Terremoto centro-Italia: Aggiornamento eventi sismici in provincia dell'Aquila
19/01/2017
Nella giornata di ieri 18 gennaio 2017, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato oltre 320 eventi sismici di magnitudo maggiore di 2.0 tra le province dell’Aquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice). I terremoti più forti (magnitudo maggiore di 5.0) sono avvenuti alle ore 10:25 italiane di magnitudo ML 5.3 (Mw 5.1) a Montereale (L’Aquila); ore 11:14 italiane di magnitudo ML 5.4 (Mw 5.5) a Capitignano (L’Aquila); ore 11:25: italiane di magnitudo ML 5.3 (Mw 5.4) a Capitignano (L’Aquila); ore 14:33 italiane di magnitudo ML 5.1 (Mw 5.0) a Barete (L’Aquila).
Qui di seguito il video dell’animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di magnitudo Mw 5.5 delle ore 11.14 italiane del 18 gennaio 2017 che ha coinvolto le province di L’Aquila e Rieti realizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Tutti gli eventi precedentemente citati sono stati localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV in un’area lunga circa 10-15 km in direzione appenninica e larga circa 5-6 km che si trova in una zona a pericolosità sismica molto alta, compresa tra l’area interessata dalla sequenza sismica del 2009 e la parte meridionale della sequenza sismica iniziata il 24 agosto scorso in Italia centrale.
Nel comunicato stampa dell’IGV viene affermati che “Dopo il terremoto del 24 agosto si sono verificati in quest’area eventi di bassa magnitudo concentrati poco a nord di Montereale e nella zona tra Pizzoli, Barete e Cagnano Amiterno; è stato registrato solo un terremoto di magnitudo maggiore di 4.0 il 29 novembre 2016 (M 4.4) a 3 km da Montereale. La faglia coinvolta dagli eventi del 18 gennaio 2017 appartiene al sistema di faglie dei Monti della Laga il cui settore più settentrionale si è attivato con l’evento del 24 agosto. Il terremoto storico più prossimo alla zona è quello del 2 febbraio 1703 di magnitudo Mw 6.7, ma i dati geologici disponibili indicano che questo evento sarebbe avvenuto sulle faglie più occidentali (es. Pizzoli, Monte Marine).”.
L’Istituto di Geofisica e vulcanologia non può escludere il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di ieri.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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