V Conto Energia: le Associazioni contro il nuovo decreto sul fotovoltaico
12/07/2012
La pubblicazione sul supplemento ordinario n. 143 alla Gazzetta
ufficiale n. 159 del 10 luglio 2012 del decreto Ministero dello
Sviluppo economico 5 luglio 2012 recante "Attuazione
dell'art. 25 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante
incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti
solari fotovoltaici" (c.d. Quinto Conto Energia) è
destinata a far parlare almeno fino all'entrata in vigore del nuovo
sistema di incentivazione.
Nonostante la stessa Camera, prima dell'approvazione del decreto, in un'indagine conoscitiva della VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) avesse criticato in più punti il nuovo sistema di incentivi, ammettendo che già il IV Conto Energia prevedeva al suo interno un meccanismo di rimodulazione delle tariffe con una loro diminuzione progressiva, il Governo ha deciso ugualmente di cambiare le carte in tavola per la terza volta in due anni (ricordiamo il III Conto Energia di cui al DM 6 agosto 2010 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 agosto 2010, il IV di cui al DM 5 maggio 2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 maggio 2011 per risolvere i problemi insorti con il III sistema di incentivazione). In realtà era opinione comune, sia di molti esponenti della politica che della totalità degli operatori del settore, che sarebbe stato sufficiente ridurre gli incentivi all'interno del IV Conto Energia senza la necessità di un nuovo meccanismo con nuove regole, ma si sa in Italia la logica cozza spesso con interessi lobbistici che nulla hanno a che fare con il bene comune.
Il commento di ANIE-GIFI
"Le intenzioni verbali dei Ministri non si sono tradotte in fatti concreti - ha dichiarato Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE - Con il V Conto Energia molte aziende che fino ad oggi hanno seriamente investito capitali sono costrette a ridimensionare drasticamente il personale e ridurre gli investimenti a scapito non solo del Sistema Paese ma anche delle casse dello Stato. Niente di più paradossale se si pensa che questo Esecutivo ha la missione di rilanciare l'economia nazionale e migliorare il bilancio dello Stato".
"L'imposizione del registro, il contingentamento delle risorse disponibili e la non adeguata gestione dei tempi di emanazione del Decreto - ha continua il Presidente Natalizia - hanno come effetto quello di imbrigliare il mercato e renderlo accessibile a pochi, aumentare la burocrazia e l'incertezza nonché generare un effetto boomerang sui costi legati all'incentivazione. L'annuncio prematuro del cambio legislativo ha infatti inevitabilmente generato una corsa all'installazione, testimoniata anche dal contatore del GSE, e quindi l'aumento degli incentivi erogati, che di fatto vanifica quelle che sono le intenzioni del V Conto Energia. Il rischio è che la legge entri in vigore quando il limite dei 6 miliardi di € sarà ampiamente superato".
"In questo contesto - conclude Natalizia - urge, onde evitare il collasso dell'industria, risolvere tutte le limitazioni regolatorie allo scopo di liberalizzare il mercato dell'energia dando la possibilità reale di produrre e vendere l'energia elettrica anche sulla base di contratti tra privati. A tale scopo la rapida regolazione dei Servizi Efficienti di Utenza, i cosiddetti SEU, e delle Reti Interne di Utenza rappresenta l'ultima spiaggia per il salvataggio dell'industria fotovoltaica. Come GIFI-ANIE daremo da subito il nostro contributo all'attuazione di meccanismi semplici e efficaci che presenteremo alle Istituzioni nelle prossime settimane nell'ottica di continuare a supportare l'industria nazionale".
Il commento di Power-One
"Il V Conto Energia - ha spiegato Averaldo Farri, consigliere delegato Power-One, azienda italiana leader mondiale nel settore fotovoltaico - presenta elementi di estrema criticità e, nonostante le rassicurazioni che provengono dal Ministero per lo Sviluppo Economico, causerà serie conseguenze per le industrie e per tutti gli operatori del settore fotovoltaico italiano".
"Tuttavia - ha affermato il consigliere di Power-One - si può ancora rimediare. Sarà sufficiente che in fase di presentazione del V Conto Energia si lasci aperto uno spiraglio ad un cambiamento della regola del registro nel caso in cui, passati tre mesi dal varo del decreto, si vedesse che il settore si ferma. Sarebbe un approccio serio, ed anche giustamente umile, ad un problema che rischia di essere molto, molto serio per le aziende del settore fotovoltaico italiano. Inoltre, come anche indicato da Gifi, se davvero non c'e intento punitivo nei confronti delle rinnovabili, bisogna che siano risolte velocemente tutte le limitazioni regolatorie allo scopo di liberalizzare il mercato dell'energia dando la possibilità reale di produrre e vendere l'energia elettrica anche sulla base di contratti tra privati. A tale scopo la rapida regolazione dei Servizi Efficienti di Utenza, i cosiddetti SEU, rappresenta l'ultima spiaggia per il salvataggio dell'industria fotovoltaica".
"Voler cambiare tutto l'impianto della legge - ha continuato Averaldo Farri - invece, dà la sensazione di una misura punitiva. Il mercato che deriverà dal contingentamento della potenza installata gestito dai registri sarà di circa 1,5 GW all'anno contro i 3,5-4 GW annui che il mercato italiano ha saputo sviluppare fino ad ora. E' chiaro che una riduzione di quasi 2/3 del mercato interno non potrà che causare disastri per le aziende. C'è una diffusa percezione fra gli operatori economici che il registro non funzionerà e, inoltre, il limite del fuori registro, che sia 12KW o 20KW poco importa, è visto come una punizione nei confronti del settore e come una misura il cui unico scopo è il blocco dello sviluppo del fotovoltaico in Italia".
"Comunque - ha concluso Averaldo Farri - si voglia giustificare la necessità di regolamentare il settore non c'e' alcuna giustificazione ad un taglio netto del mercato di riferimento come quello che ha impostato il Ministero per lo Sviluppo Economico con il V Conto Energia. Ministro Passera non toglieteci il mercato. Senza mercato non esiste alcuna possibilità di sviluppo. Per nessuno".
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Nonostante la stessa Camera, prima dell'approvazione del decreto, in un'indagine conoscitiva della VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) avesse criticato in più punti il nuovo sistema di incentivi, ammettendo che già il IV Conto Energia prevedeva al suo interno un meccanismo di rimodulazione delle tariffe con una loro diminuzione progressiva, il Governo ha deciso ugualmente di cambiare le carte in tavola per la terza volta in due anni (ricordiamo il III Conto Energia di cui al DM 6 agosto 2010 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 agosto 2010, il IV di cui al DM 5 maggio 2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 maggio 2011 per risolvere i problemi insorti con il III sistema di incentivazione). In realtà era opinione comune, sia di molti esponenti della politica che della totalità degli operatori del settore, che sarebbe stato sufficiente ridurre gli incentivi all'interno del IV Conto Energia senza la necessità di un nuovo meccanismo con nuove regole, ma si sa in Italia la logica cozza spesso con interessi lobbistici che nulla hanno a che fare con il bene comune.
Il commento di ANIE-GIFI
"Le intenzioni verbali dei Ministri non si sono tradotte in fatti concreti - ha dichiarato Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE - Con il V Conto Energia molte aziende che fino ad oggi hanno seriamente investito capitali sono costrette a ridimensionare drasticamente il personale e ridurre gli investimenti a scapito non solo del Sistema Paese ma anche delle casse dello Stato. Niente di più paradossale se si pensa che questo Esecutivo ha la missione di rilanciare l'economia nazionale e migliorare il bilancio dello Stato".
"L'imposizione del registro, il contingentamento delle risorse disponibili e la non adeguata gestione dei tempi di emanazione del Decreto - ha continua il Presidente Natalizia - hanno come effetto quello di imbrigliare il mercato e renderlo accessibile a pochi, aumentare la burocrazia e l'incertezza nonché generare un effetto boomerang sui costi legati all'incentivazione. L'annuncio prematuro del cambio legislativo ha infatti inevitabilmente generato una corsa all'installazione, testimoniata anche dal contatore del GSE, e quindi l'aumento degli incentivi erogati, che di fatto vanifica quelle che sono le intenzioni del V Conto Energia. Il rischio è che la legge entri in vigore quando il limite dei 6 miliardi di € sarà ampiamente superato".
"In questo contesto - conclude Natalizia - urge, onde evitare il collasso dell'industria, risolvere tutte le limitazioni regolatorie allo scopo di liberalizzare il mercato dell'energia dando la possibilità reale di produrre e vendere l'energia elettrica anche sulla base di contratti tra privati. A tale scopo la rapida regolazione dei Servizi Efficienti di Utenza, i cosiddetti SEU, e delle Reti Interne di Utenza rappresenta l'ultima spiaggia per il salvataggio dell'industria fotovoltaica. Come GIFI-ANIE daremo da subito il nostro contributo all'attuazione di meccanismi semplici e efficaci che presenteremo alle Istituzioni nelle prossime settimane nell'ottica di continuare a supportare l'industria nazionale".
Il commento di Power-One
"Il V Conto Energia - ha spiegato Averaldo Farri, consigliere delegato Power-One, azienda italiana leader mondiale nel settore fotovoltaico - presenta elementi di estrema criticità e, nonostante le rassicurazioni che provengono dal Ministero per lo Sviluppo Economico, causerà serie conseguenze per le industrie e per tutti gli operatori del settore fotovoltaico italiano".
"Tuttavia - ha affermato il consigliere di Power-One - si può ancora rimediare. Sarà sufficiente che in fase di presentazione del V Conto Energia si lasci aperto uno spiraglio ad un cambiamento della regola del registro nel caso in cui, passati tre mesi dal varo del decreto, si vedesse che il settore si ferma. Sarebbe un approccio serio, ed anche giustamente umile, ad un problema che rischia di essere molto, molto serio per le aziende del settore fotovoltaico italiano. Inoltre, come anche indicato da Gifi, se davvero non c'e intento punitivo nei confronti delle rinnovabili, bisogna che siano risolte velocemente tutte le limitazioni regolatorie allo scopo di liberalizzare il mercato dell'energia dando la possibilità reale di produrre e vendere l'energia elettrica anche sulla base di contratti tra privati. A tale scopo la rapida regolazione dei Servizi Efficienti di Utenza, i cosiddetti SEU, rappresenta l'ultima spiaggia per il salvataggio dell'industria fotovoltaica".
"Voler cambiare tutto l'impianto della legge - ha continuato Averaldo Farri - invece, dà la sensazione di una misura punitiva. Il mercato che deriverà dal contingentamento della potenza installata gestito dai registri sarà di circa 1,5 GW all'anno contro i 3,5-4 GW annui che il mercato italiano ha saputo sviluppare fino ad ora. E' chiaro che una riduzione di quasi 2/3 del mercato interno non potrà che causare disastri per le aziende. C'è una diffusa percezione fra gli operatori economici che il registro non funzionerà e, inoltre, il limite del fuori registro, che sia 12KW o 20KW poco importa, è visto come una punizione nei confronti del settore e come una misura il cui unico scopo è il blocco dello sviluppo del fotovoltaico in Italia".
"Comunque - ha concluso Averaldo Farri - si voglia giustificare la necessità di regolamentare il settore non c'e' alcuna giustificazione ad un taglio netto del mercato di riferimento come quello che ha impostato il Ministero per lo Sviluppo Economico con il V Conto Energia. Ministro Passera non toglieteci il mercato. Senza mercato non esiste alcuna possibilità di sviluppo. Per nessuno".
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A cura di Ilenia
Cicirello
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