Codice Appalti e revisione dei prezzi: costituito tavolo tecnico al MIT

28/12/2023

Dopo il periodo di "passione" vissuto a seguito della pandemia e alle semplificazioni e modifiche a tempo previste dai vari Decreti Semplificazioni, il nuovo D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti) ha definito un meccanismo di revisione dei prezzi obbligatorio per tutte le procedure di affidamento.

Il meccanismo di revisione dei prezzi

Mentre, infatti, il precedente D.Lgs. n. 50/2016 prevedeva la possibilità di inserire all'interno dei documenti di gara iniziali le clausole di revisione dei prezzi (art. 106), con il nuovo Codice Appalti lo prevede come obbligo che non alteri la natura generale del contratto o dell’accordo quadro ma che si attivi in presenza di determinate circostanze.

Entrando nel dettaglio, l'art. 60, comma 2 del D.Lgs. n. 36/2023 prevede che queste clausole si attivino "al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva che determinano una variazione del costo dell’opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiore al 5 per cento dell’importo complessivo e operano nella misura dell’80 per cento della variazione stessa, in relazione alle prestazioni da eseguire".

Proprio perché si tratta di condizioni oggettivi, la scelta è stata quella di ancorare la determinazione della variazione dei costi e dei prezzi, utilizzando i seguenti indici sintetici elaborati dall’ISTAT:

  • con riguardo ai contratti di lavori, gli indici sintetici di costo di costruzione;
  • con riguardo ai contratti di servizi e forniture, gli indici dei prezzi al consumo, dei prezzi alla produzione dell’industria e dei servizi e gli indici delle retribuzioni contrattuali orarie.

Il comma 4 dell'art. 60 citato ha, altresì, previsto l'emanazione di un provvedimento adottato dal Ministero dell’infrastrutture e dei trasporti che, sentito l’ISTAT, individui eventuali ulteriori categorie di indici ovvero ulteriori specificazioni tipologiche o merceologiche delle categorie di indici individuate nell’ambito degli indici già prodotti dall’ISTAT.

Il tavolo tecnico al MIT

A tale scopo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha costituito un tavolo tecnico, presieduto dal viceministro Edoardo Rixi, a cui hanno aderito i rappresentanti delle stazioni appaltanti, delle centrali di committenza e degli operatori economici che operano sia nel settore dei lavori sia in quello dei servi e forniture.

L’obiettivo del nuovo tavolo tecnico è quello di promuovere un confronto sulle modalità attuative del nuovo meccanismo di revisione dei prezzi previsto dall’art. 60 del nuovo Codice. In una nota pubblicata il MIT precisa che "Ferma restando l’attività istruttoria già avviata dall’Istat, il Tavolo punta ad approfondire metodologie e criteri di elaborazione dei nuovi indici sintetici di aggiornamento dei costi e dei prezzi, con l’intento di corrispondere con sempre maggiore aderenza e concretezza agli effettivi andamenti economici dei differenti mercati di riferimento. Con una corretta quantificazione a priori dell’equilibrio tra costo pubblico dell’appalto e remunerazione degli operatori economici è possibile ridurre il rischio di contenziosi, incertezze nella fase esecutiva e modifiche dei contratti in corso d’opera".



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