Tracciabilità dei pagamenti: presentata una Risoluzione alla Camera dei Deputati
20/09/2010
Alla Camera dei Deputati è stata presentata una Risoluzione
(n.7-00389, prime firmatarie le On.li Donatella Ferranti e
Raffaella Mariani, del Gruppo parlamentare PD), da discutersi in
Commissione Giustizia, sulle problematiche derivanti
dall'applicazione delle norme relative alla tracciabilità dei
pagamenti nei contratti di appalto previste nella L.136/2010 sul
"Piano straordinario contro le mafie". Sulla tematica è
intervenuta, altresì, la Commissione Lavori Pubblici del Senato,
dove il Presidente, Sen. Luigi Grillo (Gruppo parlamentare PdL), ha
preannunciato l'adozione di un Atto di indirizzo auspicando,
inoltre, una rapida risoluzione della questione da parte
dell'Esecutivo, eventualmente con un provvedimento d'urgenza.
Nella Risoluzione della Camera dei Deputati viene evidenziata, in premessa, la valutazione favorevole del provvedimento nel suo complesso, che predispone strumenti idonei a contrastare con maggiore efficacia il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti pubblici, quali, ad esempio, l'identificazione dei lavoratori nei cantieri e la previsione del nuovo reato di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.
Viene, quindi, ricordata, tra le misure introdotte, la norma di cui all'articolo 3 del provvedimento sulla tracciabilità dei flussi finanziari, in cui si prevede, in particolare, che gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di finanziamenti pubblici anche europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, a servizi e alle forniture pubblici debbano utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane spa, dedicati, anche non in via esclusiva alle commesse pubbliche e che tutti i movimenti finanziari relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici nonché alla gestione dei finanziamenti debbano essere registrati sui conti correnti dedicati ed effettuati esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale.
Riguardo ai numerosi adempimenti introdotti dalla norma viene rilevato, tra l'altro, che la disposizione "è priva di qualsiasi indicazione sul regime transitorio e lascia spazio a difformi interpretazioni che hanno come unico effetto quello di paralizzare i pagamenti delle amministrazioni pubbliche in un momento di forte crisi qual è quello attuale".
Inoltre, "la norma impatta pesantemente sulla organizzazione delle imprese ed impone la creazione di conti correnti dedicati e l'effettuazione di pagamenti esclusivamente tramite bonifico: il rispetto di tale norma comporta, dunque, che non solo le imprese appaltatrici ma anche i loro dipendenti siano obbligatoriamente dotati di un conto corrente bancario; presuppone poi che le amministrazioni siano dotate del CUP, senza il quale il bonifico è addirittura nullo. Il compimento di adempimenti propedeutici e necessari al corretto funzionamento della norma richiede allora dei tempi tecnici indispensabili che il legislatore non può non aver previsto".
Alla luce delle considerazioni espresse viene, quindi, chiesto l'impegno del Governo:
- a valutare - in considerazione della grave crisi economica in atto - tutte le iniziative utili volte a non far ricadere i costi del sistema sulle imprese;
- ad assumere iniziative volte a stabilire in modo inequivocabile l'applicazione della norma sulla tracciabilità dei flussi finanziari per i soli contratti stipulati dopo il 7 settembre 2010, prevedendo - eventualmente - un regime transitorio che, entro tempi ragionevoli, consenta di definire con certezza gli adempimenti e gli adeguamenti organizzativi e gestionali che amministrazioni pubbliche e imprese dovranno porre in essere per dare piena efficacia alle disposizioni sulla pur apprezzabile tracciabilità dei flussi finanziari;
- ad introdurre modalità organizzative volte a semplificare tutti gli adempimenti burocratici a carico delle imprese, eventualmente anche attraverso un accordo con l'ABI o con le banche;
- a valorizzare il contributo delle associazioni imprenditoriali, soprattutto nella fase di avvio del nuovo sistema, anche al fine di garantire una maggiore uniformità di comportamenti ed un più corretto rispetto delle regole;
- a svolgere un monitoraggio nella prima fase attuativa, volto a evidenziare eventuali criticità che potranno determinarsi, in vista di una possibile correzione del provvedimento.
Fonte: ANCE
© Riproduzione riservata
Nella Risoluzione della Camera dei Deputati viene evidenziata, in premessa, la valutazione favorevole del provvedimento nel suo complesso, che predispone strumenti idonei a contrastare con maggiore efficacia il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti pubblici, quali, ad esempio, l'identificazione dei lavoratori nei cantieri e la previsione del nuovo reato di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.
Viene, quindi, ricordata, tra le misure introdotte, la norma di cui all'articolo 3 del provvedimento sulla tracciabilità dei flussi finanziari, in cui si prevede, in particolare, che gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di finanziamenti pubblici anche europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, a servizi e alle forniture pubblici debbano utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane spa, dedicati, anche non in via esclusiva alle commesse pubbliche e che tutti i movimenti finanziari relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici nonché alla gestione dei finanziamenti debbano essere registrati sui conti correnti dedicati ed effettuati esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale.
Riguardo ai numerosi adempimenti introdotti dalla norma viene rilevato, tra l'altro, che la disposizione "è priva di qualsiasi indicazione sul regime transitorio e lascia spazio a difformi interpretazioni che hanno come unico effetto quello di paralizzare i pagamenti delle amministrazioni pubbliche in un momento di forte crisi qual è quello attuale".
Inoltre, "la norma impatta pesantemente sulla organizzazione delle imprese ed impone la creazione di conti correnti dedicati e l'effettuazione di pagamenti esclusivamente tramite bonifico: il rispetto di tale norma comporta, dunque, che non solo le imprese appaltatrici ma anche i loro dipendenti siano obbligatoriamente dotati di un conto corrente bancario; presuppone poi che le amministrazioni siano dotate del CUP, senza il quale il bonifico è addirittura nullo. Il compimento di adempimenti propedeutici e necessari al corretto funzionamento della norma richiede allora dei tempi tecnici indispensabili che il legislatore non può non aver previsto".
Alla luce delle considerazioni espresse viene, quindi, chiesto l'impegno del Governo:
- a valutare - in considerazione della grave crisi economica in atto - tutte le iniziative utili volte a non far ricadere i costi del sistema sulle imprese;
- ad assumere iniziative volte a stabilire in modo inequivocabile l'applicazione della norma sulla tracciabilità dei flussi finanziari per i soli contratti stipulati dopo il 7 settembre 2010, prevedendo - eventualmente - un regime transitorio che, entro tempi ragionevoli, consenta di definire con certezza gli adempimenti e gli adeguamenti organizzativi e gestionali che amministrazioni pubbliche e imprese dovranno porre in essere per dare piena efficacia alle disposizioni sulla pur apprezzabile tracciabilità dei flussi finanziari;
- ad introdurre modalità organizzative volte a semplificare tutti gli adempimenti burocratici a carico delle imprese, eventualmente anche attraverso un accordo con l'ABI o con le banche;
- a valorizzare il contributo delle associazioni imprenditoriali, soprattutto nella fase di avvio del nuovo sistema, anche al fine di garantire una maggiore uniformità di comportamenti ed un più corretto rispetto delle regole;
- a svolgere un monitoraggio nella prima fase attuativa, volto a evidenziare eventuali criticità che potranno determinarsi, in vista di una possibile correzione del provvedimento.
Fonte: ANCE
© Riproduzione riservata