Costi della manodopera, le incertezze del correttivo al Codice Appalti

di Gianluca Oreto - 16/01/2025

Tra i principali trend del biennio 2023-2024 nel settore degli appalti pubblici, spicca il tema del ribasso dei costi della manodopera. Una questione complessa che, al pari dell’eterno dibattito su “chi è nato prima, l’uovo o la gallina”, ha acceso un vivace confronto tra operatori economici, stazioni appaltanti e giurisprudenza.

Costo della manodopera e Contratti collettivi

Un tema sul quale ci saremmo attesi un maggiore impatto dal recente D.Lgs. n. 209/2024 di modifica del D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti) che, però, si è limitato (cervelloticamente) ad intervenire su un argomento a questo collegato: i contratti collettivi.

In particolare, il correttivo ha:

  • modificato l’art. 11 (Principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore. Inadempienze contributive e ritardo nei pagamenti
  • inserito l’Allegato I.01 che disciplina i criteri e le modalità per l'individuazione, nei bandi, negli inviti e nella decisione di contrarre, del contratto collettivo nazionale e territoriale da applicare al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni.

Benché sia apprezzabile il tentativo di ordinare il tema dei contratti collettivi, resta evidente che gli operatori economici avrebbero auspicato un intervento più incisivo sui costi della manodopera, anche in considerazione della mole di giurisprudenza amministrativa che non ha ancora definito con chiarezza i contorni della questione.

CONTINUA A LEGGERE

© Riproduzione riservata