Codice degli Appalti 2023 e affidamenti diretti: l’allarme di ANAC
di Redazione tecnica - 24/04/2023
Sebbene entrato in vigore dal 1° aprile 2023, il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023) sarà operativo dal 1° luglio 2023 e, a parere di Anac, entro questa data sarà necessario procedere con alcune modifiche funzionali a evitare una procedura di infrazione europea.
Nuovo Codice dei Contratti Pubblici: le soglie per servizi di supporto al RUP
Secondo l’Autorità, è necessario modificare l’art. 15, comma 6, laddove è previsto che il Responsabile unico del procedimento possa affidare direttamente, scegliendo quindi senza confrontare alcun preventivo, in maniera discrezionale, servizi a supporto della propria attività.
Il limite assegnato al RUP per questi affidamenti diretti è che non superi l’1% dell’importo posto a base di gara.
I servizi che il Responsabile unico può assegnare direttamente riguardano la struttura di supporto di cui il RUP può dotarsi per procedere con la gara. Si parla, quindi, di servizi tecnici o legali, che lo possano aiutare a gestire al meglio l’appalto. Per le opere, il tetto massimo stabilito dalla Ue è 5,382 milioni di euro, entro cui si può procedere senza gara; per i servizi il tetto è 215mila euro.
Se si guarda alla norma testuale, essa dispone di fatto che, per gli appalti di importo più elevato, saranno a disposizione dei Responsabili Unici del Procedimento, cifre di molto superiori ai 215mila euro previsti come limite per i servizi dalle direttive europee.
Affidamenti diretti per servizi di supporto al RUP: il parere di ANAC
Come ha specificato il presidente di ANAC, Giuseppe Busia, se si pensa all’appalto della telemedicina che assegna 700 milioni di euro, questo significa consentire al RUP di assegnare direttamente servizi per 7 milioni di euro; oppure, in riferimento ad alcune tratte dell’alta velocità ferroviaria, del valore di 1-2 miliardi di euro, con l’attuale norma il RUP può fare affidamenti diretti fino a 10-20 milioni di euro.
Tale soglia, spiega Busia, andrà, pertanto, modificata per non incorrere in una procedura di infrazione comunitaria, evidenziando la disponibilità di ANAC alla piena collaborazione con il Governo per questo e altri eventuali aggiustamenti al Codice che possano rivelarsi necessari da qui all’1 luglio 2023.
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