Semplificazione edilizia, Architetti: superata follia normativa degli oltre 8mila regolamenti edilizi
04/12/2014
"E' stata finalmente riconosciuta l'importanza della battaglia
degli architetti italiani per superare la follia normativa che, nel
nostro Paese, aveva partorito ben oltre 8mila regolamenti edilizi.
La decisione del Governo che prevede, nell'ambito l'Agenda per la
semplificazione, entro novembre 2015, il Regolamento edilizio unico
rappresenta una riforma che va a vantaggio di tutti i cittadini che
potranno fare riferimento a norme chiare e, soprattutto, condivise
su tutto il territorio nazionale".
Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Leopoldo Freyrie, dopo l'approvazione dell'Agenda per la semplificazione per il triennio 2015-2017 dello scorso 1 dicembre da parte del Consiglio dei Ministri. Ricordiamo che l'Agenda contiene le linee di indirizzo condivise tra Stato, Regioni ed Enti Locali ed il crono-programma delle relative attività per assicurare l'effettiva realizzazione di obiettivi di semplificazione, indispensabili per recuperare il ritardo competitivo dell'Italia, liberare le risorse per tornare a crescere e cambiare realmente la vita dei cittadini e delle imprese.
Tra le principali azioni di semplificazione previste per l'edilizia con l'obiettivo di ridurre costi e tempi delle procedure edilizie, ricordiamo:
"Ora che si procede verso l'abbattimento della buro-edilizia - ha affermato il leader del mondo ordinistico degli architetti - fonte, tra l'altro, di corruzione e di abusivismo serve superare - e serve farlo subito - le anacronistiche regole discriminatorie che impediscono alla stragrande maggioranza degli studi professionali di piccole e medie dimensioni e pressoché alla totalità dei giovani architetti italiani di partecipare alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e di ingegneria".
"E' un sistema - continua Freyrie - contro il quale ci battiamo da anni che, fissando requisiti quantitativi, come il fatturato ed il numero di dipendenti del professionista, ha di fatto progressivamente riservato questo mercato, in contraddizione con le più recenti direttive europee in materia di appalti, ad un numero molto ridotto di strutture professionali".
"Dare una spallata a questo sistema che premia i più forti a prescindere da qualsiasi merito - conclude il Presidente Freyrie - significherebbe compiere un ulteriore passo avanti contro la corruzione e il malaffare ancora dilaganti, come ci testimoniano i recenti fatti di cronaca".
© Riproduzione riservata
Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Leopoldo Freyrie, dopo l'approvazione dell'Agenda per la semplificazione per il triennio 2015-2017 dello scorso 1 dicembre da parte del Consiglio dei Ministri. Ricordiamo che l'Agenda contiene le linee di indirizzo condivise tra Stato, Regioni ed Enti Locali ed il crono-programma delle relative attività per assicurare l'effettiva realizzazione di obiettivi di semplificazione, indispensabili per recuperare il ritardo competitivo dell'Italia, liberare le risorse per tornare a crescere e cambiare realmente la vita dei cittadini e delle imprese.
Tra le principali azioni di semplificazione previste per l'edilizia con l'obiettivo di ridurre costi e tempi delle procedure edilizie, ricordiamo:
- moduli unici semplificati: per l'edilizia libera, entro gennaio 2015;
- superDia, entro maggio 2015;
- predisposizione ulteriore modulistica entro giugno 2016;
- completamento adozione di tutti i modelli unici da parte delle Regioni e dei Comuni entro dicembre 2016;
- autorizzazione paesaggistica per i piccoli interventi (lieve entità): predisposizione dello schema di regolamento entro marzo 2015;
- regolamento edilizio unico entro novembre 2015.
"Ora che si procede verso l'abbattimento della buro-edilizia - ha affermato il leader del mondo ordinistico degli architetti - fonte, tra l'altro, di corruzione e di abusivismo serve superare - e serve farlo subito - le anacronistiche regole discriminatorie che impediscono alla stragrande maggioranza degli studi professionali di piccole e medie dimensioni e pressoché alla totalità dei giovani architetti italiani di partecipare alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e di ingegneria".
"E' un sistema - continua Freyrie - contro il quale ci battiamo da anni che, fissando requisiti quantitativi, come il fatturato ed il numero di dipendenti del professionista, ha di fatto progressivamente riservato questo mercato, in contraddizione con le più recenti direttive europee in materia di appalti, ad un numero molto ridotto di strutture professionali".
"Dare una spallata a questo sistema che premia i più forti a prescindere da qualsiasi merito - conclude il Presidente Freyrie - significherebbe compiere un ulteriore passo avanti contro la corruzione e il malaffare ancora dilaganti, come ci testimoniano i recenti fatti di cronaca".
A cura di Ilenia
Cicirello
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