Tariffe professionali: Basta ribassi selvaggi e senza regole
10/09/2010
Mentre si chiude oggi a Torino il 55° Congresso nazionale degli
Ordini degli Ingegneri con il tema di assoluto interesse
"Costruire il futuro del Sistema Italia, ruolo dell'Ingegneria e
riforma delle professioni", è forte l'eco della lettera che il
Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha spedito al
Presidente del CNI Giovanni Rolando in occasione del
congresso.
Nella sostanza il il Guardasigilli presenta la sua ricetta per la riforma delle professioni, che prevede tra l'altro l'impegno a porre un freno ai ribassi selvaggi delle tariffe, in cambio di una maggiore specializzazione dei professionisti, dell'obbligo di aggiornamento professionale e di un maggior rigore nella selezione dei professionisti.
"Lo statuto della professioni che ho in mente", precisa il Ministro, "dovrà sancire un binomio inscindibile tra qualità elevata della prestazione e adeguatezza del compenso: non possiamo più negare ai liberi professionisti il diritto ad un'esistenza libera e dignitosa che deriva da una retribuzione realmente proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto. Ma tutto ciò deve passare necessariamente per un maggior rigore nella selezione dei professionisti, per l'obbligo di aggiornamento professionale, per una garanzia di maggiore specializzazione dei professionisti. La vera tutela dei consumatori", continua Alfano, "non si realizza con la corsa al ribasso dei compensi professionali, ma garantendo con rigore la qualità del prodotto professionale.
Riformare le professioni impone di trovare il giusto punto di equilibrio tra la tutela del consumatore cittadino, la tutela della dignità dei professionisti, la garanzia di un futuro dignitoso ai giovani meritevoli e il rispetto degli impegni comunitari. E' necessario garantire la massima trasparenza dei rapporti con i clienti con una radicale riforma della giustizia disciplinare, che ne assicuri l'imparzialità e l'efficienza, nonché attraverso la semplificazione della disciplina delle tariffe professionali, per renderle semplici, eque e comprensibili ai cittadini".
Apprezziamo le buone intenzioni del Ministro ma cogliamo l'occasione, però, per ricordare come il Governo non abbia posto la giusta attenzione al problema dei ribassi poiché nell'articolo 266, comma 1, lettera c1) del Nuovo Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti, approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 giugno scorso viene precisato che nelle gare di progettazione di importo pari o superiore a 100.000 Euro il ribasso percentuale deve essere unico "in misura comunque non superiore alla percentuale che deve essere fissata nel bando in relazione alla tipologia dell'intervento".
Questa ultima indicazione, di fatto, limiterà i ribassi ma porterà le varie stazioni appaltanti a definire soglie percentuali in relazione ai lavori per i quali si deve effettuare la gara di progettazione.
Potremo trovarci di fronte a percentuali fissate con metodologia diversa da ogni amministrazione e, quindi, variabili non soltanto in funzione della tipologia di lavoro ma, anche, in funzione della decisione della stazione appaltante stessa.
Ma si verificherà, certamente, che i professionisti, conoscendo la percentuale limite fissata dall'ente appaltante, si attesteranno, tutti, sul medesimo ribasso rendendo ininfluente l'offerta nella parte relativa al prezzo e l'aggiudicazione dovrà basarsi, quindi, su altri indicatori molto più aleatori del prezzo.
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© Riproduzione riservata
Nella sostanza il il Guardasigilli presenta la sua ricetta per la riforma delle professioni, che prevede tra l'altro l'impegno a porre un freno ai ribassi selvaggi delle tariffe, in cambio di una maggiore specializzazione dei professionisti, dell'obbligo di aggiornamento professionale e di un maggior rigore nella selezione dei professionisti.
"Lo statuto della professioni che ho in mente", precisa il Ministro, "dovrà sancire un binomio inscindibile tra qualità elevata della prestazione e adeguatezza del compenso: non possiamo più negare ai liberi professionisti il diritto ad un'esistenza libera e dignitosa che deriva da una retribuzione realmente proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto. Ma tutto ciò deve passare necessariamente per un maggior rigore nella selezione dei professionisti, per l'obbligo di aggiornamento professionale, per una garanzia di maggiore specializzazione dei professionisti. La vera tutela dei consumatori", continua Alfano, "non si realizza con la corsa al ribasso dei compensi professionali, ma garantendo con rigore la qualità del prodotto professionale.
Riformare le professioni impone di trovare il giusto punto di equilibrio tra la tutela del consumatore cittadino, la tutela della dignità dei professionisti, la garanzia di un futuro dignitoso ai giovani meritevoli e il rispetto degli impegni comunitari. E' necessario garantire la massima trasparenza dei rapporti con i clienti con una radicale riforma della giustizia disciplinare, che ne assicuri l'imparzialità e l'efficienza, nonché attraverso la semplificazione della disciplina delle tariffe professionali, per renderle semplici, eque e comprensibili ai cittadini".
Apprezziamo le buone intenzioni del Ministro ma cogliamo l'occasione, però, per ricordare come il Governo non abbia posto la giusta attenzione al problema dei ribassi poiché nell'articolo 266, comma 1, lettera c1) del Nuovo Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti, approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 giugno scorso viene precisato che nelle gare di progettazione di importo pari o superiore a 100.000 Euro il ribasso percentuale deve essere unico "in misura comunque non superiore alla percentuale che deve essere fissata nel bando in relazione alla tipologia dell'intervento".
Questa ultima indicazione, di fatto, limiterà i ribassi ma porterà le varie stazioni appaltanti a definire soglie percentuali in relazione ai lavori per i quali si deve effettuare la gara di progettazione.
Potremo trovarci di fronte a percentuali fissate con metodologia diversa da ogni amministrazione e, quindi, variabili non soltanto in funzione della tipologia di lavoro ma, anche, in funzione della decisione della stazione appaltante stessa.
Ma si verificherà, certamente, che i professionisti, conoscendo la percentuale limite fissata dall'ente appaltante, si attesteranno, tutti, sul medesimo ribasso rendendo ininfluente l'offerta nella parte relativa al prezzo e l'aggiudicazione dovrà basarsi, quindi, su altri indicatori molto più aleatori del prezzo.
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A cura di Paolo
Oreto
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