Sicurezza sul lavoro, sempre più alta l'attenzione della Regione Toscana
13/03/2015
In Toscana si torna a parlare del Testo unico per la
sicurezza e l'igiene del lavoro, un caposaldo della nostra
cultura legislativa, che esprime grande attenzione alla tutela
della salute collettiva e individuale nei luoghi di lavoro. Proprio
in fase di elaborazione del testo unico, la Regione Toscana ha
svolto un ruolo di coordinamento interregionale dei servizi di
prevenzione sui luoghi di lavoro. Nel corso dell'incontro che si è
tenuto stamani nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati,
dedicato appunto al Decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81
dalla sua emanazione ad oggi, è stata consegnata a tutti i
partecipanti la nuova edizione del testo, aggiornato con tutte le
numerose modifiche avvenute dalla sua adozione ad oggi.
Il convegno di stamani è stata l'occasione per fare il punto sulle attività della Regione in tema di sicurezza sul lavoro, con interventi di Giuseppe Petrioli (direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl 10), Emanuela Balocchini (responsabile del Settore prevenzione e sicurezza in ambienti di vita e di lavoro della Regione Toscana), Renzo Berti (coordinatore del Piano straordinario per il lavoro sicuro nell'Area vasta centro), Stella Lanzilotta (coordinatrice della Rete regionale Rls). Le conclusioni erano affidate all'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni.
"Alta continua ad essere l'attenzione della Regione alla prevenzione sui luoghi di lavoro, ma anche alla repressione dei reati connessi con la sicurezza sul lavoro, con gli infortuni e con le malattie professionali - ha detto l'assessore Marroni - Anche in questo momento così difficile per carenza di risorse pubbliche, la Regione Toscana ha ritenuto indispensabile mantenere alta l'attenzione sulla prevenzione e, in particolare, sulla sicurezza del lavoro. Anche il Piano socio-sanitario da poco approvato ribadisce il nostro impegno sulla prevenzione e la nostra attenzione ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza". L'assessore ha ricordato gli impegni riconfermati nel Piano socio-sanitario: sostegno alle imprese, attenzione ai servizi a maggior rischio, attenzione alle patologie emergenti, impegno per la formazione, semplificazione organizzativa. E ha detto anche che, a seguito dell'approvazione del Piano Nazionale della Prevenzione, verrà approvato a breve anche il Piano Regionale della Prevenzione, che prevederà tra l'altro progetti e azioni nell'ambito del sostegno ai Rls.
I dati sulla sicurezza sul lavoro in Toscana
Nel 2013 (fonte Inail), gli infortuni sul lavoro riconosciuti dall'istituto assicuratore in Toscana sono stati 33.297, di cui 54 mortali. La malattie professionali riconosciute da Inail nel corso del 2013 sono state 2.537. Ancora non sono disponibili i dati Inail completi relativi al 2014, ma la tendenza verso una significativa riduzione del fenomeno infortunistico sembra essere confermata dal confronto dei dati relativi ai mesi di gennaio 2013-2014-2015. Nel gennaio 2013 gli infortuni denunciati a Inail sono stati 4.426; nel gennaio 2014, 3.975; nel gennaio 2015, 3.494.
Le forze messe in campo dalla Regione per la vigilanza e la prevenzione nel 2014 sono state di 483 persone (medici, ingegneri, tecnici, infermieri, ecc.). 22.966 i sopralluoghi effettuati, 4.552 i cantieri ispezionati, di cui solo 1.213 a norma. 3.430 i verbali di polizia giudiziaria. 94 i sequestri. 5.756.904 i proventi delle verifiche di impianti e macchine. 3.717.544 i proventi delle sanzioni penali, 62.398 i proventi delle sanzioni amministrative. Rispetto alla realtà nazionale: lo standard nazionale di aziende con dipendenti ispezionate nelle regioni nel 2012 è del 5%, quello toscano del 9,7%. Per quanto riguarda i cantieri, lo standard nazionale è del 15%, quello toscano del 21%.
Il Piano straordinario per il lavoro sicuro
Dopo la tragedia del 1° dicembre 2013, che provocò la morte di 7 lavoratori cinesi in una fabbrica di Prato, la Regione ha varato un Piano straordinario e si è assunta l'impegno di fare ogni sforzo per portare a un livello accettabile il profilo di sicurezza di chi lavora in Toscana, a prescindere dall'etnia di origine e dalla tipologia produttiva. Sul fronte dell'incremento dei controlli sono stati assunti e formati a tempo di record 74 operatori, che sono stati destinati alle quattro Asl dell'Area vasta centro. E' stato sottoscritto un protocollo d'intesa con le Procure della Repubblica. L'attività della Regione si è coordinata con quella delle tre Prefetture. Così dal 1° settembre 2014 ha preso il via il piano di intensificazione dei controlli, che consentirà di ispezionare entro 3 anni tutte le 7.700 aziende censite.
"I risultati dell'attività svolta in questo primo semestre appaiono confortanti e ci incitano a proseguire in questa direzione", dice Renzo Berti, coordinatore del Piano straordinario per il lavoro sicuro nell'Area vasta centro. Sono state verificate 1.647 imprese, qualcuna di più di quelle preventivate. Il 69% di queste non è risultato in regola, con dati diversi tra le diverse Asl: per esempio, sono l'84% le imprese irregolari a Prato, mentre a Firenze sono il 52%. Sono stati chiusi oltre 150 dormitori e 99 cucine abusive. Le criticità più frequenti riguardano i macchinari (406) e gli impianti elettrici (361).
La riscossione delle sanzioni è raddoppiata: circa 1, 2 milioni di euro nell'ultimo semestre 2014, mentre la media degli ultimi anni era di 600-700.000 euro a semestre.
"E' necessario che ai controlli, doverosi e rafforzati, si sommino le responsabilità e l'impegno dei diretti interessati - commenta Berti - Per questo fin dall'inizio ci siamo adoperati per intessere un dialogo e un costruttivo confronto con la comunità cinese e le sue rappresentanze. Da questo confronto è scaturita l'idea di un patto fiduciario, che a luglio 2014 abbiamo formalizzato in un atto deliberativo. Le adesioni al patto raccolte ad oggi sfiorano quota duecento, quasi tutte concentrate nell'area pratese. Dobbiamo far comprendere che mettersi in regola non è soltanto giusto, ma anche conveniente, specialmente per chi desidera proseguire la sua esperienza produttiva, e adeguandosi prontamente può evitare di incorrere nel pagamento delle sanzioni".
La Rete regionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls)
La Toscana è l'unica regione, oltre all'Emilia Romagna, ad avere una rete strutturata e capace di interagire con gli Rls e fornire supporto diretto tramite i Servizi di prevenzione sui luoghi di lavoro delle Asl toscane e il settore che si occupa di prevenzione sui luoghi di lavoro della Regione. La rete Rls toscana è attiva già da molti anni e conta più di 2.000 iscritti.
Il nuovo Piano sanitario e sociale regionale vede tra i suoi obiettivi quello di rafforzare l'efficienza del sistema aumentando le sinergie tra i dipartimenti della prevenzione e migliorare l'efficacia degli interventi implementando azioni di vigilanza, promozione e prevenzione. Tra le azioni previste, è ribadita la necessità di investire in sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro nei confronti di tutti i soggetti, con particolare riferimento agli Rls.
© Riproduzione riservata
Il convegno di stamani è stata l'occasione per fare il punto sulle attività della Regione in tema di sicurezza sul lavoro, con interventi di Giuseppe Petrioli (direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl 10), Emanuela Balocchini (responsabile del Settore prevenzione e sicurezza in ambienti di vita e di lavoro della Regione Toscana), Renzo Berti (coordinatore del Piano straordinario per il lavoro sicuro nell'Area vasta centro), Stella Lanzilotta (coordinatrice della Rete regionale Rls). Le conclusioni erano affidate all'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni.
"Alta continua ad essere l'attenzione della Regione alla prevenzione sui luoghi di lavoro, ma anche alla repressione dei reati connessi con la sicurezza sul lavoro, con gli infortuni e con le malattie professionali - ha detto l'assessore Marroni - Anche in questo momento così difficile per carenza di risorse pubbliche, la Regione Toscana ha ritenuto indispensabile mantenere alta l'attenzione sulla prevenzione e, in particolare, sulla sicurezza del lavoro. Anche il Piano socio-sanitario da poco approvato ribadisce il nostro impegno sulla prevenzione e la nostra attenzione ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza". L'assessore ha ricordato gli impegni riconfermati nel Piano socio-sanitario: sostegno alle imprese, attenzione ai servizi a maggior rischio, attenzione alle patologie emergenti, impegno per la formazione, semplificazione organizzativa. E ha detto anche che, a seguito dell'approvazione del Piano Nazionale della Prevenzione, verrà approvato a breve anche il Piano Regionale della Prevenzione, che prevederà tra l'altro progetti e azioni nell'ambito del sostegno ai Rls.
I dati sulla sicurezza sul lavoro in Toscana
Nel 2013 (fonte Inail), gli infortuni sul lavoro riconosciuti dall'istituto assicuratore in Toscana sono stati 33.297, di cui 54 mortali. La malattie professionali riconosciute da Inail nel corso del 2013 sono state 2.537. Ancora non sono disponibili i dati Inail completi relativi al 2014, ma la tendenza verso una significativa riduzione del fenomeno infortunistico sembra essere confermata dal confronto dei dati relativi ai mesi di gennaio 2013-2014-2015. Nel gennaio 2013 gli infortuni denunciati a Inail sono stati 4.426; nel gennaio 2014, 3.975; nel gennaio 2015, 3.494.
Le forze messe in campo dalla Regione per la vigilanza e la prevenzione nel 2014 sono state di 483 persone (medici, ingegneri, tecnici, infermieri, ecc.). 22.966 i sopralluoghi effettuati, 4.552 i cantieri ispezionati, di cui solo 1.213 a norma. 3.430 i verbali di polizia giudiziaria. 94 i sequestri. 5.756.904 i proventi delle verifiche di impianti e macchine. 3.717.544 i proventi delle sanzioni penali, 62.398 i proventi delle sanzioni amministrative. Rispetto alla realtà nazionale: lo standard nazionale di aziende con dipendenti ispezionate nelle regioni nel 2012 è del 5%, quello toscano del 9,7%. Per quanto riguarda i cantieri, lo standard nazionale è del 15%, quello toscano del 21%.
Il Piano straordinario per il lavoro sicuro
Dopo la tragedia del 1° dicembre 2013, che provocò la morte di 7 lavoratori cinesi in una fabbrica di Prato, la Regione ha varato un Piano straordinario e si è assunta l'impegno di fare ogni sforzo per portare a un livello accettabile il profilo di sicurezza di chi lavora in Toscana, a prescindere dall'etnia di origine e dalla tipologia produttiva. Sul fronte dell'incremento dei controlli sono stati assunti e formati a tempo di record 74 operatori, che sono stati destinati alle quattro Asl dell'Area vasta centro. E' stato sottoscritto un protocollo d'intesa con le Procure della Repubblica. L'attività della Regione si è coordinata con quella delle tre Prefetture. Così dal 1° settembre 2014 ha preso il via il piano di intensificazione dei controlli, che consentirà di ispezionare entro 3 anni tutte le 7.700 aziende censite.
"I risultati dell'attività svolta in questo primo semestre appaiono confortanti e ci incitano a proseguire in questa direzione", dice Renzo Berti, coordinatore del Piano straordinario per il lavoro sicuro nell'Area vasta centro. Sono state verificate 1.647 imprese, qualcuna di più di quelle preventivate. Il 69% di queste non è risultato in regola, con dati diversi tra le diverse Asl: per esempio, sono l'84% le imprese irregolari a Prato, mentre a Firenze sono il 52%. Sono stati chiusi oltre 150 dormitori e 99 cucine abusive. Le criticità più frequenti riguardano i macchinari (406) e gli impianti elettrici (361).
La riscossione delle sanzioni è raddoppiata: circa 1, 2 milioni di euro nell'ultimo semestre 2014, mentre la media degli ultimi anni era di 600-700.000 euro a semestre.
"E' necessario che ai controlli, doverosi e rafforzati, si sommino le responsabilità e l'impegno dei diretti interessati - commenta Berti - Per questo fin dall'inizio ci siamo adoperati per intessere un dialogo e un costruttivo confronto con la comunità cinese e le sue rappresentanze. Da questo confronto è scaturita l'idea di un patto fiduciario, che a luglio 2014 abbiamo formalizzato in un atto deliberativo. Le adesioni al patto raccolte ad oggi sfiorano quota duecento, quasi tutte concentrate nell'area pratese. Dobbiamo far comprendere che mettersi in regola non è soltanto giusto, ma anche conveniente, specialmente per chi desidera proseguire la sua esperienza produttiva, e adeguandosi prontamente può evitare di incorrere nel pagamento delle sanzioni".
La Rete regionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls)
La Toscana è l'unica regione, oltre all'Emilia Romagna, ad avere una rete strutturata e capace di interagire con gli Rls e fornire supporto diretto tramite i Servizi di prevenzione sui luoghi di lavoro delle Asl toscane e il settore che si occupa di prevenzione sui luoghi di lavoro della Regione. La rete Rls toscana è attiva già da molti anni e conta più di 2.000 iscritti.
Il nuovo Piano sanitario e sociale regionale vede tra i suoi obiettivi quello di rafforzare l'efficienza del sistema aumentando le sinergie tra i dipartimenti della prevenzione e migliorare l'efficacia degli interventi implementando azioni di vigilanza, promozione e prevenzione. Tra le azioni previste, è ribadita la necessità di investire in sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro nei confronti di tutti i soggetti, con particolare riferimento agli Rls.
A cura di Ufficio Stampa Regione
Toscana
© Riproduzione riservata
- Tag: