Tutela del patrimonio architettonico e mitigazione rischio sismico: il MiBACT per sensibilizzare Architetti, Ingegneri e Geometri
02/07/2015
"Sensibilizzare tutte le figure coinvolte ed in particolar modo
i tecnici, inducendo ad un atteggiamento più attento e consapevole
del rischio sismico nell'ambito degli edifici storici".
E' questo l'obiettivo principale della nota 8 giugno 2015 con la quale il Ministero del Beni e delle attività culturali e del Turismo ha trasmesso ai Presidenti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC e del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri laureati la propria circolare 30 aprile 2015 n. 15 ad oggetto "Disposizioni in materia di tutela del patrimonio architettonico e mitigazione del rischio sismico".
La circolare nasce con lo scopo di iniziare un'azione finalizzata ad ottenere una progressiva riduzione del livello di rischio sismico attraverso una maggiore sensibilizzazione di tutte le figure coinvolte ed in particolar modo dei tecnici, inducendo ad un atteggiamento più attento e consapevole del rischio sismico nell'ambito degli edifici storici e si propone alcuni importanti traguardi tra i quali:
Nella circolare viene precisato che "In un contesto di elevato rischio sismico,come è quello che caratterizza il territorio italiano, l'esercizio della tutela, attuata attraverso l'autorizzazione dei progetti che prevedono interventi su beni tutelati, ovvero attraverso i pareri richiesti alle Soprintendenze, in base a specifiche disposizioni dei regolamenti comunali. deve infatti porsi tale obiettivo come prioritario mirando ad ottenere risultati concreti in termini di diminuzione delle vulnerabilità del patrimonio architettonico, anche attraverso una maggiore consapevolezza del rischio sismico stesso" e particolare attenzione è posta agli interventi di straordinaria manutenzione, di cui al DPR 380/2001, nella consapevolezza, ormai acquisita da tutti i tecnici competenti in questo delicato settore, che "ogni elemento architettonico, anche secondario e non strutturalmente portante, può influenzare la risposta strutturale in caso di azioni sismiche; nei centri storici infatti, gli effetti più disastrosi sono risultati spesso correlati a carenze strutturali limitate e locali, ovvero ad interventi effettuati su elementi secondari dell'immobile, ritenuti quindi del tutto ininfluenti, ma che in realtà hanno indotto pericolose modifiche dell'originario assetto strutturale"
E' necessario valutare attentamente tutti quegli interventi che prevedono lavorazioni edili (realizzazione o modifiche di porte o finestre, introduzione di pavimentazioni più pesanti, modifica del manto di copertura, modifiche della distribuzione dei tra mezzi, tracce o fori che riducono significativamente le sezioni resistenti etc); tali interventi infatti, anche quando non riguardano elementi portanti, possono influire direttamente od indirettamente sul comportamento strutturale dell'edificio.
A partire dall'1 settembre 2015 e nel caso degli interventi di miglioramento sismico o che riguardano singoli elementi strutturali,oppure interventi di manutenzione straordinaria, che prevedono lavorazioni edili significative nei confronti dell'interazione con la struttura, la documentazione allegata alla richiesta di autorizzazione o di pareri dovrà essere compilata la scheda allegata alla Circolare del Ministero.
Le Soprintendenze ne cureranno l'archiviazione nella piattaforma "Community Mibac".
© Riproduzione riservata
E' questo l'obiettivo principale della nota 8 giugno 2015 con la quale il Ministero del Beni e delle attività culturali e del Turismo ha trasmesso ai Presidenti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC e del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri laureati la propria circolare 30 aprile 2015 n. 15 ad oggetto "Disposizioni in materia di tutela del patrimonio architettonico e mitigazione del rischio sismico".
La circolare nasce con lo scopo di iniziare un'azione finalizzata ad ottenere una progressiva riduzione del livello di rischio sismico attraverso una maggiore sensibilizzazione di tutte le figure coinvolte ed in particolar modo dei tecnici, inducendo ad un atteggiamento più attento e consapevole del rischio sismico nell'ambito degli edifici storici e si propone alcuni importanti traguardi tra i quali:
- promuovere una maggiore conoscenza delle vulnerabilità del patrimonio tutelato;
- raggiungere, attraverso una maggiore consapevolezza del rischio sismico, risultati concreti in termini di diminuzione della vulnerabilità del patrimonio architettonico;
- sviluppare prassi corrette di interventi locali nella mitigazione del rischio sismico;
- acquisire una banca dati sullo stato fisico del patrimonio tutelato.
Nella circolare viene precisato che "In un contesto di elevato rischio sismico,come è quello che caratterizza il territorio italiano, l'esercizio della tutela, attuata attraverso l'autorizzazione dei progetti che prevedono interventi su beni tutelati, ovvero attraverso i pareri richiesti alle Soprintendenze, in base a specifiche disposizioni dei regolamenti comunali. deve infatti porsi tale obiettivo come prioritario mirando ad ottenere risultati concreti in termini di diminuzione delle vulnerabilità del patrimonio architettonico, anche attraverso una maggiore consapevolezza del rischio sismico stesso" e particolare attenzione è posta agli interventi di straordinaria manutenzione, di cui al DPR 380/2001, nella consapevolezza, ormai acquisita da tutti i tecnici competenti in questo delicato settore, che "ogni elemento architettonico, anche secondario e non strutturalmente portante, può influenzare la risposta strutturale in caso di azioni sismiche; nei centri storici infatti, gli effetti più disastrosi sono risultati spesso correlati a carenze strutturali limitate e locali, ovvero ad interventi effettuati su elementi secondari dell'immobile, ritenuti quindi del tutto ininfluenti, ma che in realtà hanno indotto pericolose modifiche dell'originario assetto strutturale"
E' necessario valutare attentamente tutti quegli interventi che prevedono lavorazioni edili (realizzazione o modifiche di porte o finestre, introduzione di pavimentazioni più pesanti, modifica del manto di copertura, modifiche della distribuzione dei tra mezzi, tracce o fori che riducono significativamente le sezioni resistenti etc); tali interventi infatti, anche quando non riguardano elementi portanti, possono influire direttamente od indirettamente sul comportamento strutturale dell'edificio.
A partire dall'1 settembre 2015 e nel caso degli interventi di miglioramento sismico o che riguardano singoli elementi strutturali,oppure interventi di manutenzione straordinaria, che prevedono lavorazioni edili significative nei confronti dell'interazione con la struttura, la documentazione allegata alla richiesta di autorizzazione o di pareri dovrà essere compilata la scheda allegata alla Circolare del Ministero.
Le Soprintendenze ne cureranno l'archiviazione nella piattaforma "Community Mibac".
A cura di Ilenia
Cicirello
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