Ddl di Bilancio: estese al 2024 le misure eccezionali per il caro materiali

di Rosamaria Berloco - 26/10/2023

Sono momenti decisivi quelli che stanno caratterizzando i lavori nelle aule parlamentari ove è in discussione la legge di bilancio 2024 che, stando alle bozze che circolano, prevede un complesso di misure a sostegno, non solo delle famiglie e delle pubbliche amministrazioni, ma, stando alle ultime indiscrezioni, anche alle imprese, in particolare quelle che operano nel settore dei lavori pubblici e sono state gravemente danneggiate dall’aumento incontrollato dei costi dei materiali da costruzione.

Caro materiali: un problema attuale

Naturalmente, non essendo ancora state pubblicate sulla Gazzetta ufficiale, le disposizioni contenute nella bozza della legge di bilancio vanno semplicemente lette ed interpretate con le cautele del caso. Lo stato di agitazione, avvertita su più fronti come si nota anche dalle prime notizie apparse sui canali social, mi ha spinto ad esaminare il testo, condividendone le prime impressioni.

Un dato è certo: se il legislatore, con le misure contenute nella legge di bilancio, è tornato sul tema delle forme di sostegno alle imprese, ciò significa che il problema, più volte affrontato a livello normativo, è certamente ancora attuale e tangibile.

La bozza della legge di bilancio che ho potuto esaminare, infatti, riporta all’art. 58 una previsione specifica rubricata “Rifinanziamento del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche”: il meccanismo normativo prevede l’estensione per l’anno 2024 delle forme di ristoro contenute all’articolo 26, d.l. 15 maggio 2022, n. 50, così come convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 50, oltre ad un incremento delle risorse finanziarie disponibili di cui al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.

Si tratta, in sintesi, delle ben note previsioni dell’art. 26 “Disposizioni urgenti in materia di appalti pubblici” del cd. “decreto aiuti” (che ho più volte affrontato per le sue difficoltà interpretative ed applicative) introdotte col fine di fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione (ma anche dei carburanti e dei prodotti energetici) in relazione agli appalti pubblici di lavori, le quali hanno previsto l’applicazione dei prezzari regionali aggiornati per i lavori eseguiti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 (per offerte presentate entro il 31 dicembre 2021). Pare che tali misure agevolative saranno estese ai lavori eseguiti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024.

L'applicazione dei prezzari aggiornati

Ove confermato, dovrebbe modificare anche l’art. 6-ter, d.l. 50/2022 e s.m.i.: l’applicazione dei prezzari aggiornati potrebbe estendersi, secondo la nuova formulazione, anche agli appalti aggiudicati con offerte presentate tra il 1° gennaio 2022 ed il 30 giugno 2023 per i lavori eseguiti tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 dicembre 2024.

Le novità riguarderebbero anche gli accordi quadro di lavori (ivi compresi quelli delle società del gruppo Ferrovie dello Stato ed ANAS) ed i relativi lavori eseguiti dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2024 (mantenendo invariato il limite dell’offerta presentata entro il 31 dicembre 2021).

Queste sono solo alcune delle novità di rilievo che, ove confermate, potrebbero portare gli operatori economici a tirare un sospiro di sollievo.

Naturalmente, tornerò sul tema allorquando la legge di bilancio sarà approvata e poi pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.



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