuzioni iniziali basse e scarse possibilità di "crescita economica". Apparentemente, solo gli ingegneri spagnoli percepiscono uno stipendio simile a quello degli ingegneri italiani, ma in realtà in Spagna è presente un cuneo fiscale decisamente inferiore a quello italiano, ragione per cui lo stipendio netto (e dunque i soldi che il lavoratore intasca realmente), si rivela più elevato anche per gli spagnoli.

A cura di Ilenia Cicirello


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