Condono edilizio e sanatoria su immobili abusivi: interviene il Consiglio di Stato

di Redazione tecnica - 13/02/2025

Un'opera abusiva condonata può essere oggetto di nuovi interventi edilizi? È possibile ottenere una sanatoria di conformità su un manufatto già condonato? Quali sono i limiti della compatibilità paesaggistica per le costruzioni abusive?

Condono edilizio e accertamento di conformità: la sentenza del Consiglio di Stato

Sono solo alcune delle domande che spesso si pongono tecnici e amministrazioni locali quando si trovano a gestire pratiche edilizie legate a edifici condonati. A chiarire il quadro normativo ci ha pensato il Consiglio di Stato con la sentenza del 22 gennaio 2025, n. 482, nella quale viene ribadito un principio chiave: Il condono edilizio non rende l’opera condonata legittima, ne evita solo la demolizione e ne consente il trasferimento, che sarebbe altrimenti vietato.

Ne deriva che:

  • le opere condonate non possono costituire il presupposto per la realizzazione di ulteriori interventi edilizi, che ne mutuano inevitabilmente la natura illegittima. Si finirebbe altrimenti per attribuire al titolo edilizio rilasciato una sorta di “ultrattività indeterminata”, cioè un'estensione oggettiva e temporale che va ben al di là dei limiti indicati nella normativa in materia (ovvero le tre leggi sul condono: legge n. 47/1985, legge n. 724/1994 e legge n. 326/2003);
  • debbono quindi ritenersi ammissibili, sui beni oggetto di condono edilizio, solo gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e risanamento conservativo, per mera coerenza con il consenso che il legislatore ha dato al mantenimento delle opere medesime.

 

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