Compensi professionali e tutela equo compenso, pubblicato il Dossier ANCE
di Redazione tecnica - 07/10/2022
L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha pubblicato un nuovo dossier contenente gli adempimenti introdotti a tutela del lavoro svolto dai professionisti che esercitano attività per conto di privati o imprese, oltre a indicare quale documentazione occorre allegare alle istanze presentate dai privati alla pubblica amministrazione.
Compensi professionali e tutela equo compenso: il dossier ANCE sulle norme regionali
Nel documento ANCE evidenzia come su 20 regioni, sono 14 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, Sicilia, e Toscana) quelle che hanno emanato questa tipologia di norme. Con l’obiettivo di garantire il pagamento delle prestazioni professionali, le disposizioni prevedono ulteriori oneri documentali nell’ambito di procedimenti di varia natura, avviati da privati con la pubblica amministrazione, compresi quelli in materia urbanistico-edilizia, ambientale e attività commerciali.
Una parte del dossier è dedicata alle specifiche disposizioni che le Regioni hanno dettato a salvaguardia, nell’ambito delle procedure ad evidenza pubblica per l'affidamento di servizi e incarichi professionali, della tutela del lavoro autonomo e del rispetto dell'applicazione del generale principio dell'equo compenso, con divieto di inserimento di clausole vessatorie nei contratti con i professionisti già previsto a livello nazionale. In particolare, le pubbliche amministrazioni affidatarie devono garantire che i compensi professionali siano determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professioni oppure siano determinati in modo proporzionato alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali.
Considerato che le diverse norme regionali hanno contenuto quasi identico, nel dossier si è posto l’accento sulle differenze più rilevanti.
Gli adempimenti di privati e imprese per il pagamento dei professionisti
ANCE segnala che in generale, un privato o un’impresa che si avvale della prestazione di un professionista deve allegare alla documentazione già prevista:
- la lettera di affidamento dell’incarico al professionista sottoscritta dal committente
- copia del documento di identità.
Questo vale nei casi di presentazione a una pubblica amministrazione di:
- un’istanza autorizzativa;
- un’istanza ad intervento diretto;
- un’istanza di deposito.
Si tratta di una formula utilizzata in quasi tutte le leggi regionali, che, secondo ANCE, induce a ritenere che tale procedura valga anche per procedimenti amministrativi urbanistico-edilizi e ambientali, salvo esclusioni ed eccezioni per le varie Regioni che vengono poi specificate nel dettaglio.
Per esempio, nella Regione Sicilia per procedimenti riguardanti gli interventi di cui agli articoli 119 e 121 del D.L. n. 34/2020 (Superbonus 110%) è stato previsto un regime differente nel caso in cui il committente non abbia già corrisposto integralmente il compenso dovuto. Ulteriori eccezioni, specificate nel dossier. si rilevano in Abruzzo, Liguria, Umbria e Piemonte.
Conclusione del procedimento: gli adempimenti amministrativi
A conclusione del procedimento, l’Amministrazione acquisisce, al momento della fine lavori o comunque alla conclusione dell’iter amministrativo, oppure al momento della ricezione di istanze per intervento diretto, l’autodichiarazione del professionista che ha sottoscritto gli elaborati progettuali, redatta nelle forme di cui al D.P.R. 445/2000 (o secondo il modello regionale laddove predisposto) attestante il pagamento dei correlati compensi da parte del committente.
La mancata presentazione della dichiarazione attestante il pagamento costituisce motivo ostativo per il completamento dell’iter fino all’avvenuta integrazione. La documentazione è richiesta dagli uffici pubblici interessati dall’iter attivato.
Seguono le eccezioni previste nelle diverse normative regionali, riguardanti Basilicata, Campania e Veneto.
Tutela prestazioni professionali ed equo compenso: i riferimenti normativi regionali
Infine, nel documento viene fornito il riferimento normativo per ciascuna Regione che ha introdotto nel proprio ordinamento la specifica disciplina a tutela dell'equo compenso.
Regione |
Normativa di riferimento |
Abruzzo |
|
Basilicata |
L.R. n. 41/2018 (come modificata da L.R. 59/2021) “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all’evasione fiscale” |
Calabria |
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Campania |
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Lazio |
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Liguria |
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Marche |
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Piemonte |
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Puglia |
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Umbria |
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Valle d’Aosta |
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Veneto |
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Sicilia |
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Toscana |
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