Anac: pubblicato il nuovo Rapporto quadrimestrale sui contratti pubblici
di Redazione tecnica - 14/02/2022
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha pubblicato il rapporto quadrimestrale sui contratti pubblici relativo al periodo maggio-agosto 2021, redatto sulla base dei dati contenuti nella Banca Unica Nazionale aggiornati alla fine del mese di dicembre 2021. I dati fanno riferimento alle procedure di affidamento perfezionate (superiori a 40.000 euro), per cui è stato pubblicato un bando o è stata manifestata la volontà di affidare l’appalto.
La nuova analisi ANAC sui contratti pubblici: i dati del II quadrimestre 2021
Oltre alle premesse e al Focus finale, l'analisi è suddivisa in 4 sezioni:
- una sezione generale, contenente le statistiche aggregate dei contratti pubblici e un’analisi congiunturale su un periodo che comprende anche i quadrimestri dei tre anni precedenti;
- tre sezioni di dettaglio, in cui viene effettuata un’analisi comparata con i dati riferiti al quadrimestre dell’anno precedente con riferimento alle diverse tipologie di contratto (lavori, servizi e forniture), al settore, alle fasce di importo, alla tipologia di strumento di svolgimento delle procedure e alle modalità di scelta del contraente.
Le analisi sono state effettuate sulla base dei dati presenti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) aggiornati alla fine del mese di dicembre 2021.
Tutti i dati fanno riferimento alle procedure di affidamento (bandi e inviti di importo a base di gara pari o superiore a 40.000 euro) c.d. perfezionate, per le quali cioè è stato pubblicato un bando (nel caso di procedure aperte) o è stata inviata una lettera di invito (nel caso di procedure ristrette o negoziate) ovvero è stata manifestata la volontà di affidare l’appalto (nel caso di affidamenti diretti).
Inoltre, per ragioni di omogeneità e rappresentatività sono state escluse le procedure relative a:
- bandi aventi a oggetto servizi finanziari ed assicurativi, poiché per questi appalti le stazioni appaltanti spesso indicano un importo che non può essere considerato quello effettivo dell’appalto;
- bandi che,pur presenti nel sistema di monitoraggio dell’ANAC, non rientrano tra i contratti pubblici “classici” (ad es.: scelta del socio privato nella società mista, affidamento diretto a società in-house, affidamento diretto a società raggruppate/consorziate o controllate nelle concessioni di lavori pubblici);
- bandi relativi ad adesioni a convenzioni/accordi quadro, in quanto la loro inclusione nell’insieme di analisi, considerando la contemporanea presenza dei bandi “a monte” per la stipula di convenzioni/accordi quadro, produrrebbe una duplicazione degli importi;
- bandi che risultano essere stati annullati, cancellati o andati deserti.
Inoltre nel rapporto ANAC specifica che l'analisi potrebbe non ricomprendere alcuni appalti, anche di grande importo, che risultano o non ancora perfezionati nella BDNCP o esclusi in base ad uno dei criteri elencati. Inoltre, la data di riferimento è quella di pubblicazione risultante dal sistema SIMOG. Anche i dati relativi al precedente anno sono aggiornati a fine dicembre 2021.
Il quadro generale
Il 2° quadrimestre del 2021 è caratterizzato, rispetto al quadrimestre precedente, da una diminuzione, a livello di importo, delle forniture di circa il 36% (forniture che rappresentano circa il 37% dei circa 63 miliardi complessivi) ed un aumento dei lavori di circa 50% (lavori che rappresentano circa il 25% dei circa 63 miliardi complessivi). In termini di numeri i dati mettono in evidenza un aumento, rispetto al quadrimestre precedente, dei lavori di circa il 60% e una diminuzione delle forniture di oltre il 17%.
Appalti pubblici: tipologie di settore e di contratto
Rispetto al quadrimestre dell’anno precedente si registra una leggera diminuzione delle procedure del 2,3% in termini di importi, mentre in termini di numerosità un aumento di oltre il 32%. In particolare, si osserva un rilevante aumento del valore complessivo per i servizi pari a quasi il 78% e un decremento delle forniture e dei lavori pari rispettivamente a circa il 25% e il 22%
Fasce di importo
Rispetto al secondo quadrimestre dell’anno precedente si osserva una crescita per i settori ordinari di circa il 50% per la fascia di importo ≥ € 40.000 < € 150.000 e una diminuzione, per i settori speciali, rispettivamente di circa il 30% e il 31% per le fasce d’importo ≥ € 5.000.000 < € 25.000.000 e ≥ € 25.000.000.
A livello di numerosità si registra, per i settori ordinari, un aumento delle procedure di circa il 57% per la fascia di importo ≥ € 40.000 < € 150.000 e, per i settori speciali, un decremento delle procedure rispettivamente di circa il 24% e il 53% per le fasce d’importo ≥ € 5.000.000 < € 25.000.000 e ≥ € 25.000.000.
Scelta del contraente
L’analisi comparata per procedura di scelta del contraente mostra:
- un significativo incremento, in termini di importo, per le procedure ristrette nei settori ordinari
- un aumento degli affidamenti diretti sia nel settore ordinario che in quello speciale.
Rilevante crescita anche in termini di numerosità sia delle procedure ristrette che degli affidamenti diretti. Infine, si rileva che a livello di importo le procedure aperte e ristrette rappresentano ben il 73% circa rispetto al totale degli appalti, mentre le procedure negoziate con o senza previa pubblicazione del bando e gli affidamenti diretti rappresentano circa il 27%.
La situazione si capovolge a livello di numerosità delle procedure, in quanto le procedure aperte e ristrette rappresentano il 23% circa degli appalti, laddove le procedure negoziate con o senza previa pubblicazione del bando e gli affidamenti diretti rappresentano il 77% circa.
Focus sui comuni con più di 15mila abitanti
Infine, l’analisi contiene un approfondimento sugli appalti esperiti dai 745 Comuni con una popolazione di oltre 15.000 abitanti. Dai dati analizzati, si ricava che complessivamente, nel quadrimestre maggio-agosto 2021 i 745 Comuni in esame hanno espletato circa 8.000 procedure di affidamento per un valore di circa 6,6 miliardi di euro. Il 19,3% del valore complessivo è rappresentato da appalti avviati dai Comuni del Piemonte, mentre circa il 16,0% dai Comuni della Lombardia. A seguire i Comuni dell’Emilia-Romagna e del Lazio rispettivamente con il 10,3% e il 10,2% del valore complessivo degli appalti.
A livello di importo, sono stati espletati appalti soprattutto nel settore dei servizi (circa 4,3 Mld su totale complessivo degli appalti) seguiti dal settore dei lavori (circa 1,9 Mld sul valore complessivo degli appalti).
© Riproduzione riservata
- Tag: