Spending Review, il Consiglio dei Ministri approva il decreto d'urgenza

06/07/2012

Il Consiglio dei Ministri n. 38 riunitosi ieri alle 17.30 e terminato alle ore 2.00 ha approvato il decreto legge "Disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati" (Spending Review) che consentirà allo Stato un risparmio di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.

Le nuove disposizioni contenute nel nuovo decreto legge sulla Spending Review mirano a 3 obiettivi principali:
  • iscrivere il funzionamento dell'apparato statale entro un quadro razionale di valutazione e programmazione, attraverso: l'ottimizzazione delle procedure e delle articolazioni dello Stato, inclusa quella giudiziaria, l'accorpamento o la dismissione degli enti non necessari e la progressiva riduzione degli organici, privilegiando la distribuzione razionale delle risorse umane e materiali a disposizione delle pubbliche amministrazioni;
  • stimolare la crescita e la competitività del Paese, in linea con le best practices europee e con le sollecitazioni degli investitori internazionali;
  • evitare l'aumento di due punti percentuali dell'IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per il primo semestre del 2013, estendere la clausola di salvaguardia in materia pensionistica prevista dal decreto legge "Salva Italia" ad altri 55.000 soggetti; prevedere stanziamenti per la ricostruzione delle zone danneggiate dal sisma (500 milioni sono stati già stanziati con il decreto d'urgenza per le zone terremotate).

Per quanto concerne la riduzione degli eccessi di spesa delle pubbliche amministrazioni, per la parte relativa ai beni e servizi è stato individuato indicatore di valore mediano di spesa, in base al quale stimare l'eccesso di spesa in capo alle amministrazioni. L'indicatore, che tiene conto delle peculiarità di ciascuna amministrazione, costituisce la base analitica per superare una metodologia di riduzione della spesa che colpisce nella stessa proporzione i soggetti virtuosi e quelli meno virtuosi, disincentivando il perseguimento di comportamenti efficienti. Il nuovo metodo allinea i centri di spesa meno performanti a quelli efficienti ed è, quindi, la premessa per operare riduzioni di spesa selettive.

A cura di Gabriele Bivona


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