Categorie scorporabili nei lavori pubblici: tutte le categorie SOA a qualificazione obbligatoria

di Redazione tecnica - 11/02/2025

Le modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 209/2024 (Correttivo 2024) al D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti) sono numerose e di notevole portata. Tuttavia, il mancato inserimento di un periodo transitorio ha trasformato l’adeguamento delle stazioni appaltanti e degli operatori economici in una vera e propria “corsa contro il tempo”, una situazione tanto prevedibile quanto evitabile.

Correttivo codice appalti: l’assenza di un transitorio

È opportuno ricordare che, a differenza dei Decreti Legge — provvedimenti d’urgenza con effetto immediato — i Decreti Legislativi sono atti normativi emanati dal Governo su delega del Parlamento e possono, anzi dovrebbero, prevedere un’entrata in vigore “differita”. Una scelta che garantirebbe un tempo minimo di adattamento e aggiornamento alle nuove disposizioni.

Pur comprendendo l’urgenza di correggere norme destinate a diventare operative dal 1° gennaio 2025 (come l’art. 43, comma 1), resta inaccettabile che un correttivo così voluminoso venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale e reso immediatamente efficace il 31 dicembre 2024, a cavallo di un periodo festivo che già di per sé complica la gestione ordinaria.

Una scelta che rappresenta l’ennesimo esempio di “follia normativa” che mette a dura prova la capacità di pianificazione e operatività degli addetti ai lavori. Una decisione che meriterebbe il cartellino rosso, perché denota una grave mancanza di “educazione normativa” da parte del legislatore. Un atto di tale impatto avrebbe richiesto non solo maggiore attenzione, ma soprattutto un maggiore rispetto per chi, ogni giorno, deve tradurre la norma in operatività concreta.

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