Blocco cessione bonus edilizi: onorari professionali a rischio
di Gianluca Oreto - 28/02/2023
In edilizia, uno dei più grandi problemi delle professioni "intellettuali" sta nel valore percepito del loro lavoro. Un valore sottovalutato da tutti: dal committente che considera i professionisti come meri "prestatori di firma", passando dal legislatore che non conosce l'effetto di alcuni provvedimenti normativi, per arrivare al professionista stesso, vittima di sé stesso e della poca consapevolezza del suo ruolo sociale all'interno della società.
Il Decreto Legge
Mentre sulla poca consapevolezza dei committenti e del professionista occorrerebbero degli studi antropologici, per comprendere la distanza del legislatore dal mondo reale sarebbe sufficiente ricordare le ultime modifiche al d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia), arrivate a colpi di Decreti Legge (in molti ricorderanno le modifiche arrivate dal Decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, c.d. Decreto Semplificazioni).
Il filo conduttore che lega l'attività legislativa che norma il comparto dell'edilizia è rappresentato dallo strumento normativo utilizzato: il Decreto Legge. Un provvedimento d'urgenza emanato dal Governo, che entra in vigore il giorno dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (con effetti immediati) e che necessita di 60 giorni per essere convertito in legge dal Parlamento (che negli anni ha avuto sempre meno possibilità di incidere).
Non volendo tornare troppo indietro nel tempo e concentrandoci sui temi legati al superbonus e al meccanismo di cessione dei bonus edilizi, è possibile ricordare le copiose modifiche apportate agli artt. 119 e 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio). 24 correttivi alla normativa di rango primario di cui:
- 10 da arrivati da Decreti Legge;
- 11 da leggi di conversione;
- 3 dalle leggi di Bilancio per il 2021, 2022 e 2023.
Tra questi correttivi, alcuni risultano essere rappresentativi della distanza del legislatore dal reale funzionamento del comparto edile:
- il Decreto Legge 18 novembre 2022, n. 176 (Decreto Aiuti-quater), convertito con modificazioni dalla Legge 13 gennaio 2023, n. 6
- la Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023);
- il Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cessioni), in attesa di conversione in legge.
Abbiamo già scritto un approfondimento sullo stato dell'arte dopo il Decreto Cessioni, ciò che si vuole evidenziare in questo articolo è l'effetto diretto di questi ultimi provvedimenti sul lavoro dei progettisti.
Stop alle CILAS: gli effetti del Decreto Aiuti-quater
La prima versione (pre conversione in legge) del D.L. n. 176/2022:
- viene approvata dal Consiglio dei Ministri n. 4 del 10 novembre 2022;
- approda sulla Gazzetta Ufficiale 18/11/2022, n. 270;
- entra in vigore il 19 novembre 2022;
- prevede dei paletti per l'utilizzo del superbonus con aliquota al 110%.
I paletti riguardano la delibera condominiale di esecuzione dei lavori e la data di presentazione della CILAS entro il 25 novembre 2022.
Il principale effetto di questa norma è stato quello di "bersagliare" i professionisti di richiesta da parte dei committenti per la presentazione "tassativa" della CILAS entro il 25 novembre. Giorni di passione che i professionisti impegnati in queste pratiche ricorderanno molto bene.
La disposizione è stata successivamente modificata dalla Legge di Bilancio n. 197/2023 che ricordiamo:
- è stata pubblicata sul S.O. n. 43/L alla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2008;
- è entrata in vigore lo stesso giorno (essendo una legge);
- ha modificato la data della CILAS necessaria ai condomini per mantenere l'aliquota al 110%, portandola al 31 dicembre 2022, purché la delibera di esecuzione dei lavori risulti approvata entro il 18 novembre 2022.
Anche in questo caso, con un preavviso di appena 2 giorni, i professionisti si sono ritrovati a dover completare le pratiche di CILAS per la loro presentazione entro il 31 dicembre 2022.
Stop alla cessione del credito: gli effetti del Decreto Cessioni
Il Decreto Cessioni ha almeno due record:
- viene approvato dal Consiglio dei Ministri, firmato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 febbraio 2023 (primo record);
- è costituito da appena 3 articoli che risultano essere chiari e difficilmente interpretabili (secondo record)
- entra in vigore il 17 febbraio 2023 prevedendo il blocco della cessione con alcune eccezioni ma, certamente, per tutti gli interventi assentiti con CILAS o altro titolo a partire da questa data.
Gli effetti sulla progettazione sono gravi ed evidenti. Tutti i professionisti impegnati da mesi in attività come:
- sopralluoghi;
- verifiche documentali;
- audit preliminari;
- progettazione energetica;
- progettazione strutturale;
- redazione di computi metrici;
- ....
si ritrovano di colpo ad aver lavorato per dei progetti che, senza la presentazione della CILAS entro il 16 febbraio 2023, non vedranno mai la luce. In questo caso, mentre a novembre i contribuenti si sono ritrovati nella condizione di dover scegliere se proseguire gli interventi con l'aliquota diminuita al 90%, la decisione risulta essere più netta e gravosa
L'impossibilità di utilizzare sconto in fattura e cessione del credito, unita alla necessità di avere:
- capacità economica per avviare l'intervento;
- capienza economica per portare in detrazione le spese;
hanno avuto l'effetto di bloccare ogni discussione circa l'avvio degli interventi.
Un effetto che si ripercuote direttamente sull'attività dei progettisti e sul loro onorario che potrà:
- essere saldato direttamente dai committenti che ne riconoscono il valore;
- portare a numerosi contenzioni con quei committenti che non hanno compreso che la presentazione della CILAS è solo la punta del classico iceberg.
Conclusioni
Gli effetti sul mondo della progettazione saranno comunque devastanti: da una parte sarà vanificato il lavoro di migliaia di progettisti, dall'altra è chiaro che saranno tanti i contenzioni previsti.
Pesanti saranno le ripercussioni anche per le imprese di costruzione che evidentemente avevano pianificato la loro attività sulla base di una misura con scadenza fine 2025, che il Governo ha deciso (senza alcuna discussione o confronto) di bloccare in 1 giorno.
Da rilevare che solo dopo la pubblicazione del D.L. n.11/2023, il Governo ha attivato un'attività di interlocuzione con i rappresentanti del comparto delle costruzione che avranno la possibilità di intervenire in sede di conversione in legge, ovvero dopo che i giochi sono ormai terminati.
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