L'accordo Amazon-Asmel insidia CONSIP negli acquisti pubblici?
di Redazione tecnica - 07/04/2021
La riforma delle regole sugli appalti pubblici operata nel 2016 (e ancora in corso) ha avuto tra i suoi principi cardine la riduzione delle stazioni appaltanti e la loro qualificazione verso sistemi e modelli più evoluti.
La riforma incompiuta del Codice dei contratti
Una riforma mai completata che ha, però, portato in dote quanto previsto con la Legge 24 dicembre 2003, n. 350 (Legge Finanziaria 2004) con la quale è stata introdotta la possibilità per Consip di fornire, su specifica richiesta, supporto e consulenza per le esigenze di approvvigionamento degli enti locali. Da quel momento abbiamo assistito ad un susseguirsi di norme che da una parte hanno provato a razionalizzare e centralizzare l'acquisto da parte delle pubbliche amministrazioni e dall'altra hanno esteso l'obbligo di utilizzare gli strumenti digitali di Consip a tutte le pubbliche amministrazioni. Ed è qui che è nato il portale Acquisti in Rete, dove si svolgono tutte le attività del Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella P.A., dallo svolgimento delle gare all’abilitazione delle imprese, dalla pubblicazione dei cataloghi delle offerte agli acquisti delle P.A., attraverso ordini diretti o negoziazioni.
Gli acquisti tramite Consip
Con riferimento agli acquisti dei Comuni attraverso gli strumenti di e-procurement, recentemente Consip ha diffuso una nota in cui ha evidenziato che "è di 14,9 mld/€ - pari a quasi l’1% del PIL - il valore degli acquisti effettuati nel 2020 dalla PA sugli strumenti di e-procurement messi a disposizione da Consip, nell’ambito del Programma di razionalizzazione degli acquisti del Ministero dell’Economia e Finanze".
Asmel con Amazon sfida Consip
Una nota che ha ricevuto la risposta da parte dei vertici di Asmel, l’Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli Enti locali, che recentemente ha raggiunto un accordo con Amazon che consentirà ai propri soci di poter acquistare sul sito del colosso americano dell'e-commerce, fino ad ora impedito dai tanti vincoli imposti per gli acquisti della pubblica amministrazione oltre che da quelli di Amazon, tra i quali il saldo anticipato della merce, l'assenza dello split payment, il pagamento senza IVA. Tutti vincoli a cui sono obbligati gli Enti pubblici italiani.
In riferimento alla recente nota pubblicata da Consip, si è espresso il Segretario generale ASMEL Francesco Pinto "Con questi numeri basta un 30% di sconto e lo Stato risparmia d’un colpo 4,5 miliardi, lo 0,3% del PIL. Con le famose maxi gare CONSIP impone, ad esempio, l’acquisto di un personal computer ad un costo del 37% in più rispetto al modello Amazon, di caratteristiche financo superiori. Ci sono dunque ampi spazi per risparmi, ai quali si accede con la concorrenza, non certo con i monopoli".
Con l'accordo raggiunto con Amazon, i soci Asmel, utilizzando apposite credenziali di accesso, sono abilitati ad effettuare ordini senza pagamento anticipato, grazie alla linea di credito accordata all’associazione. Gli Enti ricevono in 24 ore la merce e, in caso di accettazione, ASMEL provvede al pagamento, per poi fatturare ai Soci con le regole pubblicistiche.
"Sono occorsi mesi – dice Giovanni Caggiano, Presidente ASMEL – per realizzare una procedura d’acquisto su AMAZON rispettosa dei tantissimi vincoli imposti dalle regole CONSIP. Termine che ricorre ben 435 volte in Gazzetta Ufficiale, nell’ambito di 115 provvedimenti che ne puntellano il ruolo di monopolista nazionale degli acquisti pubblici. Tra i tanti, spicca l’obbligo di inviare gli atti alla Corte dei Conti, in caso di acquisti fuori CONSIP, anche quando è evidente il vantaggio. Abbiamo previsto perciò il limite di 5.000 euro, al di sotto del quale non scatta l’obbligo".
«La differenza tra le regole AMAZON e quelle CONSIP - incalza Pinto - è sbalorditiva, in forza del pragmatismo anglosassone che punta ai risultati ed è mille miglia lontano dalle pastoie del bigottismo normativo che tanto frena lo sviluppo del nostro Paese. Da una parte, venditori accreditati solo in funzione del successo conseguito con i clienti. Dall’altra, imprese accreditate e messe in competizione sulla base delle mille regole del Codice dei contratti. Cui si sommano le centinaia pro CONSIP, con risultati sotto gli occhi di tutti, che hanno prodotto, nell’emergenza, il commissariamento di fatto da parte di INVITALIA, a sua volta, commissariata dal Generale Figliuolo. La pandemia, con il flop di apparati centrali, regionali e metropolitani insegna che la politica deve dettare le regole, non il contrario».
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