Condono edilizio: novità in vista?
di Redazione tecnica - 25/09/2023
Se ne parla ormai da anni (l'ultimo è di 20 anni fa), se ne sta discutendo nuovamente negli ultimi giorni dopo le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, durante un convegno organizzato da Confedilizia. Stiamo parlando di un nuovo condono edilizio, una parola che ha sempre visto schierare fazioni contrapposte tra loro, senza alcuna volontà di sedere attorno ad un tavolo per provare a comprendere cosa fare del patrimonio immobiliare esistente.
Lo stato di salute del patrimonio immobiliare
"Che patrimonio immobiliare abbiamo?" chiede provocatoriamente il Ministro Salvini in riferimento allo stato di salute di un edificato certamente non esente da criticità che tutti si ostinano a far finta che non esistano (salvo ammettere tutte le problematiche che ne conseguono). Una domanda che fa il paio ad un'altra "Lo dico senza ipocrisia, ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto?".
L'idea, sviluppata dal Ministro Salvini, è quella di abolire la doppia conformità e consentire la sanatoria non di opere completamente abusive (sulle quali insiste per la demolizione), ma per quelle piccole difformità che intasano gli uffici tecnici da decenni e sulle quali sarebbe più utile per tutti consentire una regolarizzazione. L'obbligo sarebbe quello di dimostrare la conformità dell'abuso alla normativa attuale e pagare una sanzione da 516 a 5.164 euro. "Perché guardare al passato quando le carte sono difficili da reperire?" chiede il Ministro delle Infrastrutture.
Domande e proposte che faranno certamente discutere, soprattutto in vista della definizione della riforma del Testo Unico Edilizia (d.P.R. n. 380/2001), all'interno del quale è prevista una copiosa rivisitazione dell'istituto dell'accertamento di conformità.
Anche Forza Italia insiste
Sulla sanatoria dei piccoli abusi "ci vuole una riflessione: il centrodestra la sta facendo, con pragmatismo e senso di responsabilità". Queste le parole di Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici.
"Gli abusi edilizi, per vari motivi, ci sono stati e ancora ci sono nelle nostre città - spiega la deputata di Forza Italia Mazzetti - e rappresentano un rischio per la sicurezza oltre che una responsabilità alla quale la politica non può sottrarsi. Non solo, molti comuni italiani sono sommersi dalle domande per i condoni edilizi del 1985 ancora inevase, che andranno smaltite più prima che poi sia per motivi operativi ed economici".
"Insomma, il problema non va evitato - rimarca la Mazzetti - va affrontato seriamente, partendo da una fotografia dell'esistente, con una sanatoria per gli abusi minori: l'occasione e' data dalla modifica del testo unico sull'edilizia, nel quale, attraverso la nuova legge delega, deve trovare spazio una revisione completa della sanatoria, partendo dalla proposta di eliminare la doppia conformità; questa è una di quelle allo studio del dipartimento".
"Per una pianificazione urbana intelligente - conclude Erica Mazzetto - un passaggio indispensabile è sanare il pregresso, con norme chiare, definite, pragmatiche, come vuole Forza Italia con il disegno di legge presentato al Senato".
Il superbonus e la spesa dello Stato
Un piccolo accenno anche sul superbonus sul quale il Ministro Salvini afferma solo "130 miliardi per intervenire sul 3% del patrimonio immobiliare", senza però ricordare che questa spesa è stata avvallata da tutte le forze parlamentari (Lega inclusa), a seguito delle semplificazioni volute con il Decreto Legge n. 77/2021 e della continua proroga dell'orizzonte temporale che ha modificato l'originaria finestra di 1 anno e mezzo in oltre 3 anni.
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