Bonus casa: cosa cambia dopo il 12 novembre 2021?
di Redazione tecnica - 21/12/2021
Sto seguendo un intervento di ristrutturazione edilizia di un appartamento che utilizzerà il bonus casa 50%. Come devo comportarmi con l'asseverazione di congruità delle spese sostenute visto che il cliente ha scelto un parquet il cui costo supera quello del prezzario regionale?
Bonus casa: le asseverazioni dopo il Decreto anti-frode
Oggi proviamo a rispondere, o quanto meno a ragionare, su una delle tantissime domande che ci arrivano dopo l'entrata in vigore del Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto anti-frode). Un Decreto che, benché sia entrato in vigore il 12 novembre 2021, ha delle evidenti ricadute retroattive su tutti gli interventi che prevedono detrazioni fiscali avviati precedentemente queste data.
Ricordiamo, infatti, che il Decreto anti-frode ha previsto nuovi adempimenti per chi utilizzando i principali bonus edilizi oltre il superbonus 110% (come bonus casa, ecobonus, sismabonus, bonus facciate), decide di optare per sconto in fattura o cessione del credito. In questi casi il contribuente dovrà dotarsi:
- di visto di conformità che attesta la sussistenza della documentazione di accesso al bonus edilizio;
- di asseverazione di congruità delle spese sostenute realizzata da un tecnico abilitato sulla base di quanto previsto all'art. 119, comma 13-bis del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).
Il richiamato comma 13-bis prevede che per l'asseverazione di congruità delle spese sarà emanato un Decreto del Ministero della Transizione Ecologica che stabilirà dei costi massimi per "talune categorie di beni". Nelle more "la congruità delle spese è determinata facendo riferimento ai prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome, ai listini ufficiali o ai listini delle locali camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura ovvero, in difetto, ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi".
L'asseverazione di congruità delle spese sostenute
Anche i contribuenti che optano per il classico bonus del 50% previsto all'art. 16 del Decreto Legge n. 63/2013 (bonus casa o bonus ristrutturazioni edilizie), nel caso scelgano di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito, dovranno fare particolare attenzione alle spese.
Il Decreto anti-frode, infatti, ha previsto una vera e propria stretta nel caso di utilizzo delle opzioni alternative. In questi casi sostanzialmente lo Stato ti finanzia, tramite il soggetto che fa lo sconto o che acquista il credito, il 50% delle spese sostenute ma a patto che i costi non superino quelli previsti dai prezzari regionali.
Alcune considerazioni:
- è legittimo che uno Stato metta dei limiti a delle detrazioni fiscali che in alcuni casi ha generato aumenti ingiustificati dei costi per "taluni beni";
- è inopportuno che tali freni siano posti in corsa d'opera colpendo soprattutto i contratti già in essere;
- è indispensabile che la congruità delle spese possa essere verificata in primis attraverso le analisi dei prezzi che dovrebbero rappresentare la modalità più veritiera di stimare un costo.
Bonus casa: come asseverare una spesa aggiuntiva?
Come detto, con l'asseverazione di congruità delle spese lo Stato ha deciso di porre dei limiti alle detrazioni. Nulla vieta, però, che un contribuente possa scegliere autonomamente di spendere di più.
Nel caso sottoposto alla posta di LavoriPubblici.it, in particolare,nulla vieta che l'impresa possa dividere in due la fattura:
- in una inserirà il prezzo a metro quadro limite previsto dal prezzario regionale;
- nell'altra inserirà la parte di prezzo aggiuntiva che il cliente dovrà pagare senza avere accesso ad alcuna detrazione fiscale.
Bonus casa e asseverazione di congruità: la Legge di Bilancio 2022
La migliore risposta ai lettori che ci fanno questa domanda è, però, un'altra. È alle battute finali la discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio 2022. Sulle detrazioni fiscali i temi i ballo sono ancora tanti. Tra questi l'abrogazione del Decreto anti-frode che sarà inserito integralmente, ma con molte modifiche, il Legge di Bilancio.
Le disposizioni su cui si sta ancora discutendo riguardano sia il superbonus (e la tanto agognata modifica) che le altre detrazioni fiscali. Su queste si parla di tetti di spesa sotto i quali non sarà necessaria l'asseverazione delle spese.
I tempi sono molto ristretti ma, al momento, aspettare qualche giorno (considerato che la Legge di Bilancio andrà in Gazzetta entro il 31 dicembre 2021) non dovrebbe essere una cattiva idea.
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