Sismabonus/1: Comunicato dell’Ance sulla cessione del credito
03/03/2017
Successivamente alla conferenza stampa in cui il Ministro Graziano Delrio ha presentato i contenuti del decreto ministeriale sulla classificazione del rischio sismico delle costruzioni e delle allegate linee guida che permetteranno di attivare il cosiddetto “Sismabonus” cioè gli incentivi fiscali, previsti all’articolo 16 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 come moodificato dall'articolo 1, comma 2, lettera c), della Legge di Bilancio 2017, non si è fatto attendere l’intervento dell’ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) che ha pubblicato il seguente comunicato stampa: “Abbiamo accolto con grande soddisfazione la firma del decreto sulla classificazione sismica”, commenta il Presidente dell’Associazione costruttori, Gabriele Buia, ringraziando il Ministro Graziano Delrio per essere riuscito, insieme a tutti coloro che hanno collaborato in questi mesi alla definizione delle misure, a rispettare i tempi previsti.
Il decreto rappresenta, infatti, uno strumento essenziale per sfruttare pienamente il sismabonus dell’85% e dare il via a quel grande piano di prevenzione del rischio sismico che per Ance rappresenta una priorità assoluta. “Auspichiamo che si proceda ora velocemente”, continua Buia, “alla definizione degli strumenti che rendano possibile la cessione a terzi dei crediti fiscali derivanti dagli interventi di messa in sicurezza".
Ricordiamo che la legge di Bilancio 2017 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232) prevede all’articolo 1 comma sexies che a decorrere dall'1gennaio 2017, in luogo della detrazione, i soggetti beneficiari possono optare per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati, con la facoltà di successiva cessione del credito. Rimane esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari. Le modalità di attuazione sono definite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione.
Come abbiamo visto, dalle operazioni di cessione del credito sono escluse le banche e gli intermediari finanziari ed, in questa maniera il rischio è quello di rendere la misura poco interessante perché le imprese dovrebbero anticipare completamente i costi degli interventi, senza la possibilità di essere assistiti da una banca.
Sul problema tempo fa era intervenuto il Vice Presidente Ance per l’Area Economico-fiscale-tributaria, Giuliano Campana che chiedeva un itervento per “scongiurare il rischio che la cessione del credito alle imprese esecutrici si traduca in una significativa contrazione della loro liquidità”. Costringere le imprese esecutrici a vedersi pagare con il credito d’imposta potrebbe creare problemi di cassa che metterebbero in discussione la possibilità delle stesse imprese di pagare i dipendenti, i fornitori e i subappaltatori.
In verità i 60 giorni sono già trascorsi e del provevdimento non si ha alcuna notizia.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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