ULTIMO ATTO DEL MINISTRO DI PIETRO
09/05/2008

Il nuovo Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli non
troverà più sul suo tavolo il Regolamento di attuazione del
Codice dei contratti.
Il Regolamento, nei giorni scorsi, è stato nuovamente trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ricordiamo che è l’ultimo tassello che ormai, manca per pubblicare un provvedimento che in verità doveva essere esitato da parecchi mesi.
Con il nuovo invio alla Corte dei Conti si è scongiurato, comunque, il pericolo che il nuovo Ministro, trovando sul suo tavolo un Regolamento ancora non esitato avrebbe potrebbe riservarsi, prima di rinviare il provvedimento alla Corte dei Conti, la possibilità di effettuare piccoli aggiustamenti e la nuova maggioranza scaturita dal voto del 13/14 aprile avrebbe anche potuto decidere di rimettere mano non soltanto al Regolamento per modificarlo secondo i propri intendimenti.
Sembra, dunque, a meno che la Corte dei Conti non ammetta alla registrazione il provvedimento o parte dello stesso, che siamo in dirittura d’arrivo anche se è opportuno ricordare che l’entrata in vigore avverrà soltanto dopo sei mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Ricordiamo, poi, che:
Sembra, invece, che il nuovo Codice resterà indenne da ulteriori modifiche poiché, altrimenti il ministro Antonio Di Pietro, a poche ore dalla fine del proprio mandato, non avrebbe deciso di rinviare il decreto alla Corte dei conti e crediamo, dunque, che le ulteriori modifiche che saranno effettuate sul Codice dei contratti per allinearsi alle richieste della Comunità economica europea, non porteranno modifiche al Regolamento.
L’unico dubbio riguarda, invece, la possibilità che la Corte dei Conti non registri il provvedimento ma tale possibilità dovrebbe essere stata eliminata dal fatto che l’esame è stato già avviato anche se resta la possibilità che i magistrati contabili sollevino alcune obiezioni sulla scelta del Ministro di Pietro di non adeguare completamente il testo del provvedimento al parere del Consiglio di Stato del 17 settembre 2007; ma in tale evenienza la Corte dei Conti potrebbe procedere a non apporre il proprio visto soltanto su alcuni articoli.
© Riproduzione riservata
Il Regolamento, nei giorni scorsi, è stato nuovamente trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ricordiamo che è l’ultimo tassello che ormai, manca per pubblicare un provvedimento che in verità doveva essere esitato da parecchi mesi.
Con il nuovo invio alla Corte dei Conti si è scongiurato, comunque, il pericolo che il nuovo Ministro, trovando sul suo tavolo un Regolamento ancora non esitato avrebbe potrebbe riservarsi, prima di rinviare il provvedimento alla Corte dei Conti, la possibilità di effettuare piccoli aggiustamenti e la nuova maggioranza scaturita dal voto del 13/14 aprile avrebbe anche potuto decidere di rimettere mano non soltanto al Regolamento per modificarlo secondo i propri intendimenti.
Sembra, dunque, a meno che la Corte dei Conti non ammetta alla registrazione il provvedimento o parte dello stesso, che siamo in dirittura d’arrivo anche se è opportuno ricordare che l’entrata in vigore avverrà soltanto dopo sei mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Ricordiamo, poi, che:
- il regolamento di attuazione del Codice dei contratti è stato approvato in prima istanza dal Consiglio dei ministri del 13 luglio 2007 ed è stato inviato per il necessario parere al Consiglio di Stato in data 19 luglio 2007;
- il Consiglio di Stato si è espresso il 17 settembre 2007 con il parere n. 3262, approvando il regolamento con una serie di osservazioni e condizioni;
- in data 21 dicembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il Regolamento trasmettendolo al Presidente della Repubblica per la firma e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale;
- il Presidente della Repubblica ha firmato il provvedimento che ha assunto la definizione di Decreto Legislativo 28 gennaio 2007;
- prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il provvedimento è stato inviato alla Corte dei Conti per il necessario visto;
- alla fine del mese di marzo il provvedimento è stato ritirato dalla Corte dei Conti per apportare alcune correzioni (si dice) soltanto formali.
Sembra, invece, che il nuovo Codice resterà indenne da ulteriori modifiche poiché, altrimenti il ministro Antonio Di Pietro, a poche ore dalla fine del proprio mandato, non avrebbe deciso di rinviare il decreto alla Corte dei conti e crediamo, dunque, che le ulteriori modifiche che saranno effettuate sul Codice dei contratti per allinearsi alle richieste della Comunità economica europea, non porteranno modifiche al Regolamento.
L’unico dubbio riguarda, invece, la possibilità che la Corte dei Conti non registri il provvedimento ma tale possibilità dovrebbe essere stata eliminata dal fatto che l’esame è stato già avviato anche se resta la possibilità che i magistrati contabili sollevino alcune obiezioni sulla scelta del Ministro di Pietro di non adeguare completamente il testo del provvedimento al parere del Consiglio di Stato del 17 settembre 2007; ma in tale evenienza la Corte dei Conti potrebbe procedere a non apporre il proprio visto soltanto su alcuni articoli.
A cura di Paolo
Oreto
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