Anagrafe abusi edilizi: il MIMS dice stop al “mattone sommerso”

di Redazione tecnica - 16/01/2022

Abusi edilizi, ovvero una delle piaghe dello Stato Italiano. E i nodi, in tempi di Superbonus e verifica dello stato legittimo, stanno venendo al pettine. Se da una parte il Governo, con il Decreto Semplificazioni, convertito in legge n. 108/2021 – ha chiarito i casi di decadenza dai benefici, dall’altro non abbassa la guardia e dichiara ufficialmente guerra al “mattone sommerso”, con l’istituzione dell’anagrafe abusi edilizi.

Anagrafe Abusi Edilizi: lo schema di decreto del MIMS

È stato infatti pubblicato lo schema di decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), che istituisce la Banca Dati Nazionale sull’Abusivismo Edilizio – o Anagrafe Abusi Edilizi: a 5 anni dalla legge di stabilità 2018, sono state finalmente fissate le regole per la creazione della B.D.N.A.E.

Essa sarà frutto dell’intervento di enti, amministrazioni e organi a qualunque titolo competenti in materia di abusivismo edilizio, che potranno condividere e/o trasmettere, esclusivamente tramite il sistema informatico dedicato, le informazioni relative agli illeciti accertati e ai provvedimenti emessi.

Come si legge nello schema di decreto, l’Anagrafe degli Abusi Edilizi è sviluppata con le seguenti finalità:

  • censire i manufatti abusivi presenti sul territorio nazionale per tutelare la corretta gestione, la sicurezza e la riqualificazione del territorio;
  • rendere disponibili i dati per la consultazione da parte delle amministrazioni pubbliche competenti in materia di abusivismo edilizio;
  • integrare ed omogeneizzare le informazioni e i dati anche territoriali disponibili presso le amministrazioni competenti;
  • agevolare la programmazione e il monitoraggio degli interventi di demolizione delle opere abusive da parte dei Comuni e la gestione del fondo di cui all’articolo 1, comma 26, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

In particolare, i contenuti dell'Anagrafe Abusi Edilizi sono costituiti dalle segnalazioni relative agli immobili e alle opere realizzati abusivamente, inviate dai Comuni tramite l'ufficio territoriale del governo ai sensi dell'articolo 31, comma 7, del D.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico per l’Edilizia).

C’è ancora però da fare prima della piena operatività della B.D.N.A.E.:

  • in prima battuta, l’Anagrafe degli Abusi Edilizi verrà appunto alimentata con i dati relativi agli immobili e alle opere realizzate abusivamente oggetto delle segnalazioni di cui articolo 31, comma 7, del D.P.R. n. 380/2001, ovvero i dati raccolti e pubblicati mensilmente nell'albo comunale dei beni realizzati in assenza di qualsiasi titolo edilizio. Nell’elenco entreranno anche le ordinanze di sospensione;
  • successivamente, entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto, la Direzione generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali, con la collaborazione della Direzione generale per la digitalizzazione, i sistemi informativi e statistici, avvierà, tramite tavoli congiunti, la ricognizione delle informazioni per la strutturazione della B.D.N.A.E. con il Ministero dell’interno, il Ministero della giustizia, il Ministero della transizione ecologica, il Ministero della cultura, il Ministero dell’economia e delle finanze, l’Agenzia delle entrate, nonché con le Regioni e i Comuni, rispettivamente attraverso il coordinamento delle Regioni in Conferenza Unificata e l’ANCI.

In questo modo si potranno strutturare le informazioni e renderle accessibili a tutti gli enti che si occupano di abusi. Si stima che per la condivisione delle informazioni, regolata da convenzioni, saranno necessari almeno 12 mesi. Tutte le informazioni della banca dati che verrà così costruita potranno essere utilizzate dalle altre amministrazioni anche per contrastare il sommerso: ad esempio, il Fisco potrà fare dei controlli incrociati per rilevare case mai dichiarate e procedere con la tassazione.

Monitoraggio e programmazione interventi di demolizione

Tramite l’Anagrafe è inoltre previsto il monitoraggio e la programmazione degli interventi di demolizione a carico del Fondo di cui all’articolo 1, comma 26, della legge 27 dicembre 2017, n. 205. La sezione è aggiornata con cadenza trimestrale dai soggetti responsabili degli interventi finanziati. Secondo la legge di Stabilità del 2018, le risorse per il fondo demolizioni ammontano a 10 milioni complessivi ripartiti in due anni, mentre alla realizzazione dell'Anagrafe degli abusi edilizi saranno destinati 500mila euro.



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Documenti Allegati

Schema di Decreto