Semplificazioni: Decreto-legge nuovamente approvato dal Consiglio dei Ministri

06/02/2012

Il Consiglio dei Ministri venerdì scorso ha approvato, nuovamente e sembrerebbe in via definitiva, il decreto-legge “semplificazioni e sviluppo”. Che con una riduzione di ben 14 articoli su quelli del decreto precedentemente approvato che sembra, oggi, notevolmente snellito.
Il decreto-legge in argomento era stato già approvato nella precedente seduta del Consiglio di venerdì 27 gennaio ma sono stati necessari alcuni aggiustamenti tecnici e, quindi, una nuova approvazione a causa delle modifiche richieste dalla Ragioneria generale dello Stato (ma, forse, anche dal Capo dello Stato) prima della firma del provvedimento da parte del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e della successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

Nel nuovo testo a nostra disposizione, che alleghiamo per altro alla presente notizia, è possibile riscontrare alcune modifiche che riguardano essenzialmente le certificazioni dei cittadini, le sale cinema, la scuola e la cancellazione delle leggi.
Nel dettaglio salta la cancellazione inizialmente prevista di 330 leggi e ad essere cassate saranno solo 15 norme ma secondo fonti tecniche, comunque, la cancellazione delle altre 300 leggi che al momento mancano all'appello sarà proposta con legge ordinaria al Parlamento.
Per la scuola sono previste, rispetto alla versione precedentemente approvata modifiche non di tipo sostanziale ma formale.
Dietrofront per quanto concerne le liberalizzazioni delle sale cinematografiche; dal testo del decreto-legge viene stralciata la norma che prevedeva autorizzazioni più snelle per le sale cinematografiche entro i 3.000 posti.
In riferimento alle certificazioni che i cittadini possono richiedere per via telematica, nella pubblica amministrazione arriva una sorta di manager della semplificazione, al quale il cittadino si potrà rivolgere se non vengono rispettati i tempi di conclusione delle pratiche.

Quasi identica è la parte del Decreto-legge che interessa le imprese con la riduzione dei controlli superflui, l'autorizzazione unica ambientale e le facilitazioni per le assunzioni di lavoratori extra-Ue.
Salvi infine, alla voce sviluppo, la proroga di 12 mesi del bonus per le assunzioni al Sud e il rifinanziamento, in via sperimentale, della social card con una dote di 50 milioni di euro.

Sembrano, invece, del tutto invariate le norme sui contratti pubblici previste nel testo precedentemente approvato, con l'introduzione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici" con cui, per favorire la riduzione degli oneri amministrativi derivanti dagli obblighi informativi ed assicurare l'efficacia, la trasparenza e il controllo in tempo reale dell'azione amministrativa, viene istituita, presso l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture, la "Banca dati nazionale dei contratti pubblici" (BDNCP) della quale fanno parte i dati previsti dall'articolo 7 del codice dei contratti.
Il controllo dei requisiti da parte delle stazioni appaltanti e degli enti aggiudicatori sarà possibile esclusivamente per mezzo della nuova Banca dati.
Viene, anche, prevista la modifica del comma 2 dell'articolo 29 del Codice dei contratti in tema di responsabilità solidale negli appalti e viene precisato che "in caso di appalto di opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, e i contributi previdenziali dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo il responsabile dell'inadempimento”.

A cura di Ilenia Cicirello


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