Avvalimento: sentenza Corte europea e segnalazione Anac

di Redazione tecnica - 30/08/2021

L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha inviato il 4 agosto al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato ed al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, l’atto di segnalazione n. 3 del 28 luglio 20211 con cui ha sottolineato l’opportunità di modificare i commi 1 e 11 dell’articolo 89 del codice degli appalti, in relazione al cosiddetto ‘avvalimento’, al fine di allineare la disciplina alle indicazioni della Commissione europea. Questo anche a seguito della procedura di infrazione verso l’Italia e alla decisione della Corte di Giustizia europea resa con sentenza del 3 giugno 2021. In particolare, è stata suggerita l’opportunità di eliminare la previsione che impone, nei casi di utilizzo delle competenze di un soggetto terzo (l’avvalimento), l’esclusione del concorrente in relazione a false dichiarazioni rese dall’impresa ausiliaria, senza consentirne la sostituzione.

Inoltre, è stato suggerito di chiarire che il divieto di ricorso all’istituto dell’avvalimento non si estende all’appalto nel suo complesso, ma è riferito soltanto agli specifici lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica compresi nell’appalto (categorie super-specialistiche).

Infine, il Governo e il Parlamento sono stati invitati ad una riflessione sui divieti di avvalimento a cascata, tutelando, da un lato, la massima partecipazione alle procedure di affidamento e, dall’altro, il corretto svolgimento delle operazioni di gara e il mantenimento, in capo a tutti i soggetti coinvolti, della responsabilità in relazione alla prestazione dedotta in contratto.



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