Trasparenza degli Ordini professonali: Il M5S scrive e Cantone risponde
27/10/2014
Il Movimento 5 stelle, successivamente ad un’indagine con cui ha
scoperto ha scoperto ben 68 organi direttivi d'indirizzo
politico professionale che ricoprono però contemporaneamente
importanti ruoli in altri ambiti pubblici, per un totale di
circa 450 "poltrone" occupate, con una media di circa sei cariche
per ciascun professionista con punte che arrivano fino a 20,
probabilmente incompatibili tra loro. ha recentemente inviato a
Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
una nota con una segnalazione urgente su mancato adeguamento alle
norme sulla trasparenza e sulla prevenzione alla corruzione da
parte di ordini e collegi professionali.
Il Presidente dell’ANAC ha così risposto: “In relazione alle questioni sollevate dai Deputati del M5S, e non ritenendo opportuno entrare nel merito dei singoli casi, mi preme sottolineare che l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha già adottato una delibera, la n°145 del 2014 consultabile all'indirizzo www.anticorruzione.it, che stabilisce, in maniera chiara, come tutti gli Ordini ed i Collegi professionali siano soggetti all'applicazione delle norme previste sia dalla legge anticorruzione (190 del 2012) che dal decreto legislativo in materia di trasasparenza (33 del 2013). Questi enti, pertanto, dovranno predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione, il Piano triennale della Trasparenza e adottare il Codice di comportamento del dipendente pubblico, nonché nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione e adempiere agli obblighi in materia di trasparenza, attenendosi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi previsti dal decreto legislativo 39 del 2013.
La delibera prevede che, nei prossimi trenta giorni, l'Autorità eserciti i poteri di vigilanza sul rispetto dell'obbligo prima richiamati da parte degli in questione.”.
Dalla risposta del Presidente dell’ANAC e dalla delibera n. 145/2014 dell’ANAC stessa emerge che:
© Riproduzione riservata
Il Presidente dell’ANAC ha così risposto: “In relazione alle questioni sollevate dai Deputati del M5S, e non ritenendo opportuno entrare nel merito dei singoli casi, mi preme sottolineare che l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha già adottato una delibera, la n°145 del 2014 consultabile all'indirizzo www.anticorruzione.it, che stabilisce, in maniera chiara, come tutti gli Ordini ed i Collegi professionali siano soggetti all'applicazione delle norme previste sia dalla legge anticorruzione (190 del 2012) che dal decreto legislativo in materia di trasasparenza (33 del 2013). Questi enti, pertanto, dovranno predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione, il Piano triennale della Trasparenza e adottare il Codice di comportamento del dipendente pubblico, nonché nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione e adempiere agli obblighi in materia di trasparenza, attenendosi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi previsti dal decreto legislativo 39 del 2013.
La delibera prevede che, nei prossimi trenta giorni, l'Autorità eserciti i poteri di vigilanza sul rispetto dell'obbligo prima richiamati da parte degli in questione.”.
Dalla risposta del Presidente dell’ANAC e dalla delibera n. 145/2014 dell’ANAC stessa emerge che:
- tutti gli Ordini e Collegi professionali sono soggetti alle norme contenute sia nella legge anticorruzione (190/2012), sia nel decreto legge sulla trasparenza (33/2013);
- nei prossimi 30 giorni l'Autorità dovrà vigilare sul rispetto dell'obbligo, da parte di Ordini e Collegi, di predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione, il Piano triennale della trasparenza, di adottare il codice di comportamento del dipendente pubblico e di nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione.
A cura di Ilenia
Cicirello
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