Correttivo Codice: ANAC sul nuovo decreto legislativo
di Redazione tecnica - 08/01/2025
È già in vigore il d.Lgs. n. 209/2024, che ha introdotto numerose modifiche al “nuovo” Codice dei Contratti Pubblici di cui al d.Lgs. n. 36/2023. Un provvedimento che ha sicuramente complicato la lettura normativa, con un rimando agli articoli di non semplice consultazione, e le cui soluzioni per altro non hanno lasciato del tutto contenti istituzioni e operatori del settore.
Modifiche al Codice: ANAC soddisfatta?
Non sembra però andare in questo senso la valutazione dell’ANAC, che in un post ha cercato di sintetizzare i passaggi fondamentali del nuovo decreto che incidono direttamente sull’attività e sulle competenze dell’Autorità, e da cui traspare una considerazione sostanzialmente positiva in relazione a:
- rafforzamento dei controlli;
- linee guida e regolamenti obbligatori;
- sistema di qualificazione delle imprese;
- banca dati nazionale;
- collaborazione istituzionale;
- interventi diretti.
L’Autorità disporrebbe adesso di nuovi poteri per individuare tempestivamente i rischi di corruzione ed effettuare controlli più ampi sulle procedure di gara e sull’esecuzione dei contratti, con l’obiettivo di prevenire eventuali irregolarità.
Non solo: ANAC ricorda che ha facoltà di emettere linee guida vincolanti per le stazioni appaltanti e formulare regolamenti uniformi su scala nazionale. In questo caso l’obiettivo è garantire uniformità nelle procedure e nella loro applicazione, anche per ridurre contenziosi.
Poteri di supervisione confermati nel sistema di qualificazione, con l’introduzione di criteri trasparenti e rigorosi e l’attivazione di un monitoraggio continuo sul possesso dei requisiti.
Altro punto fondamentale la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici: cuore pulsante nell’operatività delle stazioni appaltanti, rappresenta il punto di riferimento univoco per l’inserimento, la gestione e il monitoraggio di gare e contratti, garantendo trasparenza e tracciabilità per tutti gli attori del sistema.
Infine, ANAC segnala il rafforzamento del coordinamento in materia di informazioni sugli operatori economici con altre amministrazioni, quali Guardia di Finanza, Magistratura e Agenzia delle Entrate. Non solo: in caso di gravi violazioni, l'Autorità potrà commissariare i contratti, oppure sospendere gare e appalti irregolari.
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