Codice della Ricostruzione: approvato il disegno di legge

di Redazione tecnica - 17/03/2025

Un passo in avanti fondamentale per il Paese che mette fine a una frammentazione normativa di particolare complessità: così il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha definito, esprimendo la propria soddisfazione, il via libera definitivo del Senato al Disegno di Legge contenente il nuovo Codice della Ricostruzione.

Codice della Ricostruzione: approvato il disegno di legge 

Un provvedimento atteso da anni, che mira a rendere più efficace e veloce la gestione delle emergenze post-calamità, con l’adozione di un quadro normativo finalmente chiaro, snello e coordinato.

Uno dei problemi storici delle ricostruzioni post-sisma è stato l’eccessivo frazionamento normativo e burocratico, con regole diverse a seconda delle emergenze e dei territori coinvolti. Il Codice della Ricostruzione introduce un sistema normativo unico e stabile, con criteri certi e procedure più snelle che permetteranno di accelerare la progettazione e l’esecuzione degli interventi.

La riforma, promossa dal Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci e sostenuta dal Commissario Straordinario del Governo per il sisma 2016, sen. Guido Castelli, si basa sulle buone pratiche già sperimentate nella ricostruzione dell’Italia centrale dopo il terremoto del 2016, consolidandole in un modello organico e replicabile su tutto il territorio nazionale.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale per il nostro Paese – dichiara Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI – perché finalmente introduce criteri certi, tempi snelli e maggiore coordinamento tra istituzioni e professionisti tecnici. L’Italia ha bisogno di strumenti operativi chiari e di norme uniformi per garantire a cittadini, imprese e amministrazioni locali interventi veloci e sicuri. La prevenzione, infatti, si realizza anche attraverso una buona ricostruzione, fatta con regole precise e professionalità adeguate».

Il ruolo centrale dei professionisti tecnici nella ricostruzione

Un altro aspetto cruciale del nuovo Codice riguarda il ruolo delle professionalità tecniche: il provvedimento punta a valorizzare le competenze degli ingegneri e degli altri professionisti del settore, garantendo una gestione più efficace grazie a una maggiore sinergia tra istituzioni e Ordini professionali.

«Il Codice della Ricostruzione risponde concretamente alle richieste che la categoria degli ingegneri ha posto fin dall'inizio del percorso normativo – afferma Alberto Romagnoli, Consigliere del CNI con delega alla Ricostruzione post-Sisma –. La collaborazione istituzionale con gli Ordini territoriali, il Tavolo Tecnico Sisma e tutte le professioni tecniche coinvolte, insieme alla promozione di aggregazioni stabili tra professionisti, consentirà di accelerare ulteriormente i tempi delle procedure e migliorerà la qualità complessiva della progettazione e dell'esecuzione degli interventi».

Un modello normativo uniforme per superare la frammentazione

Con il nuovo Codice si supera definitivamente la frammentazione delle normative sulla ricostruzione, che in passato ha rallentato l’azione pubblica e reso più complesso il lavoro dei tecnici e delle amministrazioni locali. Si tratta di un modello unificato, che permette di intervenire in maniera più tempestiva ed efficace su tutto il territorio nazionale.

«Questo nuovo Codice è un risultato storico per il Paese – conclude il Presidente del CNI, Angelo Perrini – poiché garantisce certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali, assicurando una risposta omogenea e tempestiva su tutto il territorio nazionale. La nostra categoria professionale continuerà a garantire il massimo impegno per accompagnare questa nuova fase, assicurando qualità, competenza e rigore tecnico nella ricostruzione e nella prevenzione».

E ribadisce la disponibilità del CNI a lavorare al fianco delle istituzioni nazionali e locali affinché il Codice della Ricostruzione diventi un modello di efficienza e un riferimento stabile per il futuro.



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