Split Payment: si va verso una proroga?
di Redazione tecnica - 15/06/2020
Circola da giorni la notizia di una possibile estensione delle norme per lo split payment che, se fosse confermata, ha già ricevuto pesanti critiche da tutto il mondo imprenditoriale già in crisi dall'emergenza COVID-19 e sempre alle prese con una procedura per la quale si era già richiesta l'abrogazione.
Ricordiamo, infatti, che già lo scorso anno l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) aveva richiesto l'abolizione dello split payment o, comunque, la possibilità di rendere l’IVA una partita contabilmente neutra prevedendo, per le imprese soggette “a monte” allo split payment, l’applicazione del reverse charge “a valle” anche sulle forniture.
Lo Split Payment toglie liquidità alle imprese
La notizia di una possibile estensione dello split payment farebbe, invece, venir meno la logica di quanto il Governo ha fatto per immettere liquidità e sostenere le imprese durante il Covid-19. Questo il commento dell'OICE che con il Presidente Gabriele Scicolone che ha confermato di non poter credere "che un Governo, ben consapevole delle conseguenze disastrose derivanti dalla pandemia, possa sconfessare una linea di azione tesa ad immettere liquidità nel settore imprenditoriale con una richiesta inviata alla Commissione europea che va nel senso diametralmente opposto. Siamo d'accordissimo con l'ANCE nel stigmatizzare con forza questo atteggiamento che per il nostro settore ha anche un ulteriore effetto distorsivo visto che invece i singoli professionisti sono invece esentati dal 2018 e quindi operano, con lo stesso committente pubblico, in una situazione diversa da quella delle nostre imprese. Non comprendiamo quale possa essere oggi - con la fatturazione elettronica - la ragione di prorogare una misura di per sé temporanea, derogatoria e in scadenza fra 15 giorni, in un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo".
Split Payment norma ingiusta
Lo stesso Presidente ANCE Gabriele Buia ha commentato la notizia affermando che se fosse confermata "sarà l’ennesima prova che invece di voler aiutare le imprese si fa di tutto per farle chiudere soprattutto in questo momento. Se questo è lo spirito che anima il Governo negli Stati generali dell’economia che si aprono oggi allora non c’è da stare tranquilli. Sono anni che ci battiamo per l’eliminazione di una norma ingiusta che drena 2,5 mld all’anno alle imprese con la scusa che si vuole combattere l’evasione: balle! Serve solo per fare cassa e subito a danno di tante imprese oneste”.
Sulla stessa lunghezza d'onda il commento del Presidente OICE Gabriele Scicolone che ha affermato "Alla vigilia degli stati generali dell'economia sede nella quale si faranno discorsi strategici per il rilancio anche delle attività produttive di beni e servizi, sembra paradossale apprendere questa notizia; viceversa in un ambito come quello pubblico dove la certezza dei pagamenti è ormai una chimera ed è triste realtà il primato dei massimi ritardi, bisognerebbe fare di tutto per sostenere il nostro settore con un quadro di regole di semplificazione del codice appalti, di snellimento degli iter procedurali e approvativi, con norme che superino il famoso "blocco della firma" e immettano efficienza nella Pubblica Amministrazione. Invece si pensa a dare l'ennesimo colpo, forse quello finale, alle società che operano nel settore".
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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