Crediti incagliati: il MEF chiamato a rispondere
di Redazione tecnica - 12/09/2024
Uno degli aspetti più controversi, ma soprattutto più gravi, della progressiva e oramai pressocché totale chiusura dei canali per la cessione del credito è quel cumulo di “crediti incagliati” nei cassetti fiscali di privati e imprese, e sui quali è sceso il silenzio da parte delle istituzioni.
Crediti incagliati: nuova interrogazione al MEF
Silenzio che non è sinonimo di soluzione al problema, ma solo di un tentativo di rimandare la questione. Lo dimostra la lettera inviata a fine luglio dall’Associazione Esodati del Superbonus al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nella quale è stata evidenziata la piena disponibilità offerta a giugno dal dicastero nel risolvere un drammatico problema di incapienza, ma al quale, di fatto, non è seguita alcuna azione concreta.
Adesso, la nuova interrogazione a risposta scritta 4-03366, presentata dagli on. Agostino Santillo ed Emiliano Fenu al MEF, cerca di riportare l’attenzione sulla questione, ricordando anche alcuni passaggi salienti dell’ultimo anno:
- nella risposta all'interrogazione 5-01625 del 13 novembre 2023, l'Agenzia delle Entrate ha fornito una esaustiva tabella relativa all'utilizzo dei crediti d'imposta edilizi dall'ottobre 2020 al 14 novembre 2023, dando evidenza anche del residuo di crediti da utilizzare rispetto ai crediti maturati;
- in risposta a successive interrogazioni presentate nel corso dell'anno 2024 (si veda interrogazione 3-01011 dello scorso 21 marzo, presentata al Senato dal senatore Mario Turco), il MEF ha evidenziato che «per quanto riguarda la questione dei cosiddetti crediti incagliati, le quote di crediti riferibili alle annualità scadute indicano che la perdita è molto contenuta e definita da Eurostat come trascurabile ai fini della classificazione statistica»;
- il Ministero ha altresì precisato che la predetta quota di crediti non utilizzati «potrebbe essere riconducibile al fenomeno delle frodi e dei crediti illegittimi»;
- in buona sostanza, anche alla luce di quanto contenuto nella nota predisposta da Eurostat dello scorso 4 luglio 2024, i crediti d'imposta risulterebbero quasi interamente compensati, fatta eccezione per una quota da considerarsi «trascurabile» alla luce e ai fini della classificazione ai fini del bilancio pubblico.
Crediti edilizi: a quanto ammontano e quali sono scaduti?
Sulla base di queste premesse, nell’interrogazione si chiede al MEF un aggiornamento in merito ai dati relativi ai crediti d'imposta edilizi contenuti nella tabella allegata alla risposta del 14 novembre 2023 specificando (per ciascuna tipologia di bonus e distinguendo il dato per anno di maturazione), quale sia oggi:
- l'ammontare complessivo dei crediti d'imposta compensati rispetto al totale dei crediti maturati;
- l'ammontare dei crediti d'imposta da considerarsi scaduti, che non possono essere più utilizzati in compensazione o essere ceduti a terzi.
Vedremo quale sarà la risposta del Ministero, fermo restando che, più che una soluzione al problema fornirà delle tabelle di dati e un quadro della situazione.
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