UE VERSO EUROCODICI PER STANDARD COMUNI
17/04/2009
In Europa è in pieno svolgimento il processo di armonizzazione
delle normative nazionali che porteranno all'applicazione di misure
antisismiche comuni con l'entrata in vigore di una normativa
europea chiamata “Eurocodici”, ed in particolare l'Eurocodice n.8
specifico alla progettazione antisismica, prevista nel 2010.
Al momento l'Europa dispone di una direttiva comune sui materiali di costruzione (89/106 Cee) e di una direttiva sugli appalti pubblici (2004/18/Ec), ma non dispone ancora di standard comuni per la progettazione e la costruzione di abitazioni, in particolare nello zone sismiche. Su questo fronte la situazione è in piena evoluzione come ha spiegato all'ANSA Vito Renda responsabile del Laboratorio europeo di ricerca dell'Ispra dove si verifica su scala reale l'efficacia delle nuove tecnologie antisismiche.
EUROCODICI
Il completamento della normativa “Eurocodici” è in fase molto avanzata e diventerà lo standard di progettazione europeo e quindi la norma di riferimento da applicare nei vari stati membri. A livello mondiale, per quanto riguarda la tecnologia antisismica, l'Europa non è fanalino di coda - precisa Renda -, ma allo stesso livello dei Paesi più avanzati. La California e il Giappone sono invece più all'avanguardia sulla stesura e soprattutto sull'utilizzo delle normative, che facilitano il ricorso alle tecnologie antisismiche.
EUROCODICE 8
Raggruppa le disposizioni per realizzare strutture capaci di resistere ai terremoti. Il territorio europeo viene diviso in zone di diverso rischio sismico e per ogni zona vengono indicate le procedure di progettazione da seguire. In particolare l'Eurocodice 8 copre la progettazione di due tipi di strutture. Le prime di tipo antisismico realizzate fin dall'inizio in modo specifico: ad esempio introducendo un'adeguata quantità di ferro che dà duttilità alla struttura in cemento armato. Nel secondo caso si tratta di strutture rese antisismiche con l'aiuto di dispositivi specifici. Tra questi, “isolatori” (cilindri di lamine alternate di ferro e di gomma) applicati alla base della costruzione, o “dissipatori di energia” (dei dispositivi di tipo idraulico che assorbono un certo quantitativo di energia sprigionata dal terremoto proteggendo la parte portante dell'edificio).Gli Eurocodici sono ritenuti strumenti chiave per l'applicazione delle due direttive esistenti: già nel 2003, la Commissione Ue ha inviato agli Stati membri una raccomandazione che auspica uno sforzo congiunto tra istituzioni europee, nazionali e costruttori edili per la loro applicazione.
Fonte: www.demaniore.it
© Riproduzione riservata
Al momento l'Europa dispone di una direttiva comune sui materiali di costruzione (89/106 Cee) e di una direttiva sugli appalti pubblici (2004/18/Ec), ma non dispone ancora di standard comuni per la progettazione e la costruzione di abitazioni, in particolare nello zone sismiche. Su questo fronte la situazione è in piena evoluzione come ha spiegato all'ANSA Vito Renda responsabile del Laboratorio europeo di ricerca dell'Ispra dove si verifica su scala reale l'efficacia delle nuove tecnologie antisismiche.
EUROCODICI
Il completamento della normativa “Eurocodici” è in fase molto avanzata e diventerà lo standard di progettazione europeo e quindi la norma di riferimento da applicare nei vari stati membri. A livello mondiale, per quanto riguarda la tecnologia antisismica, l'Europa non è fanalino di coda - precisa Renda -, ma allo stesso livello dei Paesi più avanzati. La California e il Giappone sono invece più all'avanguardia sulla stesura e soprattutto sull'utilizzo delle normative, che facilitano il ricorso alle tecnologie antisismiche.
EUROCODICE 8
Raggruppa le disposizioni per realizzare strutture capaci di resistere ai terremoti. Il territorio europeo viene diviso in zone di diverso rischio sismico e per ogni zona vengono indicate le procedure di progettazione da seguire. In particolare l'Eurocodice 8 copre la progettazione di due tipi di strutture. Le prime di tipo antisismico realizzate fin dall'inizio in modo specifico: ad esempio introducendo un'adeguata quantità di ferro che dà duttilità alla struttura in cemento armato. Nel secondo caso si tratta di strutture rese antisismiche con l'aiuto di dispositivi specifici. Tra questi, “isolatori” (cilindri di lamine alternate di ferro e di gomma) applicati alla base della costruzione, o “dissipatori di energia” (dei dispositivi di tipo idraulico che assorbono un certo quantitativo di energia sprigionata dal terremoto proteggendo la parte portante dell'edificio).Gli Eurocodici sono ritenuti strumenti chiave per l'applicazione delle due direttive esistenti: già nel 2003, la Commissione Ue ha inviato agli Stati membri una raccomandazione che auspica uno sforzo congiunto tra istituzioni europee, nazionali e costruttori edili per la loro applicazione.
Fonte: www.demaniore.it
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