Anac: Linee guida sugli affidamenti in-house

di Redazione tecnica - 23/09/2021

Anac (Autorità Nazionale AntiCorruzione) ha reso noto ieri che nella seduta del Consiglio dell’8 settembre scorso ha approvato la proposta di Nuove Linee guida in fatto di affidamenti in-house per le società pubbliche.

Il documento fa seguito alla Consultazione on-line avviata da Anac il 12 febbraio 2021. Le nuove linee guida diventeranno operative dopo che il Consiglio di Stato, a seguito della richiesta inoltrata con nota del 14 settembre scorso, esprimerà il proprio parere. Alla richiesta lAnac ha allegato i risultati della Consultazione e nel dettaglio:

  • schema di linee guida
  • schema di relazione AIR
  • contributi pervenuti
  • parere ART
  • parere AGCM
  • parere Arera

Scelta dell’in-house supportata da valide motivazioni

Nelle linee guida è precisato che prima di ricorrere ad assegnazioni di appalti e concessioni in-house, le stazioni appaltanti dovranno fornire e rendere pubbliche con precise motivazioni di convenienza economica e sociale le ragioni che portano a scegliere l’in-house, invece della gara mettendo in grado anche cittadini e operatori economici esclusi dall’in-house di verificare e controllare se tali motivazioni esistano veramente, o sono soltanto uno strumento fittizio da parte di amministrazioni pubbliche e società controllate per evitare la gara.

Utilizzo ampio ed eccessivo dell’in-house

Anac dà indicazioni precise su come vanno rese pubbliche le ragioni che portano a scegliere l’in-house e ribadisce il principio che senza una motivazione adeguata l’affidamento di appalti e concessioni in-house è da considerarsi illegittimo. L’utilizzo ampio ed eccessivo, finanche indiscriminato, dell’in-house, che porta gli enti locali ad assegnare in affidamento diretto fino al 93% delle assegnazioni, lasciando alle gare per i servizi una quota irrisoria pari a soltanto il 5% del totale, ha spinto Anac a intervenire con le nuove linee guida.

L’Abuso dell’in-house

L’Anac evidenzia come l’abuso dell’in-house significa carenza di trasparenza, eccesso di discrezionalità, applicazione del processo senza gara a situazioni opache. Spesso poi le società affidatarie risultano prive di requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla normativa. E soprattutto non presentano chiare ragioni di convenienza economica per tale affidamento, mostrando più una volontà di evitare la gara e privilegiare l’assegnazione diretta. Tutto questo senza alcuna preventiva verifica comparativa che spieghi in quale posizione stiano gli affidamenti decisi rispetto al benchmark di settore.

70% della gestione dei rifiuti affidata con l’in-house

Nell’ambito della gestione dei rifiuti, per esempio, gli affidamenti in-house sono quasi il 70% del totale: settanta affidamenti su 105 nel quadriennio 2016-2020.

In allegato lo schema di linee guida affidamenti in-house unitamente alla Richiesta di parere al Consiglio di Stato.

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